Prezzi alle stelle: a quali verdure stanno rinunciando gli italiani
Secondo Coldiretti, il 18% dei cittadini oggetto di un'indagine dichiara di orientarsi verso prodotti low cost. In calo gli acquisti di prodotti salutari come frutta e verdura
L'inflazione continua a correre trainata dai costi monstre dell'energia. E così anche il così detto "carrello della spesa" subisce una nuova impennata. Crescono i prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari che a settembre, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, fanno registrare un'accelerazione dell'11,5%. Un effetto dirompente per le tasche della famiglie. Basti pensare che aumento così marcato non si registrava dal luglio 1983. Da un'analisi della Coldiretti sui dati Istat emerge che i prezzi delle verdure sono saliti addirittura del 16,7%. E così gli italiani risparmiano anche sul cibo.
Gli italiani comprano meno verdure
"Il caro energia - sottolinea la Coldiretti - investe consumatori e agricoltori che sono colpiti direttamente dall'aumento delle bollette ma anche indirettamente per l'impatto sui costi di produzione. Un trend che porta gli italiani a tagliare gli acquisti di frutta e verdura dell'11% in quantità nel 2022 rispetto allo scorso anno, su valori minimi da inizio secolo, secondo l'analisi della Coldiretti sulla base dei dati Cso Italy/Gfk Italia, aggravando una situazione che nel primo semestre del 2022 ha visto il consumo di frutta delle famiglie attestarsi a 2,6 milioni di tonnellate in quantità".
Nel dettaglio gli italiani avrebbero ridotto del 16% le quantità di zucchine acquistate, del 12% i pomodori, del 9% le patate, del 7% le carote e del 4% le insalate, mentre per la frutta si registra addirittura un calo dell'8% per gli acquisti di arance, considerate unanimemente un elisir di lunga vita.
"Una situazione destinata ad avere un impatto sulle famiglie più deboli che riservano una quota rilevante del proprio reddito all'alimentazione", precisa la Coldiretti spostando l'attenzione sulle 2,6 milioni di persone "che sono costrette a chiedere aiuto per mangiare e rappresentano la punta dell'iceberg delle difficoltà in cui rischia di trovarsi un numero crescente di famiglie (...)".
Solo un italiano su tre non ha cambiato abitudini
Con l'aumento dell’inflazione e delle bollette più di un italiano su due (51%) avrebbe tagliato la spesa nel carrello per risparmiare. Secondo i risultati di un'indagine condotta sul sito dell'associazione, il 18% dei consumatori per effetto dell'inflazione rilevata dall'Istat dichiara di aver ridotto la qualità degli acquisti, orientandosi verso prodotti low cost per poter ad arrivare a fine mese, mentre solo 1/3 (31%) è riuscito a non modificare le abitudini di spesa.
Gli italiani - sottolinea la Coldiretti - vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. Accanto alla formula tradizionale del 3×2 ed ai punti a premio si sono moltiplicate e differenziate le proposte delle diverse catene per renderle meno confrontabili tra loro e più appetibili ai clienti: dalle vendite sottocosto che devono seguire regole precise ai buoni spesa.