rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Dalla strada al web, la prostituzione cresce con la crisi: spesi 3,9 miliardi l'anno

Negli ultimi 10 anni il giro d'affari attorno al sesso a pagamento è aumentato del 25,8%. Il web diventa sempre più la nuova strada e la maggior parte degli introiti finiscono nelle tasche della mala

Sono passati 60 anni da quando la promulgazione della Legge Merlin pose fine alle case di tolleranza in Italia, eppure la prostituzione continua ad essere un argomento attuale, sia come 'tema' da portare avanti in campagna elettorale, sia perché si tratta di un mercato in grado di smuovere miliardi di euro ogni anno. Un giro d'affari 'dorato', mandato avanti nella stragrande maggioranza dei casi dalla criminalità, che sfrutta e abusa di giovani ragazze, costrette loro malgrado a vendersi per sopravvivere. Un fenomeno che in Italia è stato accentuato nel periodo della crisi, come testimonia uno studio di settore del Codacons: dal 2007 ad oggi il business della prostituzione è cresciuto dal 25,8%, così come sono aumentati i clienti e di conseguenza anche il fatturato. 

Prostituzione, un decennio di crescita

I numero 'snocciolati' dal Codacons parlano chiaro: il giro d'affari è passato dai 2,86 miliardi di euro del 2007, ai 3,9 miliardi di euro annui stimati per l'anno in corso. Un incremento di 740 milioni di euro, pari al sopracitato 25,8%. Nello stesso periodo, le prostitute attive sono passate da 70mila a 90mila e i clienti sono diventati circa 3 milioni, contro i 2,5 di 11 anni fa (+20%).

Dalla strada al web

Il fenomeno della prostituzione si è evoluto nel corso degli anni con la società, adeguandosi ai tempi che corrono. Secondo l'analisi dell'Associazione per la tutela dei consumatori, dal 2007 ad oggi sono diminuite le prostitute che operano in strada, che comunque rimangono la 'fetta' di mercato più grande (il 60%). Il restante 40% è rappresentato da chi ha deciso di lavorare in luoghi privati, come casa propria o altre strutture non all'aperto. Lo studio rivela anche la provenienza delle prostitute attive in Italia: “Della totalità delle prostitute operanti nel nostro paese, il 10% è minorenne, mentre il 55% è costituito da ragazze straniere, provenienti principalmente dai paesi dell’Europa dell’Est  come Romania, Bulgaria, Ucraina, e dall’Africa (Nigeria in testa). Si registra inoltre una fortissima crescita di prostitute cinesi, che svolgono prevalentemente la propria attività al chiuso (case, centri massaggi, ecc.)”.

Ma il vero boom è stato quello della prostituzione online. Con l'avvento del web l'offerta si è spostata sul 'digitale', con annunci sparsi un po' ovunque, dai siti specializzati e quelli privati, fino ai  portali per incontri. Un fenomeno che ha dato 'vita' ad un ulteriore “micro-mercato” quello delle cam-girl, ossia quelle ragazze, spesso giovanissime, che mostrano il loro corpo via web cam in cambio di denaro. 

Chi sono i clienti e quanto spendono

Attraverso i dati del Codacons è stato possibile estrapolare un identikit del cliente che ricorre alla prostituzione, che cambia in base al luogo in cui viene cercata. Il cliente che preferisce andare in strada  “ha un’età media compresa tra i 35 e i 50 anni, livello di istruzione basso o molto basso, sposato o con partner regolare, uno o più figli”, mentre per chi cerca l'amore a pagamento online “l’età media scende a 25/35 anni, single, senza figli, e con un livello di istruzione medio/alto”.

Un cliente abituale spende in media 110 euro al mese, ma i prezzi variano molto in base al servizio scelto: esistono escort da più di 500 euro, così 'salate' perché includono un servizio di accompagnamento. Costi che scendono moltissimo  nelle prestazioni consumate in strada, dove si arriva anche a 30 euro per cliente. 

La criminalità e la necessità di una regolamentazione

Come ricordano il Codacons e il Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute Onlus, nonostante la prostituzione sia legale, suo valore economico viene calcolato nel Pil con “il paniere criminale”, includendola di fatto fra le attività criminali. Un valore che, secondo gli ultimi dati della Cgia di Mestre, unito alla droga e alle sigarette di contrabbando, arriva a 19 miliardi di euro che ogni anno gli italiani spendono per 'servizi' illegali. Come detto in precedenza, la crisi economica ha spinto questo fenomeno verso 'vette' mai toccate, attirando anche donne costrette proprio dalla mancanza di risorse a dedicarsi al lavoro da 'marciapiede'. Se poi si pensa alle condizioni di vita in cui versano le migliaia di ragazze, straniere e non, che finiscono nelle mani della criminalità organizzata, viene a galla una realtà da incubo, fatta di sfruttamento e maltrattamenti. Un monitoraggio carente e la mancanza di una regolamentazione ha spinto il Codacons a realizzare una proposta di legge per la tutela dell'esercizio della prostituzione. Il ddl definisce l'esercizio della prostituzione e le modalità in cui può essere realizzata, chiarendo  i luoghi in cui può essere praticata e l'età minima di per i clienti (18 anni). Nella proposta di legge è previsto un capitolo dedicato alla posizione previdenziale di chi esercita la prostituzione, che potrebbe così pagare le tasse e versare i contributi come un qualsiasi lavoratore in regola.  

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dalla strada al web, la prostituzione cresce con la crisi: spesi 3,9 miliardi l'anno

Today è in caricamento