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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Pensioni, ipotesi Quota 92 e Quota 102: cosa può cambiare con il governo Draghi

Con Quota 100 che si avvia verso il tramonto il 31 dicembre 2021, si interverrà in maniera importante. Ma come? Il dibattito è solo all'inizio. Come bilanciare la necessità di un prepensionamento per i lavori usuranti, la sostenibilità dei conti ed evitare lo scalone?

Le pensioni cambieranno? Sì, è inevitabile che con Quota 100 che si avvia verso il tramonto il 31 dicembre 2021 si interverrà in maniera importante per evitare il tanto temuto scalone. E all'orizzonte si profilano le ipotesi Quota 102 e Quota 92. O almeno, se ne parlerà, perché trovare la quadra su un tema così delicato e ramificato come quello pensionistico sarà complicatissimo per il governo Draghi.

Pensioni, cosa succede dopo il 31 dicembre 2021

Che cos'è lo scalone? La pensione di vecchiaia in base alle norme attuali prevede il ritiro dal lavoro a 67 anni e un’anzianità contributiva minima di anni 20. La pensione anticipata senza il vincolo dell’età anagrafica ma con solo il requisito contributivo da rispettare è 42 anni e 10 mesi per i lavoratori e poco meno di un anno per le lavoratrici, ossia 41 anni e 10 mesi. Il 31 dicembre "scade" Quota 100 che consente di anticipare la pensione a 62 anni di età con 38 di contributi. Dal primo gennaio si torna alle regole di prima e quindi allo "scalone" di cinque anni di età: da 62 a 67 anni. Improbabile che Draghi proroghi quota 100. Con la fine di Quota 100 la prima conseguenza che salta agli occhi è il ripido scalone: il pensionamento sarebbe accessibile solo a partire dai 67 anni di età.

Insostenibile. Anche per questo Graziano Delrio (Pd), ex ministro, ha lanciato l'idea di Quota 92. "Per un Italia più giusta. Allo scadere di Quota 100, introduciamo Quota 92 (30 anni di contributi e 62 d’età) che aiuti donne e lavoratori impegnati in lavori usuranti. Diamo maggiori garanzie ai giovani. Anche così si esce dalla crisi". Fattibile? Non pare aver fatto breccia nel dibattito pubblico la proposta di Delrio, ma almeno è stato rotto il silenzio (incomprensibile, siamo già a marzo) sul futuro previdenziale di milioni di italiani tra 9 mesi. Ovvio che Quota 92 resta solo un'idea al momento, sulla quale nemmeno è iniziato il confronto con le parti sociali.

Pensioni, Quota 92 può diventare realtà?

Quota 92 è una misura sostenibile? Come bilanciare la necessità di un prepensionamento per i lavori usuranti, la sostenibilità dei conti pubblici e allo stesso tempo evitare che la fine di Quota 100 sia un elemento di rottura? Non è dato saperlo. Quota 100 non può essere definita un fallimento: per molti lavoratori è stata la via per accedere alla pensione dopo aver versato quasi quattro decenni di contributi. Ma è stata utilizzata molto poco dalle donne, dal momento che raggiungere il minimo di 38 anni di contributi richiesti è estremamente difficile per molte lavoratrici a causa dei noti problemi di forte precarietà e discontinuità lavorativa.

Ci sono più ipotesi al momento. Una novità di rilievo verrebbe rappresentata da una sorta di Opzione Donna dedicata anche agli uomini. L'opzione per gli uomini porterebbe a un'uscita anticipata a 63-64 anni con un trattamento sul rateo interamente contributivo. Si ipotizza poi lo stacco dell'anzianità contributiva da quello legato all'aspettativa di vita con due finestre secche per l'uscita: 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini. A queste soglie verrebbe applicato una sorta di blocco per non avere ulteriori innalzamenti in futuro. Inoltre l'uscita anticipata potrebbe essere concessa a tutti senza penalizzazioni sugli assegni a partire da 64 anni di età e 38 anni di contributi. Da Quota 100 a Quota 102. Uno scenario più realistico, ma attenzione. Quota 92 non è fantascienza. Però sarebbe prevista una penalizzazione per coloro che decidono di accedere a Quota 92. E sarebbe questa la differenza più importante con Quota 100 che invece non prevede alcun taglio dell’assegno. In quanti accetterebbero - è solo un esempio - un taglio del 3% dell'assegno per ogni anno di anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia? Il dibattito è solo all'inizio.

Pensioni, il grande rischio all'orizzonte: cosa cambia con Draghi e cosa succede il 31 dicembre

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