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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Pensioni, assegni più leggeri da gennaio 2021: mini-tagli sulla quota contributiva

Il meccanismo non riguarda le pensioni in essere, ma solo quelle future. Le cose da sapere

Pensioni, da gennaio 2021 scattano i tagli. Non per le pensioni in essere, beninteso, ma solo per quelle future. Chi lascerà il lavoro l’anno prossimo avrà infatti diritto ad una quota contributiva più bassa rispetto a chi è andato in pensione prima. Tutta "colpa" dei nuovi coefficienti di trasformazione che fissano i criteri con cui viene calcolata la quota contributiva. Ebbene, come spiegavamo già in un altro articolo, tali coefficiente sono stati rivisti al ribasso. Si tratta, meglio premetterlo, di un meccanismo automatico e non di una scelta politica. Vero è però dal 2009 ad oggi le revisioni sono state tutte negative. E a pagarne le conseguenze anche stavolta sono i futuri pensionati a cui spetteranno assegni più leggeri. 

Pensioni, mini-tagli per chi va in pensione dal 2021

Ma al di là dei tecnicismi, cosa devono aspettarsi quei lavoratori in procinto di andare in pensione?

Iniziamo col dire che non ci sarà nessun salasso, ma una piccola penalizzazione va messa in conto.  Nei prossimi due anni il valore del coefficiente è stato rivisto al ribasso: se negli anni scorsi  valore oscillava da 4,20% in corrispondenza dei 57 anni a 6,513% per chi lascia il lavoro a 71 anni, ora si è abbassato a 4,186% e 6,466% (vedi tabella in basso). 

Pensioni, cosa cambia sulla quota contributiva dell'assegno

Ciò vuol dire che a parità di contributi versati, l’assegno sarà meno pesante. Ma di quanto? Il Sole 24 Ore ha stimato che una dipendente del pubblico che esce dal lavoro a 67 anni di età, con quota contributiva calcolata a partire dal '96, vedrà scendere il suo assegno di circa 300 euro all’anno. Tutto dipenderà però dalla quota contributiva del proprio assegno, ovvero la parte di trattamento legata ai contributi versati a partire dal 1° gennaio 1996 o dal 1° gennaio 2012 per chi aveva maturato già 18 anni di contribuzione a far data dal 31 dicembre 1995.

Chi ha una quota contributiva più bassa (perché ha iniziato a lavorare prima beneficando di leggi più generose) risentirà meno dei tagli. A scanso di equivoci va infine ribadito che il meccanismo riguarda solo le pensioni future con decorrenza dal 1° gennaio 2021.  

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