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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

In pensione con Quota 100: come funzionano le finestre 'mobili'

Tempistiche diverse tra lavoratori privati e pubblici: ecco come funzionano le finestre d'uscita per chi decide di andare in pensione con Quota 100

Il 'decretone' del governo Lega-M5s introduce la cosiddetta 'Quota 100', un nuovo canale di uscita dal lavoro che pone come base la somma degli anni contributivi, minimo 38, con l'età anagrafica, di minimo 62 anni. Ma le decorrenze per avere accesso  nuova misura previdenziale saranno diverse tra i lavoratori del settore privato e quelli del settore pubblico. Per entrambe le categorie il dl reintroduce un meccanismo di slittamento tra la data di maturazione dei requisiti per il pensionamento e la prima decorrenza del rateo pensionistico. 

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In pensione con Quota 100: le finestre per i lavoratori del settore privato

Per i lavoratori iscritti all'Inps, sia dipendenti che autonomi, a prima decorrenza utile dell'assegno pensionistico sarà il primo giorno del terzo mese successivo a quello di maturazione dei requisiti. Per fare un semplice esempio, un lavoratore di 62 anni con 38 di contributi raggiunti il 15 giugno 2019, riceverà il primo assegno ad ottobre 2019, chi raggiungerà i medesimi requisiti entro il 15 luglio del 2019 dovrà invece attendere il primo giorno bancabile di novembre e così via. Nell'eventualità in cui i requisiti per usufruire della Quota 100 fossero stati raggiunti entro il 31 dicembre 2018, la prima finestra disponibile resta quella del 1° aprile 2019. Nel frattempo il lavoratore potrà continuare a svolgere la sua attività.

In pensione con Quota 100: le finestre per i dipendenti pubblici

Per i dipendenti pubblici le regole sono leggermente più penalizzanti. Nel loro caso il primo assegno pensionistico per chi uscirà con Quota 100 arriverà sei mesi dopo la maturazione dei requisiti: Ad esempio un dipendente pubblico che matura i requisiti il 11 agosto 2019 potrà conseguire il primo assegno dal 12 febbraio del 2020. Per chi invece ha raggiunto la Quota 100 entro la data di entrata in vigore del decreto legge, che dovrebbe avvenire entro il mese di gennaio 2019, la prima finestra utile sarà il 1° agosto 2019.

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In pensione con Quota 100: il comparto scuola

L'unica particolarità resta quella del settore scolastico e Afam, per cui la decorrenza della pensione sarà il 1° settembre in cui vengono raggiunti i requisiti. Per i lavoratori del comparto scuola che avranno maturato età previdenziale e anagrafica idonee per la quota entro il 31 dicembre 2019, la lettera di dimissioni dovrà essere presentata entro il 28 febbraio 2019

In pensione con Quota 100: slitta il Tfs/Tfr

Confermato lo slittamento nell'erogazione della prima rata del Tfs/Tfr per i dipendenti pubblici che aderiscono alla Quota 100. Come riporta PensioniOggi, “L'articolo 23 del decreto stabilisce che la prima rata della buonuscita agli statali venga pagata soltanto al momento in cui sarebbero maturati i requisiti previsti dalla legge Fornero precedenti all'entrata in vigore del decreto legge, ossia una volta raggiunti i 67 anni di età oppure al raggiungimento dei requisiti per la pensione anticipata (43 anni e 3 mesi di contributi; 42 anni e 3 mesi le donne) al netto dei futuri adeguamenti alla speranza di vita”. 

In previsione di eventuali problematiche relative al pagamento 'ritardato' della buonusciuta degli statali, la norma prevede la possibilità per tutti i lavoratori di accedere ad un prestito bancario una quota dell'indennità di buonuscita entro un massimo di 30mila euro. Una soluzione molto simile all'Ape volontario.

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