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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Ape volontario, boom di richieste sul sito dell'Inps

Secondo i dati diffusi dall'Istituto di Previdenza, le richieste pervenute sono 1.736, di cui 1.242 per gli arretrati

Dal 13 aprile, giorno in cui è diventato disponibile il servizio online dell'Inps per richiedere l'anticipo finanziario a garanzia pensionistica, sono circa 1.736 le domande arrivate all'Istituto di Previdenza.  Su 1.736 domande, 1.242 hanno richiesto i ratei arretrati. 

Come spiega l'Inps, la domanda di accesso all'Ape volontario comprende la  proposta del contratto di finanziamento, la proposta di contratto di  assicurazione contro il rischio di premorienza, l'istanza di accesso  al fondo di garanzia, nonché la domanda di pensione di vecchiaia. Nella domanda il richiedente deve indicare sia l'istituto finanziatore cui richiedere il prestito, sia l'impresa assicurativa cui richiedere la copertura del rischio di premorienza.

Tutti i numeri dell'Inps

Risultano accolte inoltre anche 11.249 domande di certificazione del diritto, dice ancora l'Inps che registra anche 216mila simulazioni con cui i lavoratori possono calcolare in via indicativa l'importo dell'ape volontaria e la rata di rimborso inserendo i dati e le informazioni richieste. Il simulatore è attivo sul sito istituzionale dell'Inps.

      L'Istituto inoltre ricorda anche che quanti abbiano maturato i requisiti di accesso all'Ape volontario nel periodo compreso tra il 1° maggio e il 18 ottobre 2017, al fine di ottenere l'anticipo finanziario comprensivo dei ratei arretrati maturati, devono presentare la domanda di accesso entro il 18 aprile prossimo.

Ape volontario, un prestito per andare in pensione prima (ma attenzione alle rate)

      In seguito a tale data, i soggetti in possesso della certificazione del diritto e dei requisiti previsti dalla disciplina normativa potranno comunque presentare la domanda di accesso all'Ape volontario, con decorrenza dell'anticipo finanziario dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della relativa domanda.

Ape volontario: cos'è

L'Ape volontario è un prestito commisurato e garantito dalla pensione di vecchiaia, erogato dalla banca in quote mensili per 12 mensilità, che il beneficiario otterrà alla maturazione del diritto.  Le domande possono essere presentate per via telematica tramite il servizio disponibile sul sito dell'Inps, attraverso l'utilizzo dell’identità digitale Spid almeno di secondo livello. Possono richiederlo i lavoratori dipendenti pubblici e privati, gli autonomi e gli iscritti alla Gestione Separata.  L'Ape volontario è criconosciuto in via sperimentale dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2019 (articolo 1, comma 166 e seguenti, legge di bilancio 2017 e articolo 1, comma 162, legge di bilancio 2018).

Chiave Spid: come funziona e come ottenerla

Ape volontario: a chi è rivolta

L'Anticipo finanziario a garanzia pensionistica, meglio conosciuto come Ape volontaria, può essere richiesto dalle seguenti categorie di lavoratori:

  • dipendenti pubblici
  • dipendenti privati
  • lavoratori autonomi
  • lavoratori iscritto alla Gestione Separata

I liberi professionisti iscritti alle casse professionali sono esclusi da questa opzione.

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Ape volontario: i requisiti

Come specificato sul sito dell'Inps, ecco i requisiti necessari per accedere al prestito al momento della richiesta: 

  • avere almeno 63 anni di età e 20 anni di contributi;
  • maturare il diritto alla pensione di vecchiaia entro tre anni e sette mesi;
  • avere un importo della futura pensione mensile, al netto della rata di ammortamento per il rimborso del prestito richiesto, pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO);
  • non essere titolare di pensione diretta o di assegno ordinario di invalidità.
  • Non è necessario cessare l'attività lavorativa.

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Ape volontario: come fare domanda

La domanda per accedere all'Ape volontaria va presentata all'Inps attraverso il servizio online disponibile sul sito dell'Istituto di Previdenza. Le domande non sono revocabili, eccezion fatta per il diritto di recesso da esercitarsi nei termini previsti dalla legge in materia creditizia e bancaria e dal codice del consumo.

Nella domanda il richiedente indica sia il finanziatore cui richiedere il prestito sia l’impresa assicurativa alla quale richiedere la copertura del rischio di premorienza. Successivamente l’Inps verifica il possesso dei requisiti di legge, certifica il diritto all’Ape e comunica al richiedente l’importo minimo e massimo del prestito ottenibile. L’istituto finanziatore trasmette all’Inps il contratto di prestito ovvero l’eventuale comunicazione di rifiuto dello stesso. In quest’ultimo caso la domanda di pensione decade ed è priva di effetti.

Ape volontario, cos'è e chi può chiederla: le cinque cose da sapere

In caso di concessione del prestito, dal momento in cui il contratto è reso disponibile online al richiedente decorrono i termini di 14 giorni per esercitare il diritto di recesso. In caso di recesso la domanda di pensione decade ed è priva di effetti. La norma prevede una possibilità di intervento del datore di lavoro del settore privato, degli enti bilaterali o dei Fondi di solidarietà, con il consenso del lavoratore, per ridurre la percentuale di incidenza della rata di ammortamento sulla futura pensione.

Il datore di lavoro, l’ente bilaterale o il fondo di solidarietà possono, infatti, versare in un’unica soluzione all’Inps un contributo correlato alla retribuzione percepita prima della cessazione dal servizio del lavoratore in modo da produrre un aumento della pensione tale da compensare in tutto o in parte gli oneri relativi alla concessione dell’Ape. Il contributo deve essere versato alla scadenza prevista per il pagamento dei contributi del mese di erogazione della prima mensilità dell’Ape.

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L’ammontare minimo del contributo del datore di lavoro è pari all’ammontare dei contributi volontari per ciascun anno o frazione di anno di anticipo rispetto alla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia. Ai sensi dell’articolo 7, decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 184 l'ammontare minimo deve essere pari all’aliquota di finanziamento, prevista per la contribuzione obbligatoria alla gestione pensionistica, applicata all’importo medio della retribuzione imponibile percepita nell’anno di contribuzione precedente la data della domanda.

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