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Venerdì, 29 Marzo 2024
Pensioni

Pensioni, a giugno scattano i tagli (ma la stangata sarà per pochi)

Al via il prossimo mese il "prelievo di solidarietà" per chi percepisce più di 100mila euro. La platea però è ridotta (solo 25mila persone), così come i risparmi per le casse dello Stato. A luglio invece maxi assegno per più di 3,5 milioni di pensionati

A giugno scatteranno i tagli alle così dette pensioni d’oro. Ad annunciarlo è l’Inps con una circolare in cui si sottolinea che "i trattamenti pensionistici diretti complessivamente eccedenti l’importo di 100.000 euro lordi su base annua sono ridotti di un’aliquota percentuale in proporzione agli importi dei trattamenti pensionistici". I tagli dunque riguarderanno solo una platea ristretta di pensionati e nulla hanno a che vedere con la mancata rivalutazione piena dei trattamenti oltre tre volte il minimo, meccanismo che invece è scattato ad aprile.

Pensioni, chi sarà colpito dai tagli

Chi subirà dunque una decurtazione della propria pensione? La misura, introdotta con la legge di bilancio, prevede una riduzione del 15% per i trattamenti compresi tra 100mila e 130mila euro, del 25% per le pensioni da 130mila a 200mila euro, del 30% per gli assegni compresi tra 200mila e 350mila euro, del 35% per chi percepisce tra 350mila a 500mila euro e del 40% per tutti gli assegni sopra i 500mila euro.

Platea di 25mila pensionati

Si tratta comunque di una platea molto ristretta e pari a circa 25mila pensionati. La misura è valida per cinque anni e dovrebbe portare risparmi per 140 milioni di euro l’anno, non molto se si considera che quota 100 costerà circa 6 miliardi di euro solo nel 2019 e se si pensa che la mancata rivalutazione piena delle pensioni sopra i 1500 euro porterà nelle casse dello Stato più di 3 miliardi di euro nel triennio 2019-2021.

Tridico: "Verrà tagliata solo la parte retributiva"

Il tetto oltre il quale il taglio interviene "è 100mila euro" ha spiegato il presidente dell'Inps Pasquale Tridico alla trasmissione 'diMartedì' in onda su La7, precisando però che "solo la parte retributiva verrà tagliata".

"Questa volta si è iniziato cambiando paradigma di intervento ha detto - con le pensioni di cittadinanza, un sussidio dato anche in un periodo di non crescita e tagliando laddove c'era da tagliare, nella parte alta dei redditi che funzionasse da redistribuzione".

Pensioni, quando arriva la quattordicesima

Se giugno sarà il mese dei tagli (per chi percepisce assegni alti), a luglio circa 3,5 milioni di pensionati riceveranno l’agognata quattordicesima. Il "bonus" - spiega l’Inps - spetta ai pensionati di almeno 64 anni che hanno un reddito complessivo fino a un massimo di 2 volte il trattamento minimo. La quattordicesima viene corrisposta a luglio se si perfeziona il requisito anagrafico nel primo semestre, altrimenti sarà pagata a dicembre se si raggiungono i 64 anni nel secondo semestre.

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