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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Industria 4.0, Renzi annuncia piano da 23 miliardi in 4 anni: "Giochiamo la carta del coraggio"

Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha annunciato poi l'arrivo di altri 10 miliardi da privati nel 2017. Confindustria plaude all'iniziativa

L'Italia può diventare la patria delle "opportunità e delle possibilità" per gli italiani ma anche per gli investitori stranieri. Questa è l'idea del premier Matteo Renzi, che ha presentato un piano a Milano per il rilancio dell'economia: 23 miliardi di euro, direttamente dal governo, in quattro anni (13 di incentivi fiscali e 10 di investimenti). E' il "piano nazionale Industria 4.0", che Renzi presenterà in giro per l'Italia con il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. 

"E' una sfida culturale, politica oltre che economica", ha spiegato Calenda. "Nel piano c'è dentro la fiducia nelle imprese, in nessuna delle slide c'è scritto dove investire, siete voi a scegliere come e dove, noi vi mettiamo a disposizione gli strumenti, l'altro pezzo di strada lo dovete fare voi". Il piano Industria 4.0 prevede inoltre +11,3 miliardi di spese private aggiuntive in R&S nel periodo 2017 e 2020 e +2,6 miliardi nel volume degli investimenti privati early stage.

Queste le cinque direttrici del piano, così come elencate nelle slide di presentazione: operare in una logica di neutralità tecnologica; intervenire con azioni orizzontali e non verticali o settoriali; operare sui fattori abilitanti, e tra queste, ha detto Calenda, "ci sarà una priorità per la banda larga e le aree grigie"; orientare su strumenti esistenti per favorire il salto tecnologico e la produttività; coordinare i principali stakeholder senza ricoprire un ruolo dirigista.

Ci sarà una cabina di regia, una sorta di assemblea di soci di cui fanno parte presidenza del Consiglio, ministeri dell'Economia, dello Sviluppo economico, dell'Istruzione, del Lavoro, delle Politiche agricole, dell'Ambiente, i Politecnici di Bari, Milano e Torino oltre alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, i Centri di ricerca, la Cdp, Confindustria e, più in generale, mondo economico e imprenditoriale, organizzazioni sindacali). Una o due volte all'anno ci sarà un incontro per valutare e tirare le somme. Il piano ha ricevuto il plauso di Confindustria. Calenda ha assicurato che non ci saranno più "incentivi a bandi", promettendo al tempo stesso nuove defiscalizzazioni per incentivare "lo scambio salario produttività". Renzi è ottimista: "il piano funzionerà se le donne e gli uomini che fanno l'impresa accetteranno la sfida del cambiamento",ha spiegato aggiungendo che "la prima considerazione che fa un politico è scegliere se stare con la paura o giocare la carta del coraggio".

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