Pfizer pronta a licenziare, c'è l'accordo: salvati solo i lavoratori giovani
Azienda e sindacati hanno sottoscritto un compromesso mirato allo "svecchiamento dell'organico", ma la parola passa all'assemblea dei lavoratori. Quale futuro aspetta i dipendenti
Sono salvi 130 lavoratori dello stabilimento Pfizer di Catania, che nei mesi scorsi hanno vissuto l'incubo licenziamento. La schiarita arriva dopo due mesi e mezzo di trattative, ma non riguarda tutta la forza lavoro. Solamente i più giovani sono destinati a mantenere il posto. Per gli altri la situazione è diversa.
E' stato sottoscritto un compromesso mirato allo "svecchiamento dell'organico per assicurare la continuità occupazionale a 130 unità più giovani". L'intesa che, adesso, passerà al vaglio dell'assemblea dei dipendenti che si terrà giovedì 28 aprile all'interno dello stabilimento catanese. Se verrà accolta anche dal personale, partirà la manifestazione di interesse per l'incentivazione economica all'esodo dei lavoratori prossimi alla pensione e di coloro che sono stati assunti con contratto a tutele crescenti con l'obiettivo di raggiungere una quota di circa 80 persone che entro novembre lascerebbero volontariamente il posto. A questi vanno aggiunti gli oltre dieci lavoratori che hanno già accettato la proposta di trasferirsi nel sito produttivo di Ascoli Piceno e di alcune unità che, invece, hanno già lasciato l'azienda avendo trovato una diversa occupazione.
"Sarà quindi ancora una lunga corsa ed, in questo senso, un monitoraggio dell'andamento dei previsti esodi è stato già programmato per giugno, mentre l'azienda stessa dovrà impegnarsi a collocare in altri reparti i dipendenti che non potranno beneficiare delle agevolazioni proposte", dicono dai sindacati. Le sigle proveranno a disputare, in un campo diverso, un'altra partita che riguarda il futuro dell'intero stabilimento di Catania "Abbiamo fatto il possibile per cercare di salvare il salvabile, portando a casa un risultato che quantomeno consente di non perdere risorse giovani - dicono i segretari provinciali Jerry Magno (Filctem Cgil), Giuseppe Coco (Femca Cisl), Alfio Avellino (Uiltec) e Carmelo Giuffrida (Ugl Chimici), insieme con le Rsu -. Non è sicuramente uno dei migliori accordi di sempre e c'è ben poco da festeggiare quando, comunque, il calo dei livelli occupazionali per il sito della nostra città è evidente. Saremo vigili ed estremamente attenti sull'attuazione di quanto concordato per far si che nessun lavoratore resti deluso. Continua a sentirsi forte la latitanza delle istituzioni nazionali".
I sindacati sottolineano "un problema di prospettiva, ovvero sulle sorti future del sito controllato dalla Pfizer e degli oltre 500 dipendenti ancora in servizio. È inconcepibile, per questo, il fatto che il ministero dello Sviluppo economico continui a voltare le spalle a questi lavoratori non chiedendo conto all'azienda (una tra le più ricche del mondo) rispetto al piano industriale che intende adottare, soprattutto dopo il rocambolesco procedimento appena concluso". Il riferimento è alla decisione del ministero dello Sviluppo economico di non aprire un tavolo nazionale, ma di proseguire con le trattative a livello regionale.