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Venerdì, 29 Marzo 2024
Previdenza e inflazione

Pensioni, ecco gli aumenti da gennaio 2023: Giorgetti firma il decreto

Scatta la rivalutazione automatica per gli assegni pensionistici: i dettagli

Da gennaio 2023 scatterà la rivalutazione delle pensioni in base ai dati sull'inflazione del 2022. Il ministro dell'economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti ha firmato il decreto che dispone a partire dal 1° gennaio del prossimo anno un adeguamento pari a +7,3% delle pensioni dei cittadini. L'aumento, come previsto dalla normativa vigente, è stato calcolato sulla base della variazione percentuale che si è verificata negli indici dei prezzi al consumo forniti dall'Istat il 3 novembre 2022. 

Grazie alla rivalutazione automatica nel 2023 i pensionati riceveranno dunque aumenti piuttosto cospicui sul loro trattamento. I trattamenti pensionistici erogati dall'Inps vengono infatti sottoposti annualmente a una revisione degli importi in modo che risultino più adeguati al costo della vita. Questa revisione è detta perequazione e ha l'obiettivo di proteggere il potere d'acquisto delle pensioni rispetto all'aumento del tasso di inflazione. 

Dal 2022 le regole sono più generose con i pensionati

Ricordiamo che da quest'anno le regole sono molto più generose per i pensionati rispetto a quelle in vigore anni addietro. Con il ritorno ai così detti tre "scaglioni Prodi", in vigore da gennaio 2022, si attua oggi una rivalutazione piena al 100% per le pensioni fino a 4 volte il minimo, al 90% sulla quota di pensione tra quattro e cinque volte il minimo e del 75% sulle pensioni oltre cinque volte la quota minima. In buona sostanza ciò vuol dire che chi percepisce una pensione fino a 4 volte il minimo recupererà nel 2023 tutto (o quasi tutto) il potere d'acquisto che ha perso a causa dell'aumento dei prezzi. Ma anche per chi ha una pensione di importo superiore gli aumenti saranno significativi. 

L'anticipo sulla rivalutazione a novembre

Va infine sottolineato che già con il decreto Aiuti bis, approvato dal consiglio dei ministri il 4 agosto, era stata introdotta un'ulteriore misura di sostegno per permettere ai pensionati di contrastare l'impennata dell'inflazione e il rincaro delle bollette energetiche. 

L'articolo 21 del Decreto Aiuti bis prevede infatti i seguenti due interventi:

  • rivalutazione dello 0,2% (risultato della differenza tra l'1,7% di inflazione stimata e l'1,9% di quella effettiva) per tutti i pensionati a recupero dell'inflazione del 2021 con anticipo al 1° novembre 2022;
  • corresponsione per le mensilità di ottobre, novembre, dicembre e tredicesima di un incremento della pensione del 2% per i pensionati che percepiscono un assegno di importo massimo pari a 2.692 euro ovvero 35 mila euro l'anno.

Quanto aumenteranno le pensioni (in euro)

Dal mese di gennaio 2023 scatterà anche la rivalutazione dei trattamenti pensionistici che come abbiamo visto comporterà un adeguamento pari al 7,3%. In soldoni, per i percettori di pensione minima (525 euro mensili), l'aumento netto sarà di 38 euro. Su una pensione lorda di 1.000 euro il beneficio netto sarà di 52 euro, mentre chi guadagna  2.000 euro lordi avrà 100 euro in più. Man mano che l'assegno sale, la percentuale di rivalutazione si abbassa. Per le pensioni di 4.000 euro si prevede un aumento di 150 euro. 

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