In pensione con cinque anni di scivolo, ma la novità riguarderà solo pochi (e fortunati) lavoratori. La misura è contenuta in un emendamento al dl crescita, approvato nella notte dalla commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Chi avrà diritto dunque ad andare in pensione in anticipo? Stando a quanto si legge nell'emendamento, la possibilità di lasciare il lavoro con 5 anni di anticipo rientra nel 'contratto di espansione' e interessa le imprese con un organico superiore a 1.000 unità, che intendono avviare processi di reindustrializzazione e riorganizzazione. La norma approvata consente di andare in pensione ai ''lavoratori che si trovino a non più di 60 mesi dal conseguimento del diritto alla pensione di vecchiaia, che abbiano maturato il requisito minimo contributivo''. 

In pensione cinque anni prima: i paletti da rispettare

Ci sono dunque dei paletti da rispettare: bisogna lavorare per un’azienda che ha più di mille dipendenti e aver maturato i requisiti minimi contributivi. Saranno inoltre le aziende - e non i lavoratori - a decidere se avvalersi o meno di questa possibilità (lo scivolo sarà infatti a carico delle aziende).

Scivolo per i pensionati, ma la norma è sperimentale

La misura, in via sperimentale per gli anni 2019 e 2020, riguarda le aziende impegnate in ''una strutturale modifica dei processi aziendali finalizzati al progresso e allo sviluppo tecnologico delle attività''. Per rispondere all'esigenza di ''modificare le competenze professionali in organico'' sarà possibile procedere all'assunzione di nuove professionalità e, allo stesso tempo, riconoscere un'indennità di pre pensionamento ai lavoratori che avrebbero dovuto aspettare ancora 5 anni.

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