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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Pensioni, chi deve comunicare i redditi: la scadenza è imminente

I pensionati titolari di prestazioni collegate al reddito hanno l'obbligo di presentare all'Inps la dichiarazione reddituale: occhio alla scadenza. Trattenute fiscali e crediti Irpef: tutte le informazioni sul cedolino della pensione per marzo 2020

Pensioni, occhio alla scadenza imminente. Il tempo stringe: i pensionati titolari di prestazioni collegate al reddito hanno l'obbligo di dichiarare all'Inps i propri redditi e, qualora previsto dalla normativa, anche del coniuge e dei componenti del nucleo rilevanti per la prestazione. Precisiamo che l'Istituto di previdenza non invia comunicazioni cartacee ai pensionati residenti in Italia per richiedere le dichiarazioni reddituali al fine di verificare il diritto alle prestazioni percepite collegate al reddito. 

Ma vediamo nel dettaglio chi deve comunicare i redditi e tutte le informazioni fornite dall'Inps. Con la campagna Red ordinaria 2019 l’Inps richiede ai soggetti beneficiari di prestazioni previdenziali e/o assistenziali collegate al reddito l’annuale dichiarazione (modello Red) dei redditi, che incidono sulle prestazioni in godimento, relativi all’anno reddito 2018. Con la campagna Red solleciti 2018 l’Inps richiede la comunicazione di tali redditi per l’anno reddito 2017 solo ai soggetti che non hanno adempiuto all’obbligo di dichiarazione nel corso della verifica ordinaria 2018 (cosiddetti “sollecitati”). Il termine previsto per la presentazione delle dichiarazioni relative alla campagna ordinaria 2019 (per l’anno reddito 2018) e alla campagna solleciti 2018 (per il 2017) tramite soggetto abilitato convenzionato con l’Istituto è il 29 febbraio 2020.

Pensioni, scadenza imminente per chi deve comunicare i redditi: le ultime notizie

In sostanza, se un pensionato percepisce una certa prestazione previdenziale o assistenziale collegata al reddito, ed oltre ad avere i redditi indicati nel Modello 730 ne possiede altri, per dimostrare che il suo livello economico è comunque meritevole della prestazione di sostegno, sarà obbligato alla presentazione del cosiddetto "modello Red" (qui trovate tutte le informazioni). Il tempo stringe: come detto, la scadenza è sabato 29 febbraio 2020. Oltre ai Caf, il modello si può inviare attraverso il portale dell’Inps, a cui si accede tramite Pin; telefonicamente tramite il Contact center Inps al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure allo 06 164 164 (da rete mobile). In forma cartacea tramite le strutture territoriali dell'Inps.

Nel dettaglio, ecco chi deve presentare la dichiarazione reddituale all'Inps:

  • i pensionati che negli anni precedenti a quello oggetto di verifica non hanno avuto altri redditi oltre a quello da pensione (propri e, se previsto, dei familiari) se la situazione reddituale è variata rispetto a quella dichiarata l'anno precedente;
  • i titolari di prestazioni collegate al reddito che  non comunicano integralmente all'amministrazione finanziaria tutti i redditi influenti sulle prestazioni, perché non devono essere comunicati all'Agenzia delle Entrate con la dichiarazione dei redditi (modello 730 o REDDITI PF). Per esempio il lavoro dipendente prestato all'estero, gli interessi bancari, postali, dei BOT, dei CCT e di altri titoli di Stato o i proventi di quote di investimento, soggetti a ritenuta d'acconto alla fonte a titolo d'imposta o sostitutiva dell' IRPEF;
  • coloro che sono esonerati dall'obbligo di presentazione all'Agenzia delle Entrate della dichiarazione dei redditi e in possesso di redditi ulteriori a quelli da pensione. Per esempio coloro che hanno un reddito da pensione e un reddito da abitazione principale;
  • i titolari di alcune tipologie di redditi rilevanti ai fini previdenziali e che si dichiarano in maniera diversa ai fini fiscali all'Agenzia delle Entrate (modelli 730 o REDDITI PF), come per esempio, i redditi derivanti da collaborazione coordinata e continuativa o assimilati e lavoro autonomo, anche occasionale.

