Inizia la settimana decisiva nel braccio di ferro sulle pensioni tra Governo e sindacati. Dopo l'ultimo incontro avvenuto a Palazzo Chigi i segnali sono stati tutt'altro che confortanti, proprio per questo il 'tavolo' che si terrà domani alle 18.30 sarà l'occasione per le parti sociali per cercare di ammorbidire l'esecutivo su alcuni temi chiave, come ad esempio l'adeguamento dell'età pensionistica. Oltre al nuovo round di domani, mercoledì alle 17.30 è stato fissato un ulteriore appuntamento, prima del tavolo politico previsto in calendario per il 13 novembre.

Da quanto riferiscono i sindacati, domani è attesa la proposta del governo relativa alla platea dei lavori gravosi che dovrebbero essere esentati dal meccanismo automatico di adeguamento dell’età pensionabile a 67 anni che scatterà nel 2019. “La strada è molto in salita – ha detto Domenico Proietti, segretario confederale della Uil – perché il governo non ha voluto prendere in considerazione i temi della fase 2: le pensioni dei giovani, l’eliminazione delle disparità e il lancio della previdenza integrativa”.

Il presidente dell'Istat: “Per l'adeguamento valutare il percorso personale”

Tarare l’adeguamento dell’età pensionabile dei lavori usuranti “presuppone una conoscenza individuale” del percorso lavorativo. Lo ha detto il presidente dell’Istat, Giorgio Alleva, nel corso di un’audizione alle commissioni congiunte bilancio di Camera e Senato sulla manovra. Secondo Alleva “non basta stabilire delle categorie, bisogna stabilire cosa significhi il fatto che una persona sia stata in quella posizione e per quanto tempo”. Serve “valutare come si sia volto il percorso lavorativo delle persone” e questo “presuppone una conoscenza individuale sull’appartenenza a determinate categorie”. “E’ un tema – ha concluso Alleva – che va studiato sia da un punto di vista della misura da scrivere sia sulla sua fattibilità”.