Pensioni, è l'ora dei giovani: assegno da 780 euro e riscatto della laurea, cosa può succedere
Il confronto per istituire una pensione di garanzia per i giovani è iniziato. Sbarra (Cisl): "Pensiamo ad un meccanismo che possa stabilire una soglia minima da far crescere in proporzione al numero di anni lavorati". La soglia "secondo noi non può essere inferiore all'importo della attuale pensione di cittadinanza, 780 euro". Sarà una lunga trattativa
Pensioni di garanzia per i giovani: ieri se ne è iniziato a parlare, e il fatto che il governo per la prima volta dica apertamente che è una priorità è una buona notizia. "Per la prima volta il governo ha preso l'impegno politico e riconosce la proposta unitaria dei sindacati sulla necessità di istituire una pensione di garanzia per i giovani" ha detto il segretario aggiunto della Cisl Luigi Sbarra, al termine del primo tavolo al ministero del Lavoro nell'ambito della riforma previdenziale.
Pensioni garanzia giovani, tante ipotesi: la base è 780 euro
C'è un enorme problema di fondo, quello delle risorse, ma ciò non toglie che i sindacati anche sulle cifre di una eventuale pensione di garanzia hanno le idee chiare: la base da cui partire per una futura (e per ora solo ipotetica) pensione contributiva di garanzia non potrà essere al di sotto dei 780 euro. "Pensiamo ad un meccanismo che possa stabilire una soglia minima da far crescere in proporzione al numero di anni lavorati", ragiona Sbarra, soglia che "secondo noi non può essere inferiore all'importo della attuale pensione di cittadinanza, quindi, a 780 euro".
"Assegno che deve crescere in funzione degli anni lavorati e che deve essere ovviamente rivalutato. Non si tratta di fare assistenza, ma di riconoscere adeguatezza ad un sistema pensionistico per i giovani che valorizzi e riconosca anche i periodi di discontinuità lavorativa, la disoccupazione involontaria, gli sforzi attivi di formazione e riqualificazione, le fasi di bassa retribuzione, l'impegno per il lavoro di cura rivolto alle famiglie e verso le persone non autosufficienti in considerazione dell'esigenza di riconoscere previdenzialmente anche il lavoro di cura".
Pensioni, riscatto della laurea: "Mettere mano alla normativa"
"C'è poi da mettere mano anche alla normativa sul riscatto della laurea - continua Sbarra - scelta che deve essere accessibile a tutti ma che oggi resta davvero troppo onerosa per tanti giovani lavoratori. Pensiamo poi che sia opportuno ragionare sulla possibilità di istituire una forma di contribuzione figurativa per i periodi di disoccupazione involontaria non coperti dalla Naspi o altro ammortizzazione sociale, validati dai servizi per l'impiego. Fondamentale, infine, valorizzare e promuovere la sinergia tra primo e secondo pilastro previdenziale, e quindi sostenere l'accesso alla previdenza complementare - conclude -, defiscalizzandola ulteriormente e introducendo il principio di silenzio-assenso all'adesione dei Fondi".
Secondo altre ipotesi sul tavolo l'assegno minimo potrebbe essere da 650 euro al mese per chi, avendo versato almeno 20 anni di contributi, andrà in pensione dal 2030 in poi. Si è solo all'inizio di un confronto che sarà molto lungo. Certo è che per le nuove generazioni, che hanno spesso iniziato a lavorare "tardi", con carriere inoltre discontinue, va trovata la quadra per una copertura previdenziale adeguata. Tutto dipende dalle risorse che il Ministero dell'Economia è disponibile a mettere sul tavolo del confronto.
Con tutte le cautele del caso e con il pessimismo dell'intelligenza, che oggi il governo - su pressione dei sindacati - abbia detto di considerare la #pensionedigaranzia per giovani e precari come un 'obiettivo da condividere' è una grande notizia! pic.twitter.com/IKvhiftjBI
— Massimo Franchi (@MassimoFranchi) February 3, 2020
Pensioni, da Gualtieri "de profundis" per Quota 100
"Quota 100 ha concentrato moltissime risorse in platea ristretta senza risolvere i problemi per tantissime persone. Molto costosa è destinata a finire''. Così il ministro dell'Economia a Roberto Gualtieri alla trasmissione 'Quarta Repubblica' su rete 4.
"Quota 100 sta producendo più risparmi del previsto, non tira tanto, diremmo in gergo non sta funzionando", dice, spiegando che "siamo appena agli inizi di una discussione" per un sistema più equilibrato.