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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Scuola e pensioni: perché Anief lancia l'allarme

Il sindacato Anief lancia l'allarme: sono 17 mila i docenti, i dirigenti scolastici e il personale Ata delle scuole italiane, con almeno 38 anni di contributi e 62 di età, che hanno presentato domanda per quota 100 e che dovranno attendere solo pochi giorni per andare in pensione

Migliaia di lavoratori "in uscita" dal mondo della scuola. Il sindacato Anief lancia l'allarme: sono 17 mila i docenti, i dirigenti scolastici e il personale Ata delle scuole italiane, con almeno 38 anni di contributi e 62 di età, che hanno presentato domanda per quota 100 e che dovranno attendere solo pochi giorni per andare in pensione. Mentre i lavoratori degli altri comparti pubblici vedranno materializzate le uscite dal lavoro solo in autunno. Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, non usa giri di parole: "Chiediamo l'immediata riapertura delle graduatorie ad esaurimento (Gae), sfruttando l'attuale 'finestra' di reinserimento e aggiornamento prorogata al 20 maggio" sostiene Pacifico.

Si liberano così molti posti di lavoro: "In presenza di un alto numero di posti liberi e di scarsa offerta iniziale, - prosegue Pacifico - occorre poi svincolare le immissioni in ruolo dalle attuali percentuali di suddivisione di assegnazione dei posti da dare in ruolo: vanno assunti a tempo indeterminato i tanti idonei e vincitori di concorso, considerando anche che ce ne sono una miriade della procedura del 2016 rimasti al palo e con la prospettiva di vedere 'scadere' la loro posizione".

Non è tutto; secondo l'Anief, 35 mila hanno superato i concorsi riservati con il Fit. "Parallelamente, per il 2020, è bene che il Miur avvii i corsi abilitanti per i tantissimi precari che hanno svolto 36 mesi. Anche per loro abbiamo scioperato e siamo scesi in piazza a Roma", conclude l'Anief.

Pensioni, esodo di mezzo milione dalla Pubblica Amministrazione

L'effetto combinato di varie misure di riduzione della spesa degli ultimi anni, tra pensioni di vecchiaia, 'opzione donna', pensioni anticipate e 'quota 100' (per cui si contano già 41mila domande, che potrebbero arrivare a 100mila entro l'anno) fa sì che circa 500mila dipendenti pubblici nell'arco dei prossimi 3-4 anni avranno maturato i requisiti per ritirarsi dal lavoro, ma potranno essere sostituiti da nuovo personale grazie allo sblocco del turn over di compensazione al 100% (secondo cui, le PA potranno reinvestire sui nuovi assunti ciò che risparmiano con i pensionamenti). E' quanto evidenzia la ricerca sul pubblico impiego presentata questa mattina in apertura della trentesima edizione di Forum Pa 2019.

Un ricambio che comporterà nell'immediato qualche problema di gestione dell'uscita per settori in sottorganico come sanità e scuola (per cui solo per requisiti anagrafici si stima il pensionamento in 3-4 anni rispettivamente di 100mila e 204 mila persone), per i comuni e per gli enti che non rispettano il pareggio di bilancio, ma che secondo quanto recita un comunicato rappresenta una straordinaria opportunità di rinnovamento per una PA sempre più anziana, in cui l'età media del personale è di 50,6 anni, e sale oltre i 54 anni nei Ministeri, alla Presidenza del Consiglio, nelle Prefetture o negli Enti Pubblici non economici.

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Quota 100, quante domande sono state presentate

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