rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Pensioni

Pensioni, abolire la Fornero? Agli esodati hanno già provveduto 8 leggi di salvaguardia

La spesa stimata è di ben 10 miliardi e 949,1 milioni fino al 2026. Tutti i dettagli

Abolire o almeno riformare la legge Fornero sulle pensioni serve davvero a chi attende il vitalizio? Al di là dello slogan politico delle forze di governo, un’analisi condotta dalle economiste Alessandra Del Boca e Antonietta Mundo (pubblicata dall’Università Bocconi Editore nel 2017 col titolo ‘L’inganno generazionale’) evidenzia che in realtà per i cosiddetti esodati sono già state adottate misure a ripetizione, tanto che negli anni è calato il numero di quanti chiedevano tutele non avendone ricevute in precedenza.

Dopo la riforma Fornero sono state adottate 8 leggi di salvaguardia per i cosiddetti esodati: le prime 3 leggi di salvaguardia dopo la riforma Fornero, varate dallo stesso governo Monti, prevedevano 116.130 salvaguardati, le successive 3 (2 del governo Letta, una del governo Renzi) hanno portato i salvaguardati a 170.230, che vengono incrementati a 196.530 nel 2015, con una settima legge di salvaguardia, ancora del governo Renzi. Nel 2016 le persone cui accordare salvaguardia sono state stimate, al ribasso, in 172.466 (alcuni infatti non avevano usufruito della salvaguardia) e per il 2017 una ottava salvaguardia acclusa alla legge di bilancio (l. 232 dell’11 dicembre 2016) ha fissato in 167.795 le persone da salvaguardare.

Gli esodati ancora esclusi dal diritto a salvaguardia | Documento Pdf del "Comitato Esodati Licenziati e Cessati"

Per gli esodati sono state stimate spese di 10 miliardi e 949,1 milioni fino al 2026, parte delle quali già effettuate (a beneficio degli esodati che all’epoca  della legge di bilancio del 2017 già avevano usufruito delle salvaguardie).

Nel 2017 risultavano 41.346 versatori volontari di contributi, persone  cioè ancora non in età pensionabile ma ormai prive di uno stipendio e dei relativi contributi a carico del datore di lavoro che pagavano di tasca propria i contributi necessari per andare in pensione una volta raggiunta l’età pensionabile anziché chiedere salvaguardie. Dal 2013 al 2026 i contributi di queste persone (perlopiù donne) sono stimati ammontare a 2,7 miliardi.

I beneficiari delle salvaguardie sono calati ad ogni legge di salvaguardia, perché diminuivano quanti non avevano ancora beneficiato di qualche tutela e in parallelo aumentavano le istanze di tutela che venivano giudicate non meritevoli di essere accolte: «ad agosto 2016 per le prime 7 leggi di salvaguardia l’Inps ha accolto 128.079 domande, 54.509 ne ha respinte, 1.949 sono in attesa di esame per un totale di 184.537 domande pervenute» scrivono Mundo e Del Boca. Nel dettaglio, secondo i dati Inps ad agosto 2016, per la prima salvaguardia sono accolte 64.374 domande (e ne sono state respinte 6.766), per la seconda 17.531 (respinte 8.110), per la terza 7.202 (respinte 6.494), per la quarta 3.424 (respinte 1.478), per la quinta 3.510 (respinte 5.505), per la sesta 20.513 (respinte 12.281), per la settima 11,525 (respinte 13.875). Dal blog di Carlo Sala Asso di Denari

Pensioni, la mini riforma di Lega e M5s a rischio: "Incostituzionali i tagli ad personam"

Di Maio: "Aumenteremo le minime a 780 euro"

Pensioni, allarme rosso: "Ecco gli effetti della Quota 100 su lavoro e buste paga" 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pensioni, abolire la Fornero? Agli esodati hanno già provveduto 8 leggi di salvaguardia

Today è in caricamento