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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Cinque milioni di cittadini vivono in povertà assoluta in Italia

1,8 milioni di famiglie in condizioni di povertà assoluta, più di un italiano su dieci non può mangiare a sufficienza. Massimiliano Dona dell'Unc: "Il reddito di cittadinanza va esteso e l'importo medio del beneficio non è sufficiente"

Non c'è nessun miglioramento sul fronte della povertà assoluta: rimangono in questa condizione in Italia 1,8 milioni di famiglie, con un’incidenza pari al 7%, per un numero complessivo di 5 milioni di individui (8,4% del totale). Lo certifica l'Istat nel rapporto sulla "Povertà in Italia, anno 2018".

La crescita del numero e della quota di famiglie in povertà assoluta si arresta dopo tre anni, ma siamo ancora sui livelli massimi dal 2005. In base ai dati 2018, ultimo anno prima dell’avvio del reddito di cittadinanza, si stima che le famiglie in condizioni di povertà assoluta siano per la precisione 1 milione 822mila, contro 1 milione e 778 mila del 2017. Le famiglie in condizioni di povertà relativa nel 2018, invece, sono poco più di 3 milioni (11,8%), quasi 9 milioni di persone (15,0% del totale).

poverta assoluta italia 2018 istat-2

Ricordiamo che sono considerate in povertà assoluta le famiglie e le persone che non possono permettersi le spese minime per condurre una vita accettabile, dignitosa. La soglia di spesa sotto la quale si è assolutamente poveri è definita dall'Istat attraverso il paniere di povertà assoluta. Questo comprende l’insieme di beni e servizi che, nel contesto italiano, vengono considerati essenziali (ad esempio le spese per la casa, quelle per la salute e il vestiario). L'entità di queste spese varia ovviamente in base a dove abita la famiglia, alla sua numerosità e ad altri fattori come l’età dei componenti. Per conoscere la soglia di povertà assoluta nei diversi contesti si può utilizzare questo calcolatore Istat.

Povertà assoluta in Italia: il gap nord-sud

Tornando al rapporto Istat, emerge che l’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma notevolmente superiore nel Mezzogiorno (9,6% nel Sud e 10,8% nelle Isole) rispetto alle altre ripartizioni (6,1% nel Nord-Ovest e 5,3% nel Nord-Est e del Centro). Analogamente agli anni passati, questo fa sì che, sebbene la quota di famiglie che risiede nel Nord sia maggiore di quella del Mezzogiorno (47,7% rispetto a 31,7%), anche nel 2018 il maggior numero di famiglie povere è presente in quest’ultima ripartizione (45,1% contro 39,3% del Nord). Nel Centro si trova il restante 15,6% di famiglie povere. Anche in termini di individui, il maggior numero di poveri (oltre due milioni e 350mila, di cui due terzi nel Sud e un terzo nelle Isole) risiede nelle regioni del Mezzogiorno (46,7%), il 37,6% nelle regioni del Nord, circa 1 milione e 900mila individui (il 22,7% nel Nord-Ovest e il 14,8% nel Nord-Est). L’incidenza di povertà individuale è pari a 11,1% nel Sud, 12,0% nelle Isole, mentre nel Nord e nel Centro è molto più bassa e pari a 6,9% e 6,6% (nel Nord-Ovest 7,2%, nel Nord-Est 6,5%).

La povertà assoluta in Italia colpisce più di un milione di minori

Nel 2018, la povertà assoluta in Italia colpisce 1.260.000 minori (12,6% rispetto all’8,4% degli individui a livello nazionale). L’incidenza varia da un minimo del 10,1% nel Centro fino a un massimo del 15,7% nel Mezzogiorno; rispetto al 2017, si registra una sostanziale stabilità. Disaggregando per età, l’incidenza presenta i valori più elevati nelle classi 7-13 anni (13,4%) e 14-17 anni (12,9%) rispetto alle classi 0-3 anni e 4-6 anni (11,5% circa). Le famiglie con minori in povertà assoluta sono oltre 725mila, con un’incidenza dell’11,3% (oltre quattro punti più alta del 7,0% medio nazionale). La maggiore criticità per le famiglie con minori emerge non solo in termini di incidenza, ma anche di intensità della povertà: questa è, infatti, al 20,8% (rispetto al 19,4% del dato nazionale).

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Le famiglie con minori sono quindi più spesso povere, e se povere, lo sono più delle altre. L’incidenza di povertà assoluta per le famiglie con minori presenta maggiori segnali di disagio nelle aree metropolitane, sia nei comuni centro dell’area (13,3%) sia nei comuni delle periferie e nei comuni oltre i 50 mila abitanti (13,0%); nei piccoli comuni si ferma, invece, al 9,9%. Rispetto alla tipologia familiare, l’incidenza di povertà assoluta aumenta al crescere del numero di minori presenti in famiglia (6,5% per le coppie con un figlio, 10,1% per quelle con due figli e 17,2% per le coppie con tre o più figli), ed è elevata tra le famiglie monogenitore (16,8%) e per le tipologie in cui spesso convivono più nuclei familiari (20,1%). Le famiglie monogenitore sono le uniche a far registrare una crescita significativa rispetto al 2017 (quando l’incidenza era l’11,8%).

Coldiretti: più di un italiano su dieci non può mangiare a sufficienza

Secondo un'analisi di Coldiretti sulla base del report sulla povertà in Italia nel 2018 pubblicato dall'Istat, "la punta dell'iceberg della situazione di disagio in cui si trovano molte famiglie emerge dal fatto che più di un italiano su dieci nel 2018 non ha risorse adeguate per garantirsi una corretta alimentazione". "L'11% della popolazione italiana - sottolinea la Coldiretti - non può permettersi un pasto adeguato almeno ogni due giorni con proteine della carne, del pesce o equivalente vegetariano. La situazione in Italia è tra le peggiori dell'Unione europea dove la percentuale media scende all'8%, mentre stanno peggio solo Grecia (12%), Lettonia (12%), Ungheria (12%) Romania (16%) e Bulgaria (31%)". "Va tuttavia segnalato - conclude la Coldiretti - a livello nazionale un deciso segnale di miglioramento rispetto al 2017 quando le persone in difficoltà alimentare erano il 13%".

La richiesta di potenziamento del reddito di cittadinanza

Alla luce di questi dati, c'è chi chiede di potenziare il reddito di cittadinanza. "Una vergogna, altro che valori stabili - afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori, commentando i dati Istat -. Battuto ogni precedente record storico. Le famiglie in povertà assoluta sono 1 milione e 822 mila, il 2,47% in più rispetto al precedente primato del 2017, pari a 1 milione e 778 mila. Mai dall'inizio delle serie storiche si era arrivati ad un valore così negativo. Anche in termini percentuali si arriva al record del 7%, l'1,44% in più rispetto al 6,9% del 2017, che era già il peggior risultato di sempre".

Questi dati, secondo Dona, dimostrano che il reddito di cittadinanza va esteso, "considerato che le domande che saranno accolte saranno meno della metà rispetto alle famiglie in povertà assoluta. Senza contare che l'importo medio del beneficio non è sufficiente nemmeno per superare la soglia di povertà. Ecco perché chiediamo che l'eventuale miliardo che il governo dice di aver risparmiato sia destinato ad ampliare la platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza e non genericamente ad aiutare le famiglie che fanno figli, come se il problema della povertà fosse stato risolto".

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