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Venerdì, 29 Marzo 2024
I dati

Circa un terzo dei pensionati non arriva a mille euro al mese, lordi

Secondo l'Istat per le famiglie con pensionati, l'assegno inps rappresenta la maggior parte del reddito familiare netto disponibile

In quasi una famiglia su due è presente un pensionato, una vera e propria benedizione a livello sociale ed economico. Nelle famiglie con pensionati, infatti, il rischio povertà è pari al 14,6%, 10 punti percentuali e mezzo in meno rispetto ai nuclei familiari che non hanno titolari di prestazioni previdenziali. A rilevarlo l’Istat nel report "Condizioni di vita dei pensionati – Anni 2020-21", segnalando che il rischio povertà delle famiglie con pensionati si è ridotto di oltre un punto percentuale rispetto all’anno antecedente la pandemia, mentre quello delle famiglie senza pensionati è cresciuto di 0,9 punti percentuali.

Pensionati e rischio povertà famiglie

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Nel 2021 aumenta la spesa per le pensioni

Nel 2021 l’Italia ha speso in pensioni 313 miliardi di euro, l’1,7% in più rispetto all’anno precedente, vale a dire il 17,6% del Pil. Questa percentuale ha registrato un aumento negli ultimi due anni a causa della contrazione del Pil come riflesso della pandemia, ha spiegato l’Istat. I titolari di pensione in Italia sono circa 16 milioni, con le donne in maggioranza sia tra i titolari di pensioni (55%) sia tra i beneficiari (52%). Gli uomini, però, percepiscono il 56% dei redditi pensionistici. Tanto per fare un esempio, per una pensione di vecchiaia un uomo percepisce 20mila euro lordi annui e una donna solo 11mila. Mediamente un pensionato prende 19.443 euro lordi l’anno: circa un terzo dei pensionati (32,8%) non arriva ai 1.000 euro lordi mensili.

Spesa pensionistica italiana 2021

Rischio povertà più basso tra le famiglie con pensionati

Nonostante l’importo medio delle pensioni sia piuttosto basso, l’assegno previdenziale risulta essere una primaria fonte di reddito per molte famiglie italiane. Prima di tutto va detto che i pensionati vivono più frequentemente in coppia senza figli (37,2%) e da soli (27,77). L’Istat rileva però che nel 2020 in quasi una famiglia su due era presente almeno un pensionato (oltre 11,8 milioni di nuclei); in particolare, nel 32,8% dei casi si trattava di un solo titolare di pensione e nel 13,1% di due e più.

Per le famiglie con almeno un titolare, i trasferimenti sociali in favore dei pensionati rappresentano, in media, il 64% del reddito familiare netto disponibile (al netto dei fitti imputati); la quota restante è costituita per il 27,8% da redditi da lavoro e per l’8,3% da altri redditi (primariamente affitti e rendite finanziarie). Per oltre 7,1 milioni di famiglie (il 60% delle famiglie con pensionati) i trasferimenti pensionistici costituiscono più dei tre quarti del reddito familiare disponibile; nel 24,4% dei casi le stesse prestazioni sono l’unica fonte di reddito (quasi 2,9 milioni di famiglie), mentre per il 25,6% delle famiglie il loro peso non supera la metà delle entrate familiari. In una famiglia composta solo da pensionati, sale all’80,1% la percentuale di famiglie con trasferimenti pensionistici almeno pari a tre quarti del loro reddito complessivo.

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Sempre più pensionati continuano a lavorare

Dalla fotografia scattata dall'Istat emerge anche che sempre più pensionati decidono di continuare a lavorare. I pensionati da lavoro che percepiscono anche un reddito da lavoro sono in aumento: 44mila nel 2021 (+13,3% rispetto al 2020). In media la loro età registra una progressiva crescita nel tempo: nel 2021 il 78,6% ha almeno 65 anni (77,4% nel 2019) e il 45,4% ne ha almeno 70 (41,8% nel 2019); proprio al segmento più anziano si deve buona parte dell’incremento osservato nel 2021 rispetto all’anno precedente (+15,7%). L’età media dei pensionati con redditi da lavoro supera quindi i 69 anni nel 2021; tra gli uomini la media è di circa mezzo anno più elevata rispetto alle donne e tra i lavoratori indipendenti supera di tre anni quella dei dipendenti.

La maggior parte dei percettori di pensione da lavoro che continua a lavorare è occupato nel settore dei servizi (61,8%); al suo interno circa il 30% è impiegato nel commercio. "Il confronto con il collettivo degli occupati nel suo complesso  - spiega l’Istat - mostra differenze significative. I pensionati che lavorano sono più spesso impiegati in agricoltura - con un’incidenza quasi quattro volte superiore rispetto al totale - e nel commercio (quasi una volta e mezzo superiore), risultando sovra rappresentati anche nelle attività professionali e nei servizi alle imprese. Nei settori istruzione, trasporti e nell’industria in senso stretto, al contrario, l’incidenza è sensibilmente inferiore a quella del totale degli occupati".

Pensionati che lavorano

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