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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Pensioni, chi "snobberà" quota 100 (pur avendone diritto): non conviene a tutti

Quota 100 permetterà di andare in pensione a chi avrà 62 anni di età e i 38 anni di contributi previdenziali. Non è possibile prevedere in quanti ne approfitteranno, perché ci sono alcune limitazioni che stanno facendo riflettere alcune categorie di lavoratori

Tra le novità sul fronte pensionistico non c'è solo quota 100: per permettere di lasciare il lavoro con qualche anno di anticipo, esistono ad esempio facilitazioni per il riscatto della laurea, la proroga di Opzione donna e quella dell'Ape sociale. Ma è inevitabile che si parli molto e soprattutto di quota 100, la novità più reclamizzata (insieme al reddito di cittadinanza) della prima legge di bilancio a cui hanno lavorato Lega e Movimento 5 stelle.

Quota 100 permetterà di andare in pensione a chi avrà 62 anni di età e i 38 anni di contributi previdenziali. Non è possibile prevedere in quanti ne approfitteranno, perché ci sono alcune limitazioni di cui poco si è parlato negli scorsi mesi, durante il lungo e travagliato "parto" della parziale riforma del sistema pensionistico (ricordiamo infatti che la legge Fornero non viene cancellata né superata).

Quota 100, chi la "snobberà" e perché

Ci sono lavoratori che non opteranno per quota 100 per avere, tra qualche anno, un assegno più alto. Infatti se è vero che non ci sono penalizzazioni esplicite, l'anticipo pensionistico va di pari passo con un minor numero di versamenti previdenziali. Chi resta più anni al lavoro, avrà assegni più ricchi, e non di poco. Il taglio dovrebbe essere di circa il 5% per l'anticipo di un anno e  fino al 30% con un anticipo di oltre quattro anni.  Da una parte la maggiore anzianità aumenta l'entità del trattamento previdenziale nel sistema di calcolo retributivo, ma non solo: infatti dall'altra nel contributivo oltre all'aumento del montante si ha un coefficiente di trasformazione della rendita più conveniente.

Per coloro che hanno un'età di 62 anni ma devono ancora raggiungere i 38 anni di contributi, il vantaggio temporale di quota 100 si riduce progressivamente e anche chi ha molti anni di contributi ma non ancora requisiti anagrafici sufficienti, potrebbe reputare conveniente andare in pensione con la legge Fornero, con 42 anni e 10 mesi di contributi (uno in meno per le donne).

Ma c'è un altro limite forse ancora più impattante: chi sceglie quota 100 non potrà avere, per tutta la durata dell'anticipo pensionistico, altri redditi superiori a 5 mila euro. Il divieto di cumulo dura fino al momento in cui il pensionato raggiunge l’età di vecchiaia (oggi 67 anni). Questa norma scoraggerà una parte degli aventi diritto, soprattutto fra quei lavoratori con elevata professionalità che spesso quando vanno in pensione fanno i consulenti.

In pensione con Quota 100: come funzionano le finestre 'mobili' 

Quota 100, il calendario 2019

Per accedere al pensionamento anticipato si parte il primo aprile per i lavoratori privati che hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2018 e poi ogni 3 mesi dal raggiungimento dei requisiti. Per chi li matura dal primo gennaio 2019, invece, la pensione decorre dopo tre mesi. Per gli statali gli assegni partiranno dall'1 agosto (per chi ha maturato i requisiti all'entrata in vigore del decreto e poi ogni 6 mesi dal raggiungimento dei requisiti). Chi li matura dal 1 febbraio 2019 riceverà l'assegno dopo sei mesi. I lavoratori di scuola e Afam riceveranno i primi assegni dal 1 settembre in linea con l'inizio dell'anno scolastico. In sintesi:

  • Lavoratori privati : dal 1° aprile 2019 per chi ha maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2018 e poi ogni 3 mesi dal raggiungimento dei requisiti; Dopo tre mesi: per chi ha maturato i requisiti a partire dal 1° gennaio 2019.
  • Lavoratori pubblici: dal 1° agosto 2019 per chi ha maturato i requisiti all’entrata in vigore del decreto e poi ogni 6 mesi dal raggiungimento dei requisiti; dopo sei mesi: chi ha maturato i requisiti a partire dal 1° febbraio 2019.
  • Lavoratori scuola e Afam: dal 1 settembre in linea con l’inizio dell’anno scolastico
  • Il decreto quota 100 introduce anche un fondo bilaterale per il ricambio generazionale: ovvero un fondo a cui si può accedere per andare in pensione tre anni prima di quota 100 a patto che ci sia un’assunzione. Sono esclusi i lavoratori in Isopensione (prestazioni in essere o erogate).

Pensioni, Quota 100 e non solo: tutte le cose da sapere per lasciare il lavoro nel 2019 

Perché il governo non teme un boom di domande per Quota 100

"Non temiamo di sforare il tetto di spesa di quota 100, anche perché abbiamo stanziato 4,7 miliardi per il 2019", 800 milioni in più, trovati "anche tassando i giochi", rispetto ai 3,9 miliardi previsti nel decreto legge approvato giovedi'. Lo dice Claudio Durigon, sottosegretario leghista al Lavoro, in un'intervista a Repubblica in cui afferma di non temere un boom di domande: "La platea rimane la stessa: 350 mila uscite quest'anno, di cui 130mila statali. Abbiamo rifatto i calcoli tenendo conto anche di quanti sceglieranno Ape sociale Opzione donna, rinnovate per un altro anno".

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