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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia Italia

In pensione in anticipo? Si apre una finestra solo per alcuni lavoratori

Novità nel pacchetto pensioni: allo studio del governo una misura che consentirebbe di anticipare l'uscita dal lavoro di sette anni. Una possibilità che coinvolge il dossier Alitalia

Allo studio del governo una misura che porterebbe a sette anni la possibilità di anticipo sulle pensioni di vecchiaia per il personale di volo rispetto agli altri lavoratori. Gia oggi piloti, hostess e stewart hanno la possibilità di andare in pensione con un anticipo di cinque anni, ora l'intervento previsto nella bozza della manovra ne aggiungerebbe altri due.

L'intervento contenuto in una norma nel pacchetto pensioni che ripetiamo è ancora allo studio dei tecnici, consentirebbe una gestione più agevole di eventuali esuberi nel comparto e che potrebbe essere utile, nel prossimo futuro, per il dossier Alitalia: i prepensionamenti dei lavoratori intorno ai 60 anni, quelli che costano di più, potrebbero aiutare l'azienda ad attirare nuovi potenziali acquirenti. Va ricordato solo a titolo di esempio che i piloti dai 55 anni in su infatti possono contare su stipendi che arrivano fino a 15mila euro al mese. La riduzione del personale consentirebbe di abbattere costi del lavoro che per l'ex compagnia di bandiera mentre si delinea quello che appare il piano di salvataggio più realistico: un'acquisizione da parte delle Ferrovie con il supporto del ministero dell'Economia e di altri vettori internazionali. 

Volare sarà più caro con la tassa d'imbarco

L'anticipo di due anni sarebbe coperto rendendo strutturale la tassa di imbarco di tre euro sui biglietti, un balzello, a spese dei viaggiatori, che da tempo viene usato per finanziare gli ammortizzatori sociali per il comparto aereo. Non è detto quindi che alla fine il governo riterrà opportuno procedere in questa direzione e alla fine la norma potrebbe non entrare nel testo finale del pacchetto pensioni della manovra.

Pensioni, tutte le ultime notizie

La misura, se confermata nel percorso di conversione, potrebbe favorire una categoria che già gode di una serie di vantaggi previdenziali rispetto agli altri lavoratori, come faceva notare un report dell'Inps: nel pieno dell'operazione Porte aperte lanciata nel 2015 il presidente dell'Inps, Tito Boeri, stimava un disavanzo patrimoniale per il fondo volo superiore a 6 miliardi di euro al 2043.

Pensioni e volo, sono davvero privilegiati?

L'Inps nel 2015 aveva presentato anche i risultati di uno studio che si proponeva di verificare gli effetti di un ricalcolo contributivo applicato alle pensioni vigenti al primo gennaio 2015 del Fondo Volo e l'esito era inequivocabile: solo il 2% delle pensioni avrebbe visto un aumento della prestazione erogata, mentre il 60% dei trattamenti in essere, avrebbe subito con il calcolo contributivo una riduzione dell'importo di oltre il 30%. Dunque: ben il 98% degli assegni era superiore ai contributi realmente versati da piloti, hostess e tecnici di volo.

Per approfondire: le differenze tra sistema contributivo e sistema misto

Sempre nel pacchetto pensioni allo studio del Governo prende forma il taglio alle pensioni d'oro che l'esecutivo vorrebbe introdurre dal 2019 e per 5 anni sforbiciando gli assegni pensionistici per i redditi previdenziali superiori ai 90mila euro lordi l'anno.

Arriva il fondo risparmio "pensioni d'oro" (già dal 2019)

Il pacchetto pensioni su cui sta lavorando il governo contiene una norma che istituisce un "Fondo risparmio" dove far confluire i tagli agli assegni sulle pensioni d'oro. Il Fondo, si legge nella bozza, punterebbe a "garantire l'adeguatezza delle prestazioni pensionistiche in favore di particolari categorie di soggetti", che verranno individuate con un decreto del ministro del Lavoro di concerto con il ministro dell'Economia.

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