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Sabato, 23 Settembre 2023
Listini alle stelle

"Prezzi alimentari più alti di sempre"

L'allarme lanciato dalla Fao: "Da febbraio a marzo i prezzi mondiali sono aumentati del 12,6%. Un'ondata di rincari spinta anche dal conflitto tra Russia e Ucraina

Continuano a correre i prezzi dei prodotti alimentari in tutto il mondo: a marzo è stato registrato un +12,6% rispetto al mese di febbraio. Si tratta dei livelli più alti di sempre, come denunciato dalla Fao, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura. I prezzi mondiali del grano, anche a causa del conflitto in Ucraina, sono aumentati del 19,7%, aggravati dalle preoccupazioni per le coltivazioni negli Usa, mentre quelli del mais hanno fatto registrare un aumento del 19,1% un livello record, insieme a quelli dell'orzo e del sorgo. L'Indice dei listini degli oli vegetali segna +23,2%, per le quotazioni dell'olio di semi di girasole, di cui l'Ucraina è il principale esportatore mondiale. Secondo le rilevazioni della Fao, lo zucchero segna +6,7% rispetto a febbraio, con oltre un +20% rispetto a marzo 2021.

La carne è aumentato del 4,8%, raggiungendo il suo massimo storico, spinto dai prezzi in rialzo della carne suina dovuti a una carenza in Europa occidentale. Anche i prezzi internazionali del pollame si consolidano al rialzo, di pari passo con le minori forniture da parte dei principali paesi esportatori a seguito di focolai di influenza aviaria. L'Indice Fao dei prezzi dei prodotti lattiero caseari è aumentato, invece, del 2,6%, attestandosi a +23,6% rispetto a marzo 2021, con le quotazioni di burro e latte in polvere aumentate vertiginosamente a causa dell'impennata delle importazioni per consegne a breve e lungo termine, soprattutto dai mercati asiatici.

Cai: "In calo mais e grano"

 Gli scambi commerciali nazionali molto rallentati negli ultimi dieci giorni, a causa dello sblocco delle importazioni da Paesi come Ungheria e Bulgaria, spingono al ribasso i prezzi dei prodotti agricoli, mais e grano tenero in testa, che tornano sotto quota 400 euro a tonnellata. È quanto emerge dall'analisi di Cai- Consorzi Agrari d'Italia in base alla rilevazione settimanale della Borsa Merci di Bologna, punto di riferimento in Italia per le contrattazioni fisiche dei prodotti agricoli. A determinare questo calo, dunque, il mercato sostanzialmente rallentato, l'arrivo di prodotti dall'estero ed il rischio scongiurato di restare senza scorte prima dell'inizio del nuovo raccolto. 

Il grano tenero cala di 10 euro rispetto alla scorsa settimana (-2,5%) attestandosi tra 390 e 399 euro a tonnellata con punte di 424 euro per i cereali più ricchi di proteine. Stesso calo anche per il mais (-2,5%), fondamentale per l'alimentazione animale, che tocca quota 375 euro a tonnellata. Stabile il grano duro, dopo i rialzi della scorsa settimana, mentre la soia perde 9 euro rispetto all'ultima rilevazione (-1,3% a quota 699 euro/ton) e l'orzo segna -1,7% a quota 370 euro/ton. Secondo l'analisi di Consorzi Agrari d'Italia si sta arrivando ad un punto di equilibrio per i prezzi dei prodotti agricoli e la situazione, salvo stravolgimenti imprevedibili a causa della situazione internazionale, non dovrebbe più registrare forti oscillazioni. Il mercato odierno dimostra, per chi avesse ancora dubbi, sottolinea Consorzi Agrari d'Italia, come l'aumento dei costi dei prodotti finali ai consumatori, quali pane, pasta, farine, biscotti, certamente non dipenda dai prezzi dei prodotti agricoli.

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