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Giovedì, 18 Aprile 2024
Pensioni

Pensioni, via libera al part-time in uscita: Poletti firma il decreto

La norma si rivolge ai lavoratori del settore privato che possiedono il requisito contributivo minimo per la pensione di vecchiaia (20 anni di contributi). L'importo della pensione non verrà intaccato. Ecco cosa prevede la riforma

Il ministro del lavoro, Giuliano Poletti ha firmato il decreto sul part-time in uscita. In base al provvedimento i lavoratori del settore privato con contratto a tempo indeterminato ed orario pieno, che possiedono il requisito contributivo minimo per la pensione di vecchiaia (20 anni di contributi) e che maturano il requisito anagrafico entro il 31 dicembre 2018, potranno concordare col datore di lavoro il passaggio al part-time.  

L'accordo prevede una riduzione dell'orario di lavoro compresa tra il 40 ed il 60%. I lavoratori, in aggiunta alla retribuzione per il part-time, riceveranno in busta paga una somma esentasse corrispondente ai contributi previdenziali a carico del datore di lavoro sulla retribuzione per l'orario non lavorato. 

In sostanza l'azienda verserà in busta paga la quota di contributi che avrebbe versato all'Inps in caso di contratto a tempo pieno, mentre per i contributi figurativi ci pensa lo Stato. Il lavoratore dunque, pur lavorando meno negli ultimi anni, non vedrà intaccata la sua pensione.

Il decreto è stato trasmesso ieri alla Corte dei Conti e diventerà operativo dopo la relativa registrazione.

COME FARE DOMANDA - Come si accede al beneficio? Come primo passo, il lavoratore interessato - si legge in un comunicato - deve richiedere all'Inps la certificazione che attesta il possesso del requisito contributivo e la maturazione di quello anagrafico entro il 31 dicembre 2018.

Dopo il rilascio della certificazione da parte dell'INPS, il lavoratore ed il datore stipulano un "contratto di lavoro a tempo parziale agevolato" nel quale viene indicata la misura della riduzione di orario.

La durata del contratto è pari al periodo che intercorre tra la data di accesso al beneficio e la data di maturazione, da parte del lavoratore, dell'età per il diritto alla pensione di vecchiaia. Dopo la stipula del contratto, il decreto prevede il rilascio, in cinque giorni, del nulla osta da parte della Direzione territoriale del lavoro e, da ultimo, il rilascio in cinque giorni dell'autorizzazione conclusiva da parte dell'INPS.

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