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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

I dieci modi per andare in pensione anticipata nel 2021

Dieci metodi per il ritiro anticipato dal lavoro nel 2021. Ovvero: la pensione anticipata vera e propria, Quota 100, l'assegno straordinario, l'Ape sociale, la Rita, l'isopensione e altri

Ci sono dieci modi per andare in pensione anticipata nel 2021. Dieci scorciatoie che passano per vie ordinarie, ovvero previste dalle norme vigenti, oppure sfruttando l'attività che si effettua e le possibilità di ritiro prima del tempo. Oppure con l'aiuto dello Stato o dell'azienda. Ed è possibile anche l'anticipo di una rendita sulla futura pensione integrativa mentre si è ancora al lavoro.

I dieci modi per andare in pensione anticipata nel 2021

I dieci modi per andare in pensione anticipata nel 2021 li enumera Italia Oggi. Il primo è il più semplice, ovvero la pensione anticipata. È possibile accedere attraverso il requisito contributivo, ovvero la valutazione dei periodi contributivi per i lavoratori che hanno contributi versati al 31 dicembre 1995 (ovvero coloro che appartengono al regime retributivo o misto di calcolo della pensione) e coloro che hanno iniziato a versare i contributi dal primo gennaio 1996. Il quotidiano spiega che in entrambi i casi e fino al 31 dicembre 2026 le donne possono andare in pensione con 41 anni e 10 mesi di contributi, gli uomini con 42 anni e 10 mesi. Questo significa che è possibile andare in pensione con 42 anni e 1 mese le donne e con 43 anni e 1 mese gli uomini. Nel caso di lavoratori senza contributi al 31/12/1995 è possibile un'ulteriore uscita: a 64 anni di età con 20 anni di contributi. 

Poi c'è quota 100. La misura sperimentale varata dal primo governo Conte si esaurisce quest'anno e consente di andare in pensione maturando la somma di 100 tra somma di età (non inferiore ai 62 anni) e contributi (almeno 38 anni). Quota 100 varrà fino al 31 dicembre 2021 ed entro quel termine è necessario maturare l'età e i contributi per garantirsi il diritto al pensionamento anticipato. Possono avvalersi di quota 100 i lavoratori dipendenti ed autonomi, inclusi i parasubordinati del settore pubblico e privato. Sono esclusi il personale militare e delle forze armate. Il cumulo contributivo è utilizzabile. 

Il terzo metodo è l'assegno straordinario fondi solidarietà bilaterali. Si tratta di un'invenzione della riforma Fornero poi confermata dal Jobs Act.  I fondi servono per erogare prestazioni a sostegno del reddito in costanza di rapporto di lavoro, prestazioni integrative, assegni straordinari per il sostegno al reddito riconosciuti nel quadro di processi di agevolazioni all'esodo e contributi al finanziamento di programmi formativi o di lavoratori. I fondi possono prevedere l'erogazione di un assegno straordinario in caso di riduzione o sospensione dell'attività lavorativa. Ma bisogna maturare i requisiti per il pensionamento entro i successivi cinque anni. Le regole valgono anche per quota 100. 

Anche i lavoratori precoci possono andare in pensione anticipata. Si tratta di coloro che hanno lavorato e versato contributi prima dei 19 anni di età e qualora siano disoccupati, invalidi, impegnati in attività usuranti o gravose, possono accedere alla pensione anticipata con 41 anni di contributi. L'unico requisito contributivo è fissato a 41 anni ma è applicabile una finestra di tre mesi per l'accesso alla pensione. L'opportunità esiste dal primo maggio 2017 e interessa solo i lavoratori precoci e appartenenti a una categoria particolare. 

Tutti i modi per andare in pensione prima nel 2021

Il quinto metodo per andare in pensione prima nel 2021 è sfruttare le possibilità date a chi fa un lavoro usurante. Si tratta di lavori faticosi e pesanti e dei lavori notturni per gran parte o tutto l'anno. L'attività usurante deve essere stata svolta per almeno metà della vita lavorativa e per almeno 7 anni negli ultimi dieci di lavoro. Italia Oggi spiega che per avere la pensione anticipata, il lavoratore deve prima ottenere il riconoscimento del diritto al beneficio da parte dell’Inps. A tal fine deve fare domanda alla sede territorialmente competente dell’Inps entro il 1° maggio dell’anno precedente quello durante il quale saranno maturati i requisiti (età, contributi, «quota») per il diritto al prepensionamento. In particolare, entro il prossimo 1° maggio 2021 vanno presentate le domande da parte dei lavoratori che maturano i requisiti agevolati nel corso dell’anno 2022.

