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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Pensioni, il "tilt" di quota 100: quali sono i rischi dell'uscita anticipata

Rapporto della Cgil: nel triennio 2019-2021 circa 500mila dipendenti saranno ultrasessantenni e molti potrebbero accedere al pensionamento con 62 anni di età. Numeri a fronte dei quali "è atteso e indispensabile un piano di assunzioni". Il ministro Bongiorno: "Faremo una norma ad hoc"

Nell'Italia che invecchia sempre più, aumenta l'età media dei dipendenti pubblici e aumentano quelli che potrebbero usufruire della "quota 100" per andare in pensione. Nel triennio 2019-2021, in sostanza, circa 500mila dipendenti saranno ultrasessantenni, e molti potrebbero usufruire del "meccanismo" che nelle intenzioni del governo M5s-Lega dovrebbe consentire l'accesso al pensionamento con 62 anni di età (e 38 di contributi). In questo modo, però, secondo uno studio della Cgil, si creerebbe un esodo di personale tale da mandare in tilt alcuni settori. Nella sanità, ad esempio, potrebbero essere addirittura 221.345 i dipendenti "in uscita". Sarano tutti rimpiazzati?

Pensioni e quota 100, ultime notizie: i rischi del pensionamento anticipato

Ma andiamo con ordine. Nel 2016, il 39% dei dipendenti pubblici, ovvero quasi uno su 4, ha età compresa fra 58 e 67 anni, mentre meno del 10% dei dipendenti è under 40 e il 36% ha tra i 45 e i 54 anni. Pertanto, proiettandoci di qui a tre anni si stima che, nel triennio 2019-2021, circa 500 mila dipendenti in Italia saranno ultrasessantenni e molti di loro potrebbero accedere al pensionamento utilizzando la quota 100 con 62 anni di età. Il "rischio pensionamento" preoccupa in particolare per i servizi di assistenza sociale, sanitaria e all'infanzia nonché della vigilanza urbana, a causa del "prevedibile impatto negativo sul livello delle prestazioni vitali verso i cittadini", spiega il rapporto del sindacato. Nel Sistema sanitario nazionale, in particolare, il rischio è di una riduzione del -34,1% di personale per pensionamento, pari a 221.345 unità, con punte che nel Lazio potrebbero arrivare al 37,4%.

Numeri a fronte dei quali, conclude il rapporto della Cgil, "è atteso e indispensabile un piano di assunzioni". Sulle pensioni nella Pubblica amministrazione "si farà una norma ad hoc: perché si deve garantire la continuità dell'azione amministrativa", ha detto Giulia Bongiorno, senatrice della Lega e ministro per la Pubblica amministrazione, a RaiTre. Quindi, ha proseguito, "nel momento in cui sarà scritta specificamente la norma della quota 100 si valuterà che tipo di convenienza avrà il dipendente a usufruirne o meno. Perché non è detto che poi tutti ne usufruiranno. A quel punto io scriverò una norma, d'intesa con il governo, in cui stabilirò ad esempio se devono dare un preavviso". Ai posteri l'ardua sentenza.

Pensioni, quota 100 solo per il 2019? 

Per il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli, "la ‘quota 100’, sulla quale per poter esprimere un giudizio compiuto è fondamentale conoscere i dettagli, potrebbe rappresentare un'ipotesi interessante da cui partire, ma in ogni caso sarebbe del tutto insufficiente, perché – ha spiegato nei giorni scorsi – lascerebbe inalterata la condizione di fasce importanti del mondo del lavoro, come le donne, il Mezzogiorno, il lavoro povero e discontinuo, che caratterizza soprattutto la condizione lavorativa dei giovani. Inoltre, non darebbe risposte ai lavoratori precoci e non affronterebbe la questione del lavoro più pesante e gravoso". "Su questi argomenti – conclude Ghiselli – sarebbe importante che il Governo aprisse un confronto con le organizzazioni sindacali, dando riscontro ad una richiesta avanzata lo scorso mese di luglio".

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