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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Quota 100, rischio "sorpasso": tutte le alternative per andare in pensione

I dati confermano che delle oltre 341mila domande di pensionamento anticipato presentate al 10 settembre, ben 165mila riguardano le alternative già esistenti a Quota 100 (anticipo senza aspettativa di vita, opzione donna, Ape e precoci), che piacciono sempre di più

Pensioni, non c'è solo Quota 100. Le domande di pensionamento agevolato con la misura simbolo del precedente governo, che prevede requisiti minimi di 62 anni e 38 di contributi, sono state meno del previsto. I dati Inps (aggiornati al 10 settembre) confermano oggi che delle oltre 341mila domande presentate al 10 settembre, ben 165mila riguardano le alternative a Quota 100 (per la quale sono arrivate 175mila richieste): anticipo senza aspettativa di vita, opzione donna, Ape e precoci. Le alternative a Quota 100 risultano essere quindi persino più invitanti per molte categorie di lavoratori. Vediamo perché.

I pensionamenti anticipati, che inevitabilmente peseranno sulla spesa pensionistica nei prossimi anni, sono quindidiretta conseguenza di tante altre agevolazioni e deroghe alla Fornero, come sottolinea oggi il Sole 24 Ore. 

Quota 100, le quattro alternative per la pensione

Sono sostanzialmente quattro le alternative a Quota 100 che permettono quest'anno a decine di migliaia di lavoratori di godersi la meritata pensione: anticipi senza adeguamento automatico alla speranza di vita; Opzione donna; Ape sociale; infine, il percorso agevolato per i cosiddetti lavoratori precoci. Il trend degli ultimi mesi di richieste per queste 4 modalità è in aumento, mentre è in calo per Quota 100.

Protagoniste assolute sono le uscite anticipate svincolate dall’aggancio alla speranza di vita (che è stato congelato fino al 2026): quasi 124mila richieste in tutto.

Pensioni Quota 100: una misura a esaurimento

Il cambio della maggioranza di governo, con la nascita dell'esecutivo sostenuto da Pd, M5s e Leu, ha già aperto un dibattito rispetto a quello che sarà il futuro di Quota 100. Secondo quelle che sono state le dichiarazioni del nuovo Ministro dell'Economia Gualtieri, l'intenzione sembra essere quella di far andare ad esaurimento (previsto nel 2021) la misura.

"La sostenibilità sociale, dando risposte sulle pensioni, è importante tanto quando la sostenibilità finanziaria. Queste due facce del sistema previdenziale devono essere tenute in equilibrio e, invece, negli ultimi anni non sempre ciò è stato fatto perchè hanno talvolta prevalso logiche squisitamente finanziarie". Ad affermarlo in una nota è il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga. La pensione con 'Quota 100' per noi, aggiunge, "è una misura utile e non va minimamente messa in discussione, così come l'Ape sociale che dovrebbe essere resa strutturale. Però la sostenibilità sociale del sistema previdenziale non si esaurisce con 'quota 100' perché per noi bisogna prestare attenzione a chi svolge lavori gravosi, alle donne che spesso hanno carriere più brevi e che in larga parte non possono andare in pensione con 'quota 100', a chi svolge lavori di cura e, in prospettiva, ai giovani che oggi lavorano e che in futuro rischiano pensioni basse per cui chiediamo che si apra per davvero il confronto sulla loro pensione di garanzia".

Le pensioni, rileva, "sono il risultato di un insieme di fattori: sviluppo economico, lavoro e prospettive demografiche del paese. Su questi elementi bisogna agire per poter davvero parlare di previdenza non sottovalutando l'aspetto della rivalutazione dei trattamenti in essere, bloccati impropriamente dall'ultima legge di bilancio. Auspichiamo, quindi, che al più presto sia possibile confrontarsi nel merito con il nuovo Governo su tutti questi temi che dovranno poter prevedere la ripresa del funzionamento delle due commissioni sulla spesa previdenziale e sulla gravosità dei lavori, avendo come prospettiva la ricerca di un modello previdenziale più flessibile e più amico del lavoro e dei lavoratori", conclude Ganga.

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Opzione Donna a Ape Sociale: ultime notizie

Un accenno a Opzione donna: la misura sembra essere diventata strategica nei piani del nuovo governo Pd-M5s: è stata reintrodotta per il 2019 per permettere di andare in pensione alle donne in possesso di 35 anni di contribuzione e 58 anni d’età (59 invece se lavoratrici autonome”). Le domande sono state circa 20mila quest'anno. Dovrebbe essere confermata anche per il 2020.

Quasi 10mila le domande invece nel 2019 al momento per l'Ape Sociale: ovvero una uscita dal lavoro agevolata a 63 anni con anticipo pensionistico (Ape sociale).  L’Ape sociale è in scadenza il prossimo 31 dicembre 2019 ma corre veloce verso il rinnovo: potrebbe diventare strutturale. Il cosiddetto anticipo pensionistico, è un progetto sperimentale che consente il prepensionamento, senza alcun onere economico, a specifiche categorie di lavoratori che abbiano raggiunto almeno i 63 anni di età. La sperimentazione è stata confermata per un ulteriore anno dal cosiddetto "decretone" su quota 100 e reddito di cittadinanza, che ha fatto seguito alla Legge di Bilancio per il 2019.

Insomma, Quota 100 ha "concorrenza": spesso le alternative risultano più convenienti per molti lavoratori. 

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