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Martedì, 19 Marzo 2024
Economia

Pensioni, dagli importi all'età: le misure approvate e quelle allo studio

Via libera nel decreto agosto agli aumenti per le pensioni di invalidità, il prossimo "step" riguarderà l'ampliamento della quattordicesima. Sul tavolo (ovviamente) anche il tema dell'età pensionabile: il 16 settembre nuovo confronto con i sindacati per parlare del "dopo-Quota 100"

Con l’approvazione del decreto agosto da parte del Consiglio dei Ministri (salvo intese) ha avuto il via libera anche l’aumento delle pensioni sociali per gli invalidi civili totali, ciechi assoluti e sordomuti a partire dai 18 anni invece che dai 60 anni. L’assegno, per queste categorie di cittadini, passa dagli attuali 285 euro a circa 651 euro mensili, per 13 mensilità. Un provvedimento che, inutile dirlo, ha raccolto il plauso dei sindacati e su cui si è mostrata d’accordo anche l’opposizione. La maggiorazione spetterà però solo a chi rispetta precisi limiti reddituali, altrimenti il limite resterà quello dei 285 euro.

Pensioni, anche la quattordicesima al centro del confronto con i sindacati

Per il resto, nel dl agosto non ci sono altre novità per i pensionati (presenti e futuri). Ma a breve il tema delle pensioni tornerà ad essere centrale nel dibattitto pubblico. Nella prossima legge di bilancio dovrebbe (o potrebbe) trovare spazio una delle misure che i sindacati chiedono da tempo: l’ampliamento della platea di pensionati che hanno diritto alla quattordicesima. Attualmente il “bonus” spetta a chi ha almeno 64 anni e un reddito complessivo di poco superiore ai 1.000 euro. L’idea (o meglio la richiesta di Cgil, Cisl, Uil ed altre sigle sindacali) è di portare il limite almeno a 1.500 euro anche se è probabile che almeno nelle prime fasi della contrattazione l’asticella sarà fissata ancora più in alto. Di quattordicesima si parlerà nel prossimo tavolo tra il ministro del Lavoro e le parti sociali fissato per l’8 agosto.

La riforma della quattordicesima, se dovesse vedere la luce, troverà spazio nella prossima finanziaria: ovviamente risorse permettendo.

Il rinnovo di Ape Social e Opzione Donna

Tra i temi più caldi c’è anche quello legato al rinnovo di Ape Social e Opzione Donna, su cui il governo avrebbe già dato rassicurazioni. Anzi. L’esecutivo, e in particolar modo gli esponenti in quota Pd, vedrebbero bene un rafforzamento dell’Ape social che dai dem viene vista come una misura che, se adeguatamente potenziata, potrebbe sostituire anche Quota 100. Del resto già oggi l’Ape Social è una sorta di scivolo verso la pensione di vecchiaia in quanto permette ai lavoratori in difficoltà o a chi svolge lavori gravosi/usuranti di beneficiare di un’indennità a partire dai 63 anni di età con 30 (o 36) anni di contributi. Salvo sorprese anche sia l’Ape Social che Opzione Donna dovrebbero essere oggetto di proroga nella prossima legge di bilancio in modo da essere fruibili anche nel 2021.

Le pensioni dopo Quota 100: il 16 settembre nuovo tavolo con i sindacati

Molto diverso, e ben più complesso, è il tema dell’età pensionabile che ovviamente si allaccia con quello di Quota 100. La riforma voluta dal governo gialloverde scade a fine 2021, dunque c’è ancora tempo: l’idea è però muoversi in anticipo e studiare (finalmente) una soluzione più strutturale e allo stesso tempo sostenibile per le casse dello Stato. Il prossimo tavolo con i sindacati per discutere del destino di “Quota 100” è fissato per il 16 settembre.

Pensioni, INPS ANSA-2

Finora tra governo e parti sociali sembra esserci un clima di concordia (vera o simulata), tuttavia la richiesta avanzata a Palazzo Chigi (che prevede l’uscita dal lavoro a 62 anni a prescindere dai contributi) è difficilmente realizzabile per non dire utopica. La nuova riforma non sarà approvata in tempi brevi, ma già tra qualche settimana (forse) si inizierà a capire quale potrebbe essere un punto di incontro possibile. Al momento l’ipotesi più accreditata (sebbene mai confermata dal governo) è quella di legare la flessibilità in uscita all’importo dell’assegno. In altre parole andare in pensione prima dei 67 anni sarà consentito, ma a patto di accettare una penalizzazione sull’importo. Staremo a vedere.   

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