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Venerdì, 19 Aprile 2024
Vertenza infinita / Alessandria

Pernigotti, futuro ancora in bilico (e la cig sta per scadere)

"Promesse e investimenti farlocchi": i sindacati tornano a tuonare sulla vertenza che riguarda i 70 operai dello stabilimento di Novi Ligure. Il 30 giugno scade la cassa integrazione, con il destino dei lavoratori che diventa sempre più incerto

Che ne sarà dei lavoratori dello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure? Mentre la sorte del sito rimane un grande punto interrogativo, il destino dei 70 operai è sempre più in bilico: la scadenza della cassa integrazione, prevista per il 30 giugno, si sta avvicinando. Per questo motivo i sindacati sono tornati sul piede di guerra, chiedendo l'azienda di fare chiarezza sui suoi piani o su una possibile cessione, visto che si era parlato di un interesse di Jp Morgan. Intanto, sta per partire una richiesta di incontro al prefetto di Alessandria da parte dei segretari confederali di Cgil Cisl e Uil e venerdì prossimo, il 25 febbraio, hanno indetto una conferenza stampa alle 15 davanti ai cancelli della fabbrica.

Pernigotti, il 30 giugno scade la cig per 70 lavoratori

"A giugno termineranno le coperture degli ammortizzatori sociali. I dipendenti vogliono conoscere il loro futuro e la città di Novi Ligure non merita di essere trattata così da una proprietà che fino ad ora ha fatto solo promesse", si legge in un comunicato congiunto dei segretari generali provinciali Raffaele Benedetto (Flai), Tiziano Rocco (Uila) e Enzo Medicina (Fai) che esce a ridosso del consiglio comunale di Novi Ligure che si è tenuto ieri sera e nel quale sono intervenuti i rappresentanti dei 70 lavoratori di Pernigotti, attualmente in cig.

I sindacati sono stanchi di aspettare dopo che la proprietà turca Toksoz dallo scorso 24 novembre, quando ci fu l'incontro al Mise in cui si parlò di una trattativa in corso con nuovi investitori, è letteralmente sparita. E proprio ieri i sindacalisti hanno rotto il silenzio rivelando l'interesse della finanziaria americana Jp Morgan alla Pernigotti, fino ad oggi taciuto per non inficiare la trattativa. "Ci è stato chiesto di abbassare i toni per mandare avanti le trattative ma da novembre non si è mosso nulla, anzi hanno continuato a smantellare la rete commerciale, di fatto la vendita non esiste perché i rappresentanti sono in cig" riferisce all'Adnkronos Tiziano Crocco, segretario Uila di Alessandria.

Produzione ferma e investimenti "farlocchi"

"E anche la produzione è ferma allo stabilimento di viale Rimembranza 100 di Novi Ligure - spiega Crocco, - tanto che le uova di Pasqua a marchio Pernigotti sono prodotte dalla Walcor di Cremona, con il cioccolato Walcor". Quanto ai 2,8 milioni di investimento sui macchinari, annunciati dalla proprietà, "sono farlocchi perché sono arrivate solo due temperatrici per il macchinario delle creme nuove che non è mai arrivato ed è per quello avevamo chiesto il commissariamento. - rimarca il sindacalista della Uila - La proprietà continua a dire che cerca un partner al 51% ma il 30 giugno, se non inverte la rotta si va verso la liquidazione - asserisce Crocco - e quindi si porteranno via il marchio in Turchia, lo hanno detto fin dall'inizio che lo stabilimento italiano è un ramo secco".

"Noi vogliamo coinvolgere il governo e i parlamentari dei vari schieramenti per dare una risposta ai lavoratori prima del 30 giugno; abbiamo sollecitato il Mise, guidato dal ministro Giorgetti, per riconvocare al più presto il tavolo, una convocazione che aspettiamo da gennaio: ci dicono che i colloqui vanno avanti e che a breve ci sarà l'incontro però il count down è avanzato e c'è il rischio che la clessidra si fermi e non giri più" conclude Crocco.

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