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Martedì, 16 Aprile 2024
Pensioni

Caos pensioni, il Governo: "No a nuove tasse per coprire il buco"

La conferma arriva da Giuliano Poletti: "Nessuna patrimoniale o altre tasse, noi le tasse vogliamo diminuirle". Codacons: "Pronta una valanga di ricorsi, si va verso una class action"

ROMA - Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha assicurato che il governo non ricorrerà ad una patrimoniale per coprire il buco da cinque miliardi delle pensioni, dopo la decisione della Consulta sulla legge Fornero. "Non ci sarà una patrimoniale - ha detto Poletti a margine dell'assemblea 2015 di Rete Imprese Italia in corso a Palazzo Lombardia a Milano - non abbiamo in previsione una patrimoniale o altre tasse. Noi le tasse - ha concluso - le vogliamo diminuire".

INCONTRO CON I SINDACATI - "Incontrerò sicuramente i sindacati, non appena avremo definito a livello di governo una posizione collegiale in merito alla sentenza della Consulta. E' necessario un approfondimento dei contenuti - ha aggiunto il ministro - serve un po' di tempo".

CODACONS - Intanto, però, l'ufficio legale del Codacons ha istituito una equipe di avvocati ed esperti in tema di pensioni che sta studiando la fattibilità di una class action nei confronti dello Stato italiano per la rivalutazione degli assegni pensionistici al di sotto dei 2.400 euro mensili. La decisione della Corte Costituzionale che ha bocciato la riforma Fornero sulle pensioni, apre la strada ad una valanga di ricorsi da parte dei pensionati per il riconoscimento del trattamento pensionistico loro spettante - spiega il presidente Carlo Rienzi - Per tale motivo stiamo studiando come improntare una azione collettiva volta a far valere gli interessi di chi, pur avendo lavorato e contribuito a determinare la propria pensione, ha subito una lesione dei propri diritti patrimoniali riconosciuta dalla Consulta".

"RISARCIRE I PENSIONATI" - "Finalmente i pensionati che avevano subito il blocco della perequazione su trattamenti di importo superiore a 1443 euro mensili negli anni 2012 e 2013 verranno risarciti. Si tratta di un risultato straordinario fortemente voluto da Federmanager e Manageritalia che hanno proposto un ricorso andato a buon fine". Lo afferma il presidente della Cida, Silvestre Bertolini, in merito alla recente sentenza della Corte Costituzionale sul blocco della perequazione delle pensioni. "Da anni - aggiunge - la Cida e le sue federazioni si sono battute contro questo iniquo prelievo che ha colpito quanti, dopo anni di duro lavoro e il versamento di contributi, meritavano un trattamento previdenziale non eroso dal blocco delle rivalutazioni. Va ricordato che già nel 2010 la Corte Costituzionale aveva invitato il legislatore a non ripetere questo tipo di interventi. Questo invito però era caduto nel vuoto. Con quattro blocchi della perequazione succedutisi dal 1998 i pensionati hanno così visto perdere il potere d`acquisto dei loro trattamenti in misura superiore al 20%. Più volte avevamo chiesto al legislatore di evitare di fare cassa a scapito dei pensionati. Ora la Consulta, in coerenza con le sue precedenti decisioni, ci ha dato ragione. Ora è il momento di vigilare perché le persone danneggiate, nessuna esclusa, vengano risarcite rapidamente".

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