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Giovedì, 30 Novembre 2023
Il piano

La stretta sui riscaldamenti da ottobre per l'emergenza gas

La misura annunciata durante il Cdm dal ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani: dal 1° ottobre temperatura inferiore di un grado e termosifoni accesi un'ora in meno ogni giorno

Termosifoni con la temperatura inferiore di un grado e accesi per un'ora in meno al giorno a partire da ottobre. Sarebbe questa una delle misure annunciate dal ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, durante la riunione del Consiglio dei ministri. La stretta sui riscaldamenti dovrebbe arrivare con un decreto ministeriale che lo stesso Cingolani firmerà nei prossimi giorni. A meno di modifiche dell'ultimo minuto, dal prossimo ottobre i termosifoni saranno abbassati di un grado, da 20 a 19 gradi, e tenuti accesi un'ora in meno al giorno. Un piano di risparmio che dovrebbe fare parte di una più ampia strategia che il Governo intende mettere in campo per fronteggiare il caro-bollette. Nel corso dell'informativa il ministro non avrebbe fatto accenno a eventuali ricorsi allo smart working nel servizio pubblico né tantomeno a interventi sull'illuminazione delle vetrine dei negozi.

Le novità, come assicurato da Cingolani, dovrebbero arrivare la prossima settimana ed entrare in vigore a partire da sabato 1° ottobre: "L'esecutivo varerà un ampio piano per sostenere le imprese e abbassare il costo dell'energia. Il piano per far fronte all’emergenza gas non prevedrà solo il risparmio sul gas con la riduzione della temperatura e dell’orario di utilizzo dei termosifoni, ma anche delle misure per aiutare le imprese di fronte all’aumento delle bollette".

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Nel Cdm di oggi si è parlato anche della scuola, riguardo alla possibilità, avanzata dai dirigenti scolastici, di chiudere il sabato (o fare ricorso alla dad) o accorpare orari per ridurre i consumi energetici. Un'ipotesi "bocciata totalmente" e "respinta in tutto e per tutto" dal governo, alle prese con l'informativa del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani sul piano di risparmio per il gas. "Le scuole non si toccano, questo è emerso con chiarezza", ha ribadito il ministro al termine del Cdm.

Intanto, anche dall'Europa arriva un nuovo avvertimento: "La situazione è critica e c'è il forte rischio di interruzioni, che interessano già metà dei nostri Stati membri. E di conseguenza, 13 Stati membri sono stati parzialmente o completamente tagliati fuori dal gas russo - ha spiegato Mechthild Wörsdörfer vice direttrice generale della Direzione generale Energia della Commissione europea - C’è una buona notizia in tutto ciò, ovvero lo stoccaggio e il riempimento dello stoccaggio del gas, la media dell’Ue è dell’80%. Alcuni sono ancora tra i 60 e i 70%".

Dopo il piano per ridurre la domanda di gas, con tagli ai consumi del 15% per l'autunno-inverno, la Commissione Ue potrebbe avanzare proposte analoghe per l'elettricità, per tutelare le industrie critiche. Un'ipotesi confermata dal portavoce dell'esecutivo comunitario per l'Energia, Tim McPhie: "Nell'intervento di emergenza" annunciato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per affrontare la crisi energetica, "dovremo considerare anche la questione della riduzione dei consumi dell'elettricità, oltre a quelli del gas".

Rispondendo a una domanda sul contratto tra l'Ungheria e Gazprom per l'aumento delle forniture di gas, il portavoce della Commissione europea per l'Energia, Tim McPhie, ha ricordato che "gli Stati membri si sono impegnati sul piano RePowerEu per ridurre la domanda di fonti fossili russe" e "sul piano di riduzione dei consumi di gas del 15%". Durante il punto quotidiano con la stampa europea, lo stesso portavoce ha ricordato che "il primo aggiornamento degli Stati membri alla Commissione sulle misure di riduzione dei consumi di gas arriverà il 15 ottobre".

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