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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia Italia

L'economia italiana non cresce, la manovrina non basta: al Governo mancano 40 miliardi

"Non basta la 'manovrina' in discussione in Parlamento: in autunno servirà una correzione dei conti di circa 30-40 miliardi". Lo spiega il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta. "Dati Istat evidenziano il disastro della politica economica di Padoan"

L'Italia cresce meno degli alti Paesi europei, come scrive l'Istat nel Rapporto annuale 2017 il recupero nei primi mesi del 2017 prosegue a ritmi moderati. Nel primo trimestre del 2017, l'economia italia è cresciuta dello 0.2% rispetto al trimestre precedente, mentre la media dell'eurozona è dello 0,5% e addirittura la Germania cresce dello 0,6% e la Spagna dello 0,8%. La produzione industriale italiana ha registrato un aumento nel trimestre dicembre-febbraio pari allo 0,7% su base congiunturale.

Prosegue secondo l'Istat, la modesta performance italiana nel corso degli anni 2000, in cui il Pil è cresciuto meno che negli altri paesi europei, è da ricercare in una prolungata stagnazione della produttività: nel periodo 2000-2014 la produttività totale dei fattori è diminuita del 6,2%, il Pil pro capite del 7,1%.

Aumentano le esportazioni a marzo, importazioni sono stazionarie (0,0%). L'ampio incremento congiunturale delle esportazioni (+  14,5%)  è trainato dalle vendite verso i mercati extra Ue (+6,5%) mentre per l'area Ue (+2,1%) si registra un aumento più contenuto. Le esportazioni verso Cina (+32,3%) e paesi Asean (+31,1%) registrano una marcata crescita tendenziale. Si segnala anche, tra i paesi dell'area Ue, una crescita sostenuta delle vendite verso Romania (+25,2%), Polonia (+24,5%) e Spagna (+23,4%). 

"Dati che confermano il disastro della politica economica del ministro Padoan - afferma Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia - Altro che previsioni in linea con le attese. Di questo passo sarà difficile che l'Italia raggiunga quell'1,1% di crescita del Pil auspicato dal governo per il 2017, tanto più che il debito, in continuo aumento (a marzo 2017 al livello più  alto della storia, pari a 2.260 miliardi di euro), rappresenta una zavorra sempre più pesante per i nostri conti pubblici".

"Allo stesso modo - continua - il ministro Padoan ha già perso, ma non è per noi una novità, il suo braccio di ferro con la Commissione europea per il dimezzamento dell'aggiustamento dei conti richiesto al governo italiano a ottobre. Non basta la 'manovrina' in discussione in questi giorni in Parlamento: in autunno servirà una correzione dei conti di circa 30-40 miliardi, che il governo andrà a chiedere, come sempre, agli italiani. Altro che riduzione della pressione fiscale: saremo ancora una volta chiamati a tirare la cinghia per pagare le mance elettorali e i bonus di piu' di tre anni di governi Renzi-Gentiloni". 

"Il Rapporto Istat fotografa un Paese duramente provato da 10 anni di crisi, durante i quali si sono diffuse le povertà e le disuguaglianze. Anni nei quali e' cambiata anche la struttura sociale del paese. Il Rapporto individua anche le ragioni della ripresa iniziata nel 2016..

Il segretario confederale Uil, Domenico Proietti evidenzia come l'Italia sia un paese duramente provato da 10 anni di crisi economica." La Ripresa iniziata nel 2016 è dovuta prevalentemente al rilancio della domanda interna grazie a provvedimenti che hanno dato più reddito a milioni di persone". 

"Percorrere con forza e determinazione questa strada attraverso un robusto taglio di tasse a lavoratori dipendenti e pensionati. Questo è il modo più efficace per dare una spinta più significativa alla crescita dei consumi. Contemporaneamente, occorre dispiegare un piano di investimenti pubblici in grado di sostenere la ripresa produttiva nelle aree piu' svantaggiate del Paese". 

Il dato più grave riguarda l'aumento delle diseguaglianze: è il commento di Federconsumatori al Rapporto dell'Istat. "Di fronte a questa sfilza di dati negativi e sconfortanti appaiono del tutto fuori luogo le affermazioni odierne del Ministro Padoan, che si dichiara soddisfatto della crescita del PIL italiano dello 0,2% nel primo trimestre 2017. E' evidente che una crescita così marginale è del tutto insufficiente a far fronte alla situazione delineata oggi dall'Istat".

"La necessità che da tempo sottolineiamo quale priorita' assoluta per il Paese è il rilancio del mercato occupazionale: indispensabile al fine di una redistribuzione dei redditi e di un rilancio della domanda interna, utile a dare nuovo impulso alla produzione" aggiungono i consumatori concludendo: "E' fondamentale agire in tal senso, avviando investimenti per la ricerca, lo sviluppo e la valorizzazione dell'offerta turistica, al fine di restituire prospettive di crescita ad un Paese intero, specialmente ai giovani disoccupati ed agli over 50 che si trovano senza occupazione in un'eta' in cui, oggi, rientrare nel mercato del lavoro e' estremamente complesso"

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