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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Pignoramenti ed espropriazioni: dal 14 settembre più tempo all'Agente della Riscossione per procedere

Il Decreto Semplificazioni interviene sulla riscossione dei crediti fiscali attraverso il recupero forzoso

Per effettuare i pignoramenti, l’agente della Riscossione ha adesso sei mesi di tempo in più. E’ il risultato della modifica introdotta dal Decreto Semplificazione, in vigore dallo scorso 14 settembre.

La procedura delle espropriazioni

Il recupero coattivo dei crediti fiscali da parte dell'Erario inizia con la notifica

  • della cartella di pagamento ad opera dell’agente della riscossione
  • dell’accertamento esecutivo da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Il titolo che abilita al recupero coatto è quindi la cartella oppure l’atto di accertamento.

Il recupero forzoso del credito fiscale deve iniziare entro un termine preciso dalla notifica della cartella oppure dalla notifica dell’avviso di accertamento esecutivo. Diversamente, l’Agente della Riscossione deve procedere a una nuova notifica: quella dell'intimazione a pagare le somme dovute. Solo successivamente a tale notifica può procedere al pignoramento.

Il termine per procedere era inizialmente fissato in 6 mesi. Dal 14 settembre 2020 risulta innalzato ad un anno. Significa, in pratica, che L’Agente della riscossione ha 6 mesi di tempo in più di tempo per avviare le espropriazioni senza dover procedere alla redazione e notifica dell'atto di intimazione, con un consistente risparmio di tempo e costi e, soprattutto, con minor rischio di vedere sfumare le possibilità di recuperare il credito.

La dilazione di 6 mesi riguarda anche le procedure di recupero dei tributi locali mediante ingiunzione.

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