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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia Italia

Reddito di cittadinanza e meno tasse, quanto (ci) costa il programma del M5s

Non solo riforma delle pensioni: ecco come il movimento 5 stelle pensa di trovare i soldi per coprire le promesse elettorali: spending review e lotta all'evasione fiscale

Reddito di cittadinanza, taglio delle tasse e pensioni più elevate e con anzianità più bassa: l'Italia pensata dal Movimento 5 stelle costa oltre 70 miliardi di euro, da trovare tramite tagli agli sprechi e grazie alla lotta all'evasione. In vista delle elezioni politiche 2018 facciamo i conti in tasca alle promesse elettorali e il preventivo del 5 stelle appare molto meno esoso del libro dei sogni scritto dal centrodestra che per bocca dello stesso Silvio Berlusconi vale più di 100 miliardi di euro, poco meno di 10 manovre finanziarie.

Elezioni, il programma del Movimento 5 stelle

Il movimento 5 stelle propone una riforma del sistema pensionistico (Quota 100 e Quota 41) con l'elevamento della pensione minima a 780 euro netti al mese a tutti, una riduzione delle aliquote Irpef, l'estensione della No-tax area fino a 10mila euro, l'istituzione del reddito di cittadinanza con la conseguente riforma del meccanismo del jobs act con oltre 2 miliardi di euro per la riforma dei centri per l’Impiego, , 20mila assunzioni nelle pubbliche amministrazioni tra comparto sicurezza e commissioni territoriali con il superamento del precariato nelle scuole, oltre ad investimenti per le famiglie e le donne. Fatto il conto si tratta di un piano, spiccioli più, spiccioli meno, da 75 miliardi.

M5s: "I soldi ci sono"

"Basta avere lungimiranza e, appunto, le mani libere da condizionamenti di lobby e gruppi di interesse che finora hanno sempre prosperato in modo parassitario, attaccati alle gonne dello Stato".

Nell'elencare le coperture il movimento 5 stelle cita i 30 miliardi annui, a regime, di spending review in senso stretto (compreso 1 miliardo di tagli ai costi della politica) già individuati dall'ex commissario Carlo Cottarelli, e i 40 miliardi l’anno dalla riforma fiscale che assicurerà, secondo i pentastellati, maggiori entrate dalle tasse con contrasto all’erosione fiscale dovuta ad esenzioni, detrazioni e deduzioni. Tra i piani del Movimento 5 Stelle anche l'impegno di 10-15 miliardi l'anno da ricavare dalle risorse pubbliche in barba ad maggiore deficit/pil "fatto salvo l’obiettivo di ridurre del 40% il debito/Pil in 10 anni" assicurano dal Movimento.

Il movimento 5 stelle ha progettato un piano da 50 miliardi in cinque anni di investimenti pubblici in green economy, bonifiche, rete idrica, rete elettrica, adeguamento sismico, mobilità pulita e sostenibile, dissesto idrogeologico, riqualificazione urbanistica, edilizia scolastica e sanitaria, banda ultra larga, infrastrutture immateriali. Nel programma del Movimento 5 stelle il piano porterà alla creazione di centinaia di migliaia di posti di lavoro.

Tasse, la proposta del movimento 5 stelle

I 5 stelle annunciano uno shock fiscale in favore di imprese con il dimezziamento dell’Irap (costo 21 miliardi). "Se ne possono eliminare almeno 11-12 usando il taglio trasferimenti improduttivi e una quota di tax expenditures riviste (gasolio, accise, ecc…)".

Sul fronte dell’Irpef (il cuneo fiscale nel caso del lavoro dipendente) i 5 stelle immaginano un impianto a tre aliquote che dovrebbe consentire un risparmio per il ceto medio di oltre mille euro all’anno. L'intervento, insieme all'elevazione della no tax area a 10mila euro  costerebbe oltre 13 miliardi che i 5 stelle pensano di trovare utilizzando le coperture connesse al bonus 80 euro di Renzi. "Rifiutiamo la logica del bonus del tutto regressivo e preferiamo una riforma organica dell'Irpef che distribuisce in modo più esteso e progressivo i benefici fiscali". Restano poi poco meno di 4 miliardi scoperti da trovare con nuove imposte progressive.

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Nell'idea del Movimento 5 stelle è prevista una maggiore spesa per il welfare familiare per 17 miliardi annui con detrazioni per colf e badanti, aiuti per baby sitter, e l’acquisto dei prodotti dell’infanzia, investimenti in asili e assistenza e sostegno alle politiche family friendly nelle imprese. 

Parte dei finanziamenti verranno dirottati da quelli utilizzati già da gennaio per il reddito di inclusione, il resto sono da trovare con tagli agli sprechi e agevolazioni fiscali.

Pensioni, il programma del Movimento 5 stelle

Il MoVimento 5 Stelle prometto il superamento della riforma Fornero sulle pensioni consentendo una maggiore flessibilità in uscita intorno a quota 100: quota 41 per lavoratori precoci, opzione donna e la staffetta generazionale sono gli altri elementi centrali del pacchetto che costa 7,5-8 miliardi annui. Ai quali si aggiungono 3 miliardi annui per il blocco graduale dell’adeguamento automatico dell’età pensionabile all’aspettativa di vita.

Il MoVimento 5 Stelle li copre contando su un taglio agli sprechi (per 4 miliardi), utilizzando le risorse per l'anticipo pensionistico e per circa 6,5 miliardi con le tax expenditures sul settore lavoro.

Assunzioni, il piano Marshall per la Pa

Per trovare 12,5 miliardi necessari alla sanità pubblica il MoVimento 5 Stelle punta a riportare la spesa oltre il 6,5% del Pil puntando poi sulla lotta agli sperchi e sulla digitalizzazione. Tre le coperture individuate, a una parte i taglia ai sussidi e agevolazioni sulle energie fossili o dannosi per l’ambiente (in totale 16,6 miliardi annui) si aggiungono il payback delle case farmaceutiche e i risparmi legati alla distribuzione diretta dei farmaci ospedalieri (circa 1 miliardo di gettito l’anno, 4 miliardi a legislatura).

Il movimento 5 stelle prevede di assumere 10mila unità delle forze dell'ordine e altre 10mila persone per rafforzare le commissioni territoriali che valutano le domande di diritto d’asilo contando su 1 miliardo l’anno da trovare tagliando le spese alle missioni internazionali e il superamento della pensione ausiliaria per le forze armate (400 milioni annui).

Tra le assunzioni il Movimento 5 stelle prevede di trovare 600milioni l'anno per integrare 5mila amministrativi e 1.400 magistrati, oltre ai 4 miliardi di investimenti a legislatura in ricerca e innovazione legati alla cyber security. Un costo totale di 7 miliardi, coperti con un mix di spending review sulla difesa e revisione delle tax expenditures.

Per la digitalizzazione della Pa, invece, ci sono già 5,7 miliardi dell’agenda digitale, ma ne serviranno altri 25. "Gli investimenti possono essere coperti in parte con i piani di spending review e in parte con maggiore deficit - assicurano - Ma il Movimento conta pure di ricavare 5-9 miliardi nel corso della legislatura dal taglio delle già citate grandi opere inutili".

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