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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Se la pensione in Italia non basta più, 370mila "in fuga" all'estero: i Paesi più gettonati

Sempre più italiani decidono di lasciare il Paese e di incassare le proprie pensioni all'estero. Perché?

Sarà la voglia di cambiare aria mettendo da parte le abitudini di una vita, o forse - più prosaicamente - il desiderio di avere un'imposizione fiscale più favorevole. Fatto sta che sempre più italiani hanno deciso di emigrare e farsi pagare la pensione in Paesi dove il regime fiscale e il costo della vita più basso permettono di godersi quel che resta da vivere con meno pensieri, se non altro di tipo economico. Il fenomeno è ancora contenuto rispetto alla platea complessiva dei pensionati, ma il trend è in crescita. Secondo l’indagine del Centro Studi di Itinerari Previdenziali, infatti, sono 370mila gli italiani che hanno deciso di "fuggire" all'estero e farsi pagare lì la pensione. Non mancano tuttavia i furbetti che trasferiscono la loro residenza in Paesi stranieri, ma di fatto vivono in Italia: un fenomeno che l'Inps sta tentando di contrastare attraverso verifiche sull'effettivo luogo di residenza.

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La pensione all'estero: i Paesi più gettonati

Secondo il report, in cima alla classifica degli Stati dove medici, avvocati, ma anche impiegati e operai, ricevono la pensione Inps ci sono tre Paesi - Canada, Australia e Germania - con circa 151 mila assegni corrisposti a nostri connazionali. Si tratta perlopiù di italiani che erano emigrati dopo aver lavorato per un breve periodo nel nostro paese. Al quarto posto la Francia, seguita dagli Stati Uniti, e poi Svizzera, Argentina, Belgio e Gran Bretagna.

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In totale l’Inps versa all'estero oltre 700 milioni di euro. Si tratta di una cifra destinata a crescere, almeno stando alla tendenza che negli ultimi anni vede sempre più pensionati italiani trasferirsi in Paesi dove le tasse non si mangiano un bel pezzo della pensione. E' il caso del Portogallo, che offre una detassazione al 100% per i primi dieci anni. E poi Bulgaria, Thailandia, quasi tutta l'America Latina e anche Marocco e Tunisia.

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Normativa fiscale residenti all'estero

Secondo la legge italiana, chiunque possiede redditi prodotti in Italia, anche se residente all’estero, è tenuto a dichiararli all’amministrazione finanziaria, salvo i casi di esonero previsti espressamente dalla legge stessa. Pertanto, i non residenti in Italia, se tenuti alla presentazione della dichiarazione al Fisco in Italia, dovranno utilizzare il Modello UNICO. In ottemperanza a quanto sancito dall’art.14 della Legge 212 del 2000 (c.d. Statuto del contribuente) al contribuente residente all’estero sono assicurate le informazioni fiscali attraverso:

  • i siti Internet del Ministero dell’Economia e delle Finanze e dell’Agenzia delle Entrate;
  • gli sportelli self-service situati presso alcuni Consolati (Bruxelles, Toronto, Parigi, Francoforte, New York, Buenos Aires);
  • le pubblicazioni, le guide e le istruzioni disponibili sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate. 

Residenza fiscale. Per essere considerati residenti all’estero esclusivamente ai fini fiscali, devono sussistere le seguenti condizioni:

  • non essere stati iscritti nell’anagrafe delle persone residenti in Italia per più della metà dell’anno (e cioè per 183 giorni negli anni normali, 184 in quelli bisestili);
  • non avere avuto il domicilio in Italia per più di metà dell’anno;
  • non aver avuto dimora abituale in Italia per più della metà dell’anno.

Detti requisiti sono tra loro alternativi e non concorrenti. Sul sito dell'Inps tutte le informazioni ulteriori.

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