Un altro modo per usufruire del diritto anticipato al ritiro dal lavoro è l'Opzione Donna. Dal primo gennaio 2021 la misura è stata prorogata di un altro anno e possono usufruirne le lavoratrici del settore pubblico e privato, dipendenti o autonome,  che entro il 31 dicembre 2020 hanno compiuto 58 anni d’età se dipendenti o 59 anni se autonome, in presenza di almeno 35 anni di contributi. In cambio, però, ricevono la pensione calcolata con il sistema contributivo dopo una "finestra" di attesa di 12/18 mesi. 

Poi c'è l'Ape sociale, che permette a chi compie i 63 anni di età di mettersi a riposo in attesa di maturare la pensione di vecchiaia. Il sussidio mensile può arrivare a 1500 euro lordi. La prima scadenza per fare richiesta è il 31 marzo, la seconda il 15 luglio. Se si presenta in tempo la domanda si ha diritto agli arretrati a partire da gennaio. Questo a condizione di aver cessato l'attività lavorativa, non essere titolare di pensione diretta, avere 30 anni di contributi o 36 per chi svolge attività gravose e maturare una pensione di vecchiaia di importo non superiore a 1,4 volte l'importo della pensione minima dell'Inps. Bisogna versare in stato di disoccupazione per licenziamento, dimissioni per giusta causa o per risoluzione consensuale. Non bisogna percepire l'indennità di disoccupazione. 

L'ottavo metodo è il contratto di espansione che  in cambio di formazione e di nuove assunzioni autorizza il licenziamento dei dipendenti prossimi alla pensione con uno scivolo di cinque anni, nonché a ridurre l’orario di lavoro agli altri lavoratori, che sono ripagati in parte con la Cigs (cassa integrazione guadagni straordinaria).

La legge di Bilancio del 2021 (legge n. 178/2020) ha ridotto a 500 il requisito dei lavoratori richiesto alle aziende per beneficiare del contratto di espansione limitatamente all’anno 2021 (e a 250, sempre solo per l’anno in corso 2021, nel caso in cui si preveda anche il riconoscimento di un’indennità di accompagnamento alla pensione. L'Inps ha dettato le istruzioni operative con la circolare n. 48 del 24 marzo 2021.

Il nono modo è la cosiddetta isopensione, ovvero la possibilità di andare in pensione sette anni prima con l'Esodo Fornero. Il metodo si rivolge alle aziende che hanno lavoratori ai quali mancano sette anni per maturare il diritto ad andare in pensione. La misura si applica ai datori di lavoro che hanno almeno 15 dipendenti. L’Inps ha precisato che non può essere accolta la domanda di pensione anticipata nel caso in cui il lavoratore sia già titolare di pensione d’invalidità o di assegno ordinario d’invalidità (circolare n. 119/2013). Oltre l'accordo serve una domanda.

Infine c'è la possibilità offerta da Rita, ovvero la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata. Offre la possibilità di ricevere una rendita dal proprio fondo pensione in attesa del ritiro. La Rita rende possibile mettersi a riposo già a 57 anni ma, aggiunge il quotidiano, non si tratta di un vero e proprio pensionamento. È semplicemente la facoltà di ricevere questa "rendita temporanea", ovvero l’erogazione anzitempo, cioè, di quanto un lavoratore ha versato e accumulato presso un fondo pensione. Per usufruirne bisogna aver perso il posto di lavoro e la Rita può essere richiesta fino a cinque anni prima della maturazione dell'età della pensione di vecchiaia (ovvero 67 anni) e dieci anni prima (ovvero a 57 anni) se si è disoccupati da oltre 24 mesi. In questo caso non è richiesto il possesso di venti anni di contributi versati.

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