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Giovedì, 25 Aprile 2024
L'intervista

Perché la carta igienica costerà sempre di più

In un'intervista a Today Lorenzo Poli, presidente di Assocarta, ha spiegato perché i prezzi di tovaglioli e carta igienica sono destinati ad aumentare nel tempo

Con la guerra in Ucraina la speculazione finanziaria si è abbattuta sul prezzo dell'energia, mandando in crisi moltissime aziende italiane, interi settori, come quello della carta. Molte imprese del comparto stanno producendo in perdita, altre hanno interrotto momentaneamente l'attività. Tutto questo prima o poi andrà a colpire l'ultimo anello della catena, quello più debole, il consumatore. In un'intervista a Today Lorenzo Poli, presidente di Assocarta, ci ha spiegato perché i prezzi di tovaglioli e carta igienica sono destinati ad aumentare nel tempo. 

Quali sono gli effetti della guerra in Ucraina sul settore della carta italiano?

“La guerra in Ucraina non crea nessun problema alla carta in Italia, il conflitto ha però amplificato il costo dell’energia, non tanto per la guerra quanto perché ha dato spalla ad una speculazione finanziaria. Le quotazioni impazzite hanno costretto le cartiere, a macchia di leopardo e con diverse dinamiche, a fermare le produzioni per qualche giorno. Per quanto riguarda il reperimento delle materie prime al momento non ci sono problemi di approvvigionamento, perché il 60% della carta italiana lavora con carta da macero che viene raccolta sul territorio nazionale. Il restante 40% delle materie prime sono cellulose di fibre vergini che vengono in buona parte dal Nord Europa o dal Sud America e solo in minima parte dall’est europeo. Abbiamo forse una preoccupazione: visto che le aziende forestali del Nord Europa comprano legno anche dalla Russia, per vasi comunicanti il problema potrebbe arrivare anche a noi. Al momento, però non abbiamo nessun reale problema. Se le aziende si sono fermate per decisioni di costo-beneficio o di costo eccessivo, oggi è solo legato ad un problema energetico”.

E’ vero che alcune imprese del settore stanno producendo in perdita?

“Sì. Quando una cartiera si ferma è solo dopo che ha già perso per un certo periodo. Ci sono dei livelli in cui si può serenamente produrre perdendo denaro e ci sono dei livelli in cui conviene fermarsi anziché perdere. Nel momento in cui le aziende si fermano è perché hanno già attraversato tutta la prima fase in cui è conveniente perdere anziché fermarsi, poi arrivano alla seconda in cui costa meno fermarsi. Questo sicuramente è successo e sta succedendo”.

Il decreto taglia prezzi varato dal governo Draghi è sufficiente o servono altre iniziative per sostenere il settore?

“Noi siamo molto contenti e soddisfatti che sia iniziato un percorso di tutela delle imprese italiane, non tanto perché le aziende italiane debbano essere tutelate, ma quanto perché devono essere messe a pari competitività con gli altri paesi limitrofi europei, visto che Francia e Germania degli strumenti in tal senso li avevano già erogati a partire da gennaio. Il fatto che le cartiere in Italia si siano fermate e nel resto d’Europa molto meno è già un segno che abbiamo una diversa sensibilità su certi costi. Siamo contenti che sia iniziato un percorso ma al momento non sono in grado di dire se è sufficiente perché non siamo ancora riusciti a quantificare definitivamente cosa possa valere questo strumento. Vedremo se nel breve periodo ci saranno dei riflessi positivi. In ogni caso, li vediamo come strumenti emergenziali e invece noi avremmo bisogno di strumenti strutturali, perché l’emergenziale va bene per passare il momento ma in realtà noi puntiamo ad avere un approccio al costo energetico più moderno, meno improvvisato e improvvisabile com’è oggi che siamo sulle montagne russe. Di base il costo energetico oggi è aggredibile dalla speculazione finanziaria come e quando vuole. Le azioni in borsa quando crollano o salgono troppo vengono subito sospese per eccesso di rialzo o di ribasso, il prezzo del gas può fare anche il 50% di cambio in un giorno senza che nessuno possa fermare, sospendere questo tipo di azione di speculazione finanziaria. Questa è una cosa che l’Europa deve sanare, per permettere alle aziende di avere una programmazione di costi sostenibile. Questo decreto legge ci dà sicuramente una risposta sull’emergenza, non ci dà una risposta sullo strutturale, se potessimo fare una critica secondo noi questi strumenti che sono stati emanati per i prossimi tre mesi dovrebbero essere allungati ad un biennio, tanto se poi il problema rientra lo strumento si spegne da solo. Perché nel momento in cui ti riconoscono un credito d’imposta sull’eccesso del costo di gas, se l’eccesso rientra, anche il sussidio rientra. E’ autolivellante, ma permetterebbe per i prossimi due anni di fare industria, impresa e programmazione. Tutti stimano che servono almeno due anni per dare un altro approccio commerciale dell’energia in Italia. Per estrarre più gas in Italia e comprare più gas da altre sorgenti che non siano la Russia, non bastano tre mesi, serviranno un paio d’anni”.

I prezzi della carta, compresi quelli ad uso domestico (carta igienica, rotoli e tovaglioli) sono destinati a salire?

“I prezzi della carta, ove non siano già saliti, sono destinati a salire. Il panorama cartario fondamentalmente ha tre grosse gambe: il grafico, l’igienico-sanitario, il packaging. Il packaging riesce a scaricare quasi immediatamente i costi a valle: vediamo già dei prezzi decisamente aumentati rispetto ad un anno fa. In alcuni settori sono addirittura più che raddoppiati, come nel settore scatole. Il settore igienico-sanitario (carta igienica, carta da cucina) si riferisce in buona parte alla grande distribuzione come clientela. Questi tipi di canali commerciali hanno dei ritardi nell’accettare e contrattuare gli aumenti, sono più lunghi, e stanno di fatto mettendo in forte difficoltà le nostre aziende. Per cui gli effetti sul consumatore finale probabilmente non si sono ancora visti, se non in minima parte, ma si vedranno in un secondo tempo o in un tempo più lungo. Sul settore grafico ci sono situazioni rapide e meno rapide. Ci sono molte tensioni sul trovare le materie prime, la carta per poter pubblicare ed editare, per cui c’è chiaramente una tensione che porterà a un rapido aumento dei prezzi”.

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