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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Pensioni, reddito di cittadinanza e flat tax: su cosa tratteranno "a oltranza" Lega e M5S

Reddito di cittadinanza e flat tax "sono prioritari, si partirà con meccanismi graduali" assicura Conte. Capitolo pensioni: su "quota 100" i conti non tornano. Dovranno trattare a lungo Lega e M5s per trovare la quadra. La coperta per realizzare le promesse elettorali è corta

Il reddito di cittadinanza e la flat tax "sono entrambi prioritari, entrambi nel contratto di governo. Si partirà da entrambe le misure con meccanismi graduali nella fase di  attuazione. Sono riforme di ampio respiro e segneranno una svolta nella vita degli italiani". Lo assicura il premier Giuseppe Conte in una intervista a 'La Gazzetta del Mezzogiorno', parlando dei primi 100 giorni del suo governo. Conte assicura: ''L'uscita dall'euro non è nel contratto di governo. Il governo del cambiamento, che io ho l'onore di presiedere, è pienamente a favore dell'Europa, ma un'Europa che ritrovi nuovo slancio e uno spirito solidale".

Quota 100, ultime notizie

Come stanno invece le cose per la tanto discussa (e da alcuni attesa) quota 100? Negli ultimi giorni si è sentito parlare di quota 100 modulabile, selettiva, ora spunta il termine light. Certo è che la quota 100 "da subito, per tutti e senza paletti" come auspicato da Matteo Salvini sia impraticabile. Sarà, se ci sarà, una quota 100 per una platea ridotta. Il costo per questa riforma deve lasciare spazio anche alla realizzazione (almeno parziale) del reddito di cittadinanza e della flat tax. Nel contratto del governo è contenuta la proposta di quota 100 per superare la Legge Fornero con un nuovo meccanismo: ma, ad esempio, per il pensionamento con 62 anni e 38 di contributi (la somma di età e contribuzione fa appunto 100) si raggiungerebbe il costo-monstre di 14 miliardi di euro, per 750mila aventi diritto. Tanti, troppi. Ci saranno dei paletti, e qualcuno resterà deluso. Ridurre al massima la platea dei delusi è essenziale per la stabilità del governo Conte.

Pensioni e tasse: cosa cambierà dopo la manovra

Dal Forum Ambrosetti di Cernobbio Walter Anedda, presidente della Cassa di previdenza dei dottori commercialisti, auspica che la riforma previdenziale si limiti al settore pubblico: "Ci attendiamo che la riforma previdenziale che voglia eventualmente attuare il Governo riguardi unicamente la previdenza pubblica, anche se devo dire in altre occasioni nel tentativo di andare a modificare la previdenza pubblica spesso si è compresa anche quella privata, creando problemi ben maggiori di quelli che si volevano risolvere. Mi auguro fortemente che questo non accada, e di poter essere sentiti dall'autorità governativa prima che si metta mano ai nostri ordinamenti. Faccio un esempio quasi scolastico: uno degli obiettivi che si è posto il Governo, almeno secondo la stampa, è quello di quota 100, nel tentativo di ridurre l'età alla quale andare in pensione. Ma paradossalmente le casse di previdenza hanno già una quota inferiore a 100, quindi si arriverebbe al risultato opposto".

Secondo il quotidiano la Stampa, dovranno trattare a lungo Lega e M5s per trovare una quadra. Le schermaglie sono già iniziate. Per Salvini infatti "le priorità sono quota 100 e la pace fiscale", non il reddito di cittadinanza, sul quale invece i pentastellati tengono duro. Per adesso le uniche certezze sembrano le dimensioni della manovra economica, che sarà da 30 miliardi. La coperta per realizzare le promesse elettorali è molto corta.

Ricorsi contro tagli vitalizi

"700 ex deputati hanno fatto ricorso per riavere i vitalizi che noi abbiamo abolito e continuare a essere mantenuti a vita dallo Stato come fossero dei nababbi. Quando erano in Parlamento non hanno fatto nulla per aumentare le pensioni minime e le condizioni di vita dei pensionati più poveri e ora vogliono continuare a prendere vitalizi di migliaia di euro nonostante abbiano versato 'moooolto' meno". Lo scrive il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, leader M5s, su facebook.

"Reddito di cittadinanza, si parte da 500 euro": il governo a caccia delle coperture

"Ma questi ex dis-onorevoli - aggiunge - lo sanno cosa è la giustizia sociale? Credo di no, ma lo scopriranno presto. E lo scopriranno anche gli ex senatori. Il Senato deve abolire subito i vitalizi come abbiamo fatto alla Camera. Non c'è più tempo da perdere per eliminare i privilegi. Bisogna decidere da che parte stare, da quella dei cittadini o da quella dei parassiti. Noi abbiamo già scelto e non faremo neppure mezzo passo indietro: i ricorsi non ci spaventano. Intanto consiglio caldamente a questi 700 vitalizio-dipendenti di andarsi a nascondere il più lontano possibile, magari su un eremo. Non conoscono vergogna".

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