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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Quanto aumentano le pensioni in autunno: arriva la rivalutazione e il meccanismo anti-inflazione

L'assegno sarà maggiorato, ma non per tutti: tutte le informazioni utili

Arriva l'aumento delle pensioni grazie alla rivalutazione, in anticipo rispetto a quanto previsto: infatti, il decreto Aiuti bis approvato dal governo ha stabilito di anticipare al secondo semestre del 2022 le rivalutazioni delle pensioni previste per gennaio 2023. I meccanismi di aumento che impatteranno sull'assegno saranno due, con due platee differenti a seconda dei casi. Vediamo tutti i dettagli per capire di quanto aumenteranno le pensioni in autunno e per quali categorie.

Il meccanismo di rivalutazione che fa recuperare l'inflazione

Il meccanismo di rivalutazione aumenta l'importo della pensione. Ma di cosa si tratta? Ogni anno l’importo delle pensioni, come quello degli altri trattamenti assistenziali (l’assegno sociale e gli assegni d’invalidità civile) vengono adeguati all’andamento dell’inflazione registrato nell’anno precedente.

In pratica, le pensioni seguono l'andamento dei prezzi, che nell'ultimo anno sono indubbiamente aumentati: sull’importo dell’assegno viene applicato un aumento pari al tasso di rivalutazione registrato dall’Istat per i 12 mesi precedenti. In realtà, al di sopra di una certa soglia la rivalutazione viene attuata in maniera parziale (rivalutare tutto non sarebbe sostenibile per le casse dello Stato). 

L’articolo 21 del dl Aiuti bis ha previsto due modalità di aumento:

  • Una rivalutazione dello 0,2 per cento, a recupero dell’inflazione del 2021, rivolto a tutti i pensionati;
  • Un anticipo rispetto al gennaio prossimo di un ulteriore 2 per cento sulla base dell’inflazione 2022. In questo secondo caso, la platea degli interessati è solo quella di coloro che percepiscono pensioni di importo fino a 2.692 euro (ovvero 35 mila euro all’anno).

Di quanto aumenta l'assegno

Per quanto riguarda l’anticipo del 2 per cento sulla rivalutazione per il 2023, in media, l’aumento oscillerà tra i 10 e i 50 euro al mese, mentre il conguaglio può variare da 10 a 130 euro, a seconda dell’importo della pensione. C'è da dire che questa quota aggiuntiva di pensione non va ad aumentare l’imponibile fiscale 2022.

Il calcolo viene fatto sulla base delle percentuali di perequazione previste per la rivalutazione delle pensioni, che è piena solo fino a quattro volte il minimo, ma al di sopra di questo tetto si riduce progressivamente: 90% della quota eccedente quattro volte il minimo, 75 per cento della quota eccedente cinque volte il minimo.

Il recupero dello 0,2 per cento, ossia la differenza fra l’1,7 per cento di inflazione stimata e l’1,9 per cento di inflazione effettiva nel 2021, viene anticipato a novembre. L’anticipo del 2 per cento partirà invece dal mese di ottobre. Da gennaio 2023 scatterà poi la piena rivalutazione per tutti. Le pensioni saranno rivalutate in base ai dati definitivi sull’inflazione del 2022, in forte crescita.

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