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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il progetto

Il ponte "sospeso" sullo stretto: quando partono i lavori e quanto costa

Il decreto relativo all'opera tra Calabria e Sicilia è stato firmato dal presidente Mattarella e pubblicato in Gazzetta ufficiale. Tutti i dettagli

Un'opera avveniristica annunciata da decenni, ma anche una difficile sfida ingegneristica, per alcuni un disastro annunciato. Il decreto per il ponte sullo stretto di Messina è stato firmato dal capo dello Stato Sergio Mattarella e pubblicato in Gazzetta ufficiale. L'inizio dei lavori per l'opera è previsto entro l'estate 2024, data entro cui si spera di approvare il progetto esecutivo, secondo i tecnici ministeriali. L'obiettivo è avviare i cantieri entro massimo 18 mesi. "È una scelta storica, che apre a un'infrastruttura da record mondiale e con forte connotazione green: il ponte permetterà una drastica riduzione dell'inquinamento da Co2 e un calo sensibile degli scarichi in mare", hanno spiegato i tecnici del ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Mit), guidato da Matteo Salvini. 

Il ministero sottolinea come sia "significativo" soprattutto l'aspetto economico: il costo per la realizzazione del ponte e di tutte le opere ferroviarie e stradali di accesso su entrambe le sponde è oggi "stimato in 10 miliardi di euro", sottolinea il Mit, facendo presente che, dal 2019 al 2022, il "reddito di cittadinanza ha avuto un impatto per le casse dello Stato di 25 miliardi". Con il completamento dell'alta velocità in Calabria e Sicilia e la messa in esercizio del ponte, il ministero dei trasporti stima un dimezzamento dei tempi di percorrenza da Roma a Palermo, "oggi pari a 12 ore, di cui un'ora e mezza per il solo traghettamento dei vagoni".

Come sarà il ponte "sospeso" sullo stretto, in concreto

Come sarà il ponte sullo stretto, in concreto? L'intenzione è renderlo un ponte sospeso: il progetto tecnico attualmente disponibile consiste in ottomila elaborati e prevede una lunghezza della campata centrale tra i 3.200 e i 3.300 metri, a fronte di 3.666 metri di lunghezza complessiva comprensiva delle campate laterali, 60,4 metri larghezza dell'impalcato, 399 metri di altezza delle torri, due coppie di cavi per il sistema di sospensione e 5.320 metri di lunghezza complessiva dei cavi. Sul ponte ci saranno ovviamente le corsie: saranno presenti sei corsie stradali, tre per ciascun senso di marcia (due + una di emergenza) e due binari ferroviari, per una capacità dell'infrastruttura pari a seimila veicoli/ora e duecento treni/giorno. L'idea è di darle "una resistenza al sisma pari a 7,1 magnitudo della scala Richter, con un impalcato aerodinamico di terza generazione stabile fino a una velocità del vento di 270 km/h".

A sovrintendere i lavori ci sarà la società stretto di Messina che, dopo essere stata in liquidazione, tornerà "in bonis" e si trasformerà in una società in house. L'assetto societario prevede la partecipazione di Rfi, Anas, delle regioni Sicilia e Calabria e per una quota non inferiore al 51% di ministero dell'economia e ministero dei trasporti. Malgrado ciò, restano i dubbi sull'effettiva realizzazione del ponte. Da anni si discute sul modello di "ponte sospeso", reputato sì il migliore per permettere il passaggio delle navi nello stretto, ma comunque di difficile realizzazione, necessitando di una struttura maggiore di quella del ponte oggi più lungo del mondo. Secondo quanto relazionato al ministero nel corso degli ultimi anni, tuttavia, i benefici del ponte resterebbero innegabili: aiuterebbe l'intera macroregione a livello sia economico che di viabilità. 

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