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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Pensioni, Cgil contro il Governo: “Proposta insufficiente, salva il 2% dei lavoratori”

Il sindacato ha pubblicato  l'Analisi effettuata dall’Ufficio previdenza della Confederazione  sull'esenzione dell'età pensionabile a 67 anni nel 2019: “Impegni disattesi”

La proposta del Governo sull'esenzione dell'età pensionabile a 67 anni nel 2019 è “una beffa”: verranno 'salvate' soltanto 4.305 persone, pari al 2,18% delle uscite per pensionamento anticipato e di vecchiaia. Sono i dati che emergono dall’Analisi effettuata dall’Ufficio previdenza della Cgil sulla proposta che l’Esecutivo ha illustrato ai sindacati nell’incontro del 13 novembre scorso. Secondo lo studio, pubblicato sul sito del sindacato, nel triennio tra il 2018 e il 2020  i costi delle misure proposte dal governo in tema di previdenza sarebbero di circa 61 milioni di euro.

Proposta insufficiente

“E' una proposta insufficiente – scrive Ezio Cigna, responsabile previdenza pubblica della Cgil nazionale - platea interessata dall’esonero risulterà esigua: per via dei criteri proposti e per il fatto che molti lavoratori accederanno prima alla pensione anticipata, solo in 4.305 (3.639 lavoratori nel settore privato e 666 nel settore pubblico) saranno esclusi dall’aumento di 5 mesi legato alle aspettative di vita, ossia il 2,18% delle uscite per pensionamento anticipato e di vecchiaia in un anno. Il costo di tale novità impatterà sul sistema previdenziale solo a partire dal 2019, e nel triennio sarà pari a euro 46.066.611”.

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Ghiselli: “Impegni disattesi”

“L’irrilevanza delle proposte del Governo sulle pensioni, evidenziata dai dati concreti – dichiara il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli – conferma che gli impegni sottoscritti l’anno scorso con il sindacato sono stati sostanzialmente disattesi”. “Ci auguriamo che l’Esecutivo sabato prossimo consegni un documento con dei contenuti profondamente diversi da quelli illustrati nei precedenti incontri su giovani, donne, previdenza complementare e aspettativa di vita, in particolare – sottolinea il dirigente sindacale – bloccando il meccanismo automatico di innalzamento delle condizioni di accesso alla pensione e lavorando per una sua revisione”. “In caso contrario – conclude Ghiselli – non potremmo che essere coerenti con l’impegno preso con i lavoratori e i pensionati, quello di dare continuità ed intensificare la nostra mobilitazione”.

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