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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia Italia

Pensioni, sciopero generale contro l'accordo: "Assegni decurtati del 25%"

Il 21 ottobre la manifestazione indetta dall'unione sindacale di base contro l'APE, il prestito pensionistico. "Un affare per le banche e le assicurazioni, i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil complici del governo"

Disco verde al ministero del Lavoro per il prestito pensionistico: il Governo avrebbe trovato la quadra con i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil chiamati al dicastero di via Veneto per la firma dell'accordo quadro sull'APE, il dispositivo che permetterebbe di anticipare di 3 anni e 7 mesi il pensionamento rispetto ai tempi previsti dalla riforma Fornero.

"La pensione verrebbe decurtata fino al 25% del valore dell'assegno, a seconda di quanto si anticipa l'uscita dal lavoro", denuncia il sindacato autonomo Usb che lancia lo sciopero generale per il prossimo 21 ottobre. "L’APE è di fatto un prestito ventennale che si abbatte come una mannaia sulla pensione di chi utilizza questo strumento – spiega Luigi Romagnoli, dell'esecutivo nazionale Unione Sindacale di Base – l’affare lo fanno le banche e le assicurazioni, che anticiperanno le risorse necessarie e riscuoteranno gli interessi e i premi assicurativi legati all’anticipo pensione che sarà erogato dall’Inps".

LA LEGGE FORNERO. Bisognerebbe intervenire in modo complessivo sul sistema previdenziale pubblico abrogando la riforma Fornero – prosegue il sindacalista –  cancellando il sistema di calcolo contributivo e ripristinando l’età pensionabile a 60 anni per le donne e a 65 per gli uomini, con la ricongiunzione gratuita dei contributi versati, per evitare che in futuro si vada in pensione oltre i 70 anni di età e con un assegno da fame". "Il 21 ottobre chiameremo i lavoratori allo sciopero generale, a sostegno di una piattaforma che mira a restituire valore allo stato sociale e per dire NO ad una riforma costituzionale che soffoca la democrazia e risulta pericolosa per i lavoratori".

SCIOPERO 21 SETTEMBRE. Per mercoledì 21 settembre è stata indetta dai metalmeccanici un’ora di sciopero nazionale e assemblee in tutti i luoghi di lavoro per protestare contro le morti sul lavoro di giovedì 15 in un’azienda di logistica di Piacenza e di sabato 17 all'Ilva di Taranto e all'Atac di Roma. “Dall'inizio dell'anno 500 lavoratori sono morti mentre lavoravano” spiegano i sindacati: “È un dato inaccettabile, che rappresenta una situazione drammatica. Il diritto alla vita di un lavoratore è un bene assoluto che nessuno può cancellare”.

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