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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Italia

Pensioni, dopo la quota 100 arriva la quota 80mila: bordata dei sindacati contro la riforma

Tagli agli assegni di 158mila pensionati. La misura presentata al Parlamento da Lega e 5 stelle fa discutere mentre i sindacati attaccano il Governo: "La quota 100 non risolve i problemi, la riforma riguarda pochissimi lavoratori". Tutte le ultime notizie

"Il tema della previdenza e quello di una riforma complessiva che superi la legge Fornero sembrano essere stati depennati dall'agenda del governo". Lo osserva il segretario confederale della Cgil nazionale, Roberto Ghiselli, commentando la conferenza stampa del presidente del consiglio Giuseppe Conte durante la quale non si è fatto alcun accenno alla riforma delle pensioni.

"Altre fonti - prosegue il dirigente del sindacato di Corso d'Italia - ipotizzano l'intenzione di varare esclusivamente la cosiddetta 'quota 100', misura che se realizzata con i vincoli e le penalizzazioni previste ad oggi riguarderebbe pochissimi lavoratori e altro non sarebbe che un ulteriore parziale ritocco alla legge Fornero che rimarrebbe intatta nel suo impianto".

Quota 100: cosa cambia con la riforma delle pensioni

Tra gli obiettivi del governo è quello di favorire l’uscita anticipata dal lavoro garantendo il pensionamento a partire dalla cosiddetta Quota 100. Tra i problemi di difficile soluzione c'è il trovare le risorse: uno strumento per aggirare le limitazioni di cassa è quello di limitare la platea di chi potrà smettere di lavorare a 64 anni di età ponendo una soglia minima di anni di contributii previdenziali. E si potranno conteggiare soltanto due anni di contributi figurativi.

E la "Quota 41" ?

Si allontana invece Quota 41, ovvero la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi versati a prescindere dall'età anagrafica (oggi ne servono 42  e 10 mesi, nel 2019 saranno 43 in base alla legge attuale). Meccanismo troppo delicato e su cui intervenire appare un azzardo. Meno complesso intervenire sulle cosiddette pensioni d'oro come abbiamo già visto.

In una proposta di legge depositata a doppia firma da Lega e Movimento 5 stelle i due partiti che compongono la maggioranza di governo stabiliscono per la prima volta la soglia oltre cui tagliare le pensioni d'oro e recuperare fondi per alzare le pensioni minime. Secondo i proponenti, con i tagli alle pensioni d'oro (al di sopra della soglia degli 80mila euro lordi annui, Ndr), si potrebbero raggiungere minori spese previdenziali per circa 500 milioni annui.

Il capogruppo M5s alla Camera Francesco D'Uva stima che il taglio alle pensioni d'oro colpirà 158 mila i pensionati "che prendono di pensione più di quanto hanno versato con i contributi previdenziali e , in media, sono andati in pensione a 61 anni".

"Chi ha un regime contributivo, non viene minimamente toccato" spiega in una intervista al Messaggero il firmatario del disegno di legge per intervenire sulle pensioni d'oro.

Pensioni, ultime notizie: l'appello dei dimenticati

Come osserva la Cgil il governo non avrebbe preso in considerazione i tanti appelli che sono stati rivoliti all'esecutivo dai giovani , preoccupati per l'aumento dell'età pensionabile, e gli appelli di coloro che hanno avuto e avranno carriere deboli e discontinue.

"Nessuna risposta alle donne con la proroga di opzione donna e per il riconoscimento del lavoro di cura, al tema dei 41 anni e ai lavori gravosi, agli esodati che attendono un immediato intervento che sani definitivamente il problema. Senza considerare che di fatto viene così confermato l'insopportabile meccanismo dell'aspettativa di vita".

Per Ghiselli, resta quindi "l'urgenza che dalle parole di questi mesi si passi ai fatti e che, come già richiesto al ministro Di Maio, si apra con il sindacato un confronto che dia risposte ai contenuti della Piattaforma unitaria".

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