Pensioni, c'è il contropiano: "Via dal lavoro a 62 anni"
Le proposte su Quota 102 (e tantomeno Quota 103) non convincono affatto le sigle sindacali: "Le persone devono poter scegliere quando lasciare il lavoro dai 62 anni in poi. O a prescindere dall'età con 41 anni di contributi". Via al confronto
Non si ferma mai il dibattito sulle pensioni. Le proposte su Quota 102 o Quota 103 non convincono affatto le sigle sindacali. I sindacati dicono no all'ipotesi di superare Quota 100 fissando in 64 anni di età - anziché i 62 attuali - e 36 o 38 anni di contributi i requisiti per andare in pensione prima, una sorta di 'Quota 102'. L'idea - che il governo accarezza - prevede un ricalcolo per intero delle pensioni future col contributivo (si prende in base ai contributi versati).
Sarebbe quindi un'implicita penalizzazione - detto in parole povere, un assegno più basso - per chi ancora ricade nel sistema misto e vanta diversi versamenti, fino a 15 anni, nel più vantaggioso retributivo (si prende un assegno mensile calcolato in base alle ultime retribuzioni).
Pensioni: "Scegliere quando lasciare il lavoro dai 62 anni in poi"
"Proponiamo di tornare allo spirito della riforma Dini che prevedeva un'uscita flessibile da 57 a 65 anni di età, ma solo per i contributivi puri che lavorano dal 1996", afferma Roberto Ghiselli, segretario confederale Cgil, con delega alla previdenza, citato da Repubblica. "Noi chiediamo di applicare questa idea anche ai 'misti'. E di fissare i requisiti a 62 anni e 20 di contributi. Le persone devono poter scegliere quando lasciare il lavoro dai 62 anni in poi. O a prescindere dall'età con 41 anni di contributi". L'esponente del sindacato Cgil afferma: "Non faremo barricate come in Francia, ma certo siamo pronti alla mobilitazione permanente".
La Cisl ritiene che l'unico modo serio di affrontare il tema delle pensioni e della previdenza sia quello "di aprire il prima possibile il tavolo di confronto tra Governo e parti sociali promesso dall'esecutivo ed annunciato a breve dalla Ministra del Lavoro, dando allo stesso tempo attuazione alle Commissioni di studio sulla spesa previdenziale e sui lavori gravosi previste dalla Legge di Bilancio", spiega ancora. Per questo, prosegue il segretario Ganga, "dai rappresentanti della maggioranza di Governo ci aspettiamo serietà e pertanto dovrà essere evitato di prefigurare possibili soluzioni, per altro penalizzanti per i lavoratori, valorizzando invece il confronto con le organizzazioni sindacali. Per quanto ci riguarda noi siamo pronti".
Pensioni, superare Quota 100 è indispensabile
Tutto è in alto mare, è il contropiano dei sindacati è solo uno degli elementi che animerà il dibattito politico e tecnico: per ora si tratta solo di prime ipotesi per il superamento di Quota 100 a partire dal 2022, quando si esaurirà la misura triennale voluta dalla Lega nel precedente governo ed evitare che in assenza di interventi, si torni alla rigidità della legge Fornero.