Non devono invece presentare all'Inps la dichiarazione reddituale i pensionati residenti in Italia beneficiari delle prestazioni collegate al reddito che abbiano già dichiarato all'Agenzia delle Entrate (tramite modello 730 o REDDITI PF) integralmente tutti i redditi (propri e se previsto dei familiari) che rilevano sulle prestazioni collegate al reddito in godimento. Sarà infatti l'Istituto di previdenza ad acquisire le informazioni reddituali rilevanti per le prestazioni collegate al reddito direttamente dall'Agenzia delle Entrate o da altre banche dati delle pubbliche amministrazioni.

Le informazioni sul cedolino della pensione per marzo 2020

Il prossimo pagamento delle pensioni sarà effettuato il 2 marzo poiché il 1° marzo sarà domenica: questa data è valida sia per coloro che riscuotono in banca sia per chi riscuote presso Poste Italiane. Il pagamento comprende tutte le pensioni di cui il soggetto è titolare. Si ricorda, infatti, che le pensioni corrisposte in rate mensili anticipate sono poste in pagamento il primo giorno bancabile di ciascun mese, ad eccezione del mese di gennaio per cui il pagamento viene effettuato il secondo giorno bancabile. Di seguito, tutte le informazioni sulle principali voci che compongono il cedolino della pensione di marzo 2020.

Pensioni marzo 2020: trattenute fiscali e crediti Irpef

Per quanto riguarda le prestazioni fiscalmente imponibili, oltre all'Irpef mensile, vengono trattenute le addizionali regionali e comunali relative al 2019. Si precisa che queste trattenute, relative all’anno precedente, sono infatti effettuate in 11 rate nell’anno successivo. Da questo mese viene avviata anche la trattenuta per addizionale comunale in acconto per il 2020, che proseguirà fino a novembre 2020. È stato inoltre effettuato il ricalcolo dell'Irpef pagata mensilmente nel corso dell’anno 2019 in particolare per i pensionati che abbiano percepito nel corso del 2019 altre prestazioni assoggettate a tassazione. Nel caso in cui l'Irpef pagata per l’anno 2019 sia risultata inferiore a quanto dovuto, si procede ad effettuare la trattenuta per il recupero dell'Irpef dovuta sul rateo del mese di marzo fino a capienza o, laddove l’importo della pensione non sia sufficientemente capiente, sui ratei mensili successivi.

Nel solo caso di pensionati con importo annuo lordo complessivo fino a 18mila euro, per il quali il ricalcolo dell'Irpef ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro, le trattenute vengono effettuate con rate di pari importo fino alla mensilità di novembre. Le prestazioni di invalidità civile, le pensioni e gli assegni sociali, le prestazioni non assoggettate alla tassazione per particolari motivazioni (detassazione per residenza estera, vittime del terrorismo) non subiscono trattenute fiscali.

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Nel mese di marzo 2020 vengono inoltre rimborsati, ove spettanti, i crediti Irpef relativi all’anno 2019 nel caso in cui l'Irpef mensile sia stata pagata in misura superiore rispetto a quanto dovuto su base annua. Viene inoltre avviato il recupero, con trattenuta mensile, sulle pensioni di coloro che hanno ricevuto nel corso del mese di novembre 2019 una comunicazione di indebito inviata dall’Inps. Il piano di recupero verrà gestito con le modalità descritte nella notifica stessa.

In linea generale, i pensionati interessati sono i titolari di prestazioni collegate al reddito delle gestioni private e di prestazioni assistenziali che sono state ricalcolate in base alle informazioni reddituali relative all’anno 2017 (campagna REDITA2018) pervenute all'Inps e per le quali si è determinato un debito. Le principali prestazioni collegate al reddito sono, ad esempio, l’integrazione al trattamento minimo, la maggiorazione sociale, l’assegno sociale. Si rammenta che tutte le prestazioni collegate al reddito vengono corrisposte annualmente in via provvisoria, sulla base dei redditi dichiarati negli anni precedenti.

Successivamente viene effettuata la verifica dell’effettivo diritto sulla base dei redditi a consuntivo trasmessi all'Inps dall'Agenzia delle Entrate ovvero dichiarati dagli interessati stessi. Le comunicazioni di indebito inviate nel mese di novembre 2019 sono relative alle prestazioni collegate al reddito corrisposte in via provvisoria dall'Inps negli anni 2017 e 2018. La verifica del diritto è stata effettuata sulla base dei redditi a consuntivo dell’anno 2017. Infine, per le pensioni di importo elevato prosegue la trattenuta relativa al 2020. Nei casi in cui la trattenuta effettuata nel 2019 sia stata inferiore al dovuto, viene applicata la seconda rata del recupero che verrà effettuato complessivamente in tre rate.

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