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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Pensioni, i "dimenticati" dal governo: l'appello (disperato) degli ultimi esodati

Il dramma dei seimila esodati, senza lavoro né pensione, esclusi finora da una salvaguardia. Il loro appello "affinché questo sia l'ultimo Natale da trascorrere in queste condizioni insopportabili"

Senza lavoro né pensione. Senza reddito da più di otto anni. E senza una salvaguardia. E' un calvario quello degli ultimi seimila esodati tuttora rimasti esclusi dal diritto alla pensione. Ecco perché il "Comitato 6.000 Esodati Esclusi" chiede l'inserimento della riapertura dell'ottava salvaguardia nel Decreto Milleproroghe. E' l'ultima possibilità per restituire futuro e dignità ai seimila lavoratori rimasti esclusi dalle tutele riservate agli esodati dopo la riforma delle pensioni del 2011. Ma andiamo con ordine.

Pensioni, esodati e ottava salvaguardia: facciamo chiarezza

Cosa significa esodati? Esodato è chi ha interrotto il proprio rapporto di lavoro in seguito ad accordi di ristrutturazione aziendale o crisi aziendali, ma che non ha ancora diritto alla pensione per via di un innalzamento dell'età pensionabile o di una modifica dei requisiti per accedere al trattamento pensionistico. Gli esodati, dunque, sono disoccupati, per lo più over 50, che si trovano senza stipendio per lunghi periodi. Nella maggioranza dei casi di tratta di persone che hanno dato le dimissioni in cambio di un incentivo economico nell'attesa di raggiungere l'età della pensione, ma che hanno visto allungarsi il periodo di tempo di attesa per ottenerla. Sono quelli che avrebbero dovuto maturare i requisiti per andare in pensione nel 2012 - con possibilità di pensionamento dal 2013 in poi - e che in virtù di questo hanno accettato il cosiddetto "esodo volontario".

Problema: l'ultima riforma delle pensioni del ministro del Lavoro Elsa Fornero ha innalzato però a 62 anni l'età minima per smettere di lavorare, allungando quindi il tempo di attesa. Risultato: gli esodati si trovano a dover vivere senza stipendio né pensione. L'ottava salvaguardia è uno dei provvedimenti legislativi che hanno cercato di porre rimedio alla questione esodati e ai problemi applicativi della riforma Fornero. Con l'ottava salvaguardia (un provvedimento contenuto nella legge numero 232/2016) a determinati soggetti in possesso di specifici requisiti viene data la possibilità di beneficiare delle vecchie regole per il pensionamento, quelle cioè in vigore fino al 31 dicembre 2011. In sostanza, dunque, si tratta di un meccanismo che permette di andare in pensione prima rispetto a quanto previsto dalle regole in materia di pensionamento attualmente in vigore, sfruttando le previsioni che regolavano la pensione di vecchiaia o la pensione di anzianità prima dell'emanazione della legge Fornero.

I seimila esodati esclusi: "Un calvario insostenibile"

Numerosi lavoratori, tuttavia, sono rimasti esclusi dall'ottava salvaguardia. Ci sono seimila esodati tuttora rimasti esclusi dal diritto alla pensione. Il Comitato 6.000 Esodati Esclusi spiega: "Tra gli Esodati salvaguardati con l’ottava e gli esclusi è stato imposto un divario di requisito anche fino a 5 anni. Questo ha fatto sì che una sola categoria di lavoratori sia stata ampiamente tutelata, mentre le altre sono rimaste escluse dal diritto anche solo per pochi giorni. Nella situazione attuale che si è colpevolmente protratta troppo a lungo ci sono esodati esclusi che avevano già maturato il requisito a gennaio 2018 e quindi hanno già perso 2 anni di pensione che non verranno in alcun modo loro risarciti, mentre nel frattempo tutti cercano di sopravvivere senza reddito da più di 8 anni, nella speranza che si metta la parola fine al loro calvario insostenibile: c’è chi si è ammalato, chi vive di stenti, chi ha ipotecato la casa".

Le richieste del Comitato 6.000 esodati esclusi al governo

Nei giorni scorsi un emendamento proposto dai senatori del Partito democratico Nannicini, Laus e Manca alla Legge di Bilancio per la salvaguardia degli ultimi seimila esodati esclusi è stato bocciato. Il Comitato che li rappresenta ricorda che "c’è ancora una possibilità per questo governo di fare ammenda e riparare alla vergognosa ingiustizia inflitta negando il provvedimento numerose volte promesso, e cioè inserirlo nel Decreto di fine anno che verrà discusso e approvato dalle Camere nei prossimi giorni. L’emendamento a sanatoria delle discriminazioni contenute nell’Ottava Salvaguardia verrà infatti nuovamente presentato dal Sen. Nannicini in occasione del Decreto Milleproroghe". Si tratta, sottolinea il Comitato, di "un’operazione di giustizia e di equità prevista dall’articolo 3 della Costituzione: non si possono  discriminare le condizioni di pensionamento di questi ultimi 6.000 Esodati rispetto a quelle accordate in precedenza agli altri 144.000".

pensioni esodati ansa2-2

Il "Comitato 6.000 Esodati Esclusi" rilancia quindi un appello al Presidente Mattarella, al Governo, in particolare al Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo "che ci sta ignorando fin dal suo insediamento", e a tutte le forze politiche "affinché questo sia l’ultimo Natale che gli Esodati devono trascorrere in queste condizioni insopportabili per cittadini onesti che, dopo aver mantenuto questo Stato per una vita, si ritrovano traditi dalle Istituzioni".

"Questa Legislatura, che del sostegno agli “ultimi” e agli “esclusi” si è fatta bandiera, ha questa ultima possibilità storica di recuperare credibilità ponendo fine a questo calvario indegno di un Paese civile. Il Governo che in questa Legge di Bilancio ha dissipato milioni negli interventi a pioggia più disparati di dubbia se non nulla valenza sociale - ma evidentemente di auspicata opportunità elettorale - non ha finora avuto la volontà politica di mantenere le promesse fatte di sanare il dramma irrisolto degli Esodati con i fondi già a loro destinati restituendo alla vita civile loro e le loro famiglie!".

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