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Sabato, 1 Aprile 2023
nuovi prezzi

Quanto costavano le cose una volta

Sigarette, benzina, spesa al supermercato ed energia: da quando c'è l'euro i prezzi sono cambiati, e non sempre in negativo

Nell'ultimo anno, l'inflazione ha aumentato in maniera straordinaria i prezzi di prodotti usati nella vita di ogni giorno, in alcuni casi come non si vedeva da decenni. Se poi si allarga lo sguardo, negli ultimi 20 anni la situazione è cambiata in maniera ancora più consistente, anche se non sempre in negativo. Di sicuro, alcune categorie di prodotti impattano più sulle nostre tasche nel 2023 rispetto al 2001, anche perché gli stipendi in Italia sono aumentati meno rispetto a quanto fatto dai prezzi. Confrontando i dati a disposizione, Today è in grado di dire quanti soldi paghiamo in più, o risparmiamo, su una serie di prodotti e servizi di largo consumo che si acquistano durante l'anno. E le sorprese non mancano. 

Fino a che punto arriverà l'inflazione

Nel 2022 l'inflazione è cresciuta a un livello che non si vedeva da trentasette anni, dal 1985. La componente dei costi dell'energia ha pesato più di ogni altra: l'inflazione nel 2022 è aumentata dell'8,1 per cento, ma i prezzi dei beni energetici sono cresciuti del 50,9 per cento. Nel 2022, una famiglia con due figli ha speso circa 2.766 euro in più rispetto all'anno precedente ma la cifra supera i 3mila euro per chi ha tre figli.

L'inflazione in Italia nel 2023 sarà inferiore rispetto al 2022: i prezzi diminuiscono

Come andrà a finire? Diverse fonti concordano sulle previsioni: l'incertezza è ampia. In generale, è chiaro che i prezzi crescono più degli stipendi, causando una decisa perdita del potere d'acquisto. I 100 euro di oggi non sono uguali a quelli di ieri.

fiat127-2

Ad esempio, negli anni '70 una Fiat 127 costava 920mila lire, equivalenti a circa 4 mesi di lavoro: lo stipendio medio di un operaio era infatti circa 220mila lire al mese. Attualizzando il prezzo della 127 ai valori monetari odierni servirebbero poco meno di 5mila euro per acquistarla. A queste cifre non troveremmo mai auto simili - utilitarie -, ma non sarebbe corretto dire che tutto costa di più rispetto a una volta.

Un altro esempio è la comunicazione: farlo adesso è decisamente più economico, oltre che possibile. Infatti, negli anni '90 un solo minuto di conversazione telefonica sarebbe costato quasi 1,50 euro, inaccettabile per le tariffe attuali. Anche alcuni prodotti alimentari come la pasta costano meno di un tempo. 

Aumento dei prezzi rispetto ad anni fa: le ricariche telefoniche

Tornando ai giorni nostri, il picco dell'inflazione sembra passato, ma l'inflazione pare sarà ancora superiore alla soglia "ideale" del 2 per cento anche nel 2023. Il calo attuale è dovuto alle componenti più volatili, soprattutto energetiche, mentre l'inflazione di fondo continua ad aumentare. 

Cosa costa di più: l'aumento dei prezzi nel carrello della spesa

Ci sono alcuni beni che infatti continuano a costare più di prima, come quelli "non durevoli", tra cui alimentari, prodotti farmaceutici e alcolici -. Anche i Beni "durevoli" stanno aumentando di prezzo a causa dei grandi elettrodomestici. Ma gli aumenti non sono uguali per tutti.

Chi ne soffre di più

Cosa vuol dire che l'inflazione "rimane ancora al 10 per cento"? Gli esempi pratici danno un'idea migliore: come fa notare l'Unione nazionale consumatori, per una coppia con due figli, l'inflazione al 10 per cento significa aver speso 3167 euro in più su base annua, di cui 969 solo per mangiare e bere. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 2931 euro, di cui 875 per cibo e bevande. In media, per una famiglia il rincaro è di 2514 euro. Il primato spetta alle famiglie numerose con più di 3 figli, con costi aumentati di 3558 euro, di cui 1157 solo per i prodotti alimentari.

I NUOVI COSTI PER LE FAMIGLIE (Valori in Euro)

LA SPESA

Famiglia media

Coppia

con 2 figli

Coppia

con 1 figlio

Coppie con 3 o più figli

Inflazione annua di

gennaio

Prodotti alimentari e bevande analcoliche

711

969

875

1157

+12,6

Bevande alcoliche e tabacchi

13

16

16

16

+2,5

Abbigliamento e calzature

38

68

53

82

+3,2

Abitazione, acqua, elettricità e combustibili

1193

1313

1237

1463

+34,8

Mobili, articoli e servizi per la casa

117

142

149

142

+8,7

Servizi sanitari e spese per la salute

20

23

22

24

+1,4

Trasporti

214

324

303

357

+7,4

Comunicazioni

-1

-1

-1

-1

-0,1

Ricreazione, spettacoli e cultura

39

61

49

70

+3,3

Istruzione

2

5

3

5

+0,9

Servizi ricettivi e di ristorazione

87

136

119

133

+7,2

Altri beni e servizi

81

111

106

111

+3,9

TOTALE RINCARO ANNUO

2514

3167

2931

3558

+10,0

Tuttavia, c'è da dire che l'inflazione non è uguale per tutti. L'Istat ha sottolineato che l'impatto dell'inflazione è stato più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa. In pratica, è come se questa fascia di popolazione avesse avuto un aumento dei prezzi diverso, ancora più alto. Secondo i calcoli dell'Istat, l'inflazione per le famiglie con minore capacità di spesa ha raggiunto il 12,1 per cento di aumento rispetto al 7,2 per cento di quelle con la maggiore capacità di spesa.

L'aumento dei prezzi a causa dell'inflazione non è lo stesso per tutte le famiglie

I nuovi prezzi delle cose

Se il costo del caffè al bar è più che raddoppiato rispetto al 2001, ci sono anche dei prezzi che sono diminuiti. Today ha elaborato i dati di Altroconsumo su base Istat per capire come sono cambiati i prezzi negli ultimi 20 anni. Non tutto costa di più rispetto a 20 anni fa. Ad esempio, come si nota dal grafico sottostante, il prezzo di alcuni prodotti elettronici ed elettrodomestici è diminuito nel tempo, come computer o lavatrici e macchine da caffè.

Ci sono invece stati aumenti generalizzati tra i prodotti alimentari, con alcune eccezioni. Tra i prodotti presenti, l'unico che non è aumentato è la passata di pomodoro, che costa, in media, circa 20 centesimi in meno rispetto al 2001. Impressiona l'aumento del pane, con il prezzo cresciuto di oltre l'80 per cento in vent'anni. 

Nell'ultimo anno i prezzi sono aumentati come non si vedeva da decenni. Secondo i calcoli dell'Unione nazionale consumatori, la voce "pane e cereali" - che include pane, pasta, farina e riso - è quella aumentata più delle altre con una spesa aggiuntiva di 100 euro rispetto al 2021. Al secondo posto ci sono i vegetali che costano mediamente 92 euro in più a famiglia. La classifica dei beni che costano di più è chiusa da altri prodotti alimentari, come salse, piatti pronti, alimenti per bimbi, integratori alimentari e caffè, tè e cacao, aumentati di circa 9 euro.

Dopo gli aumenti del 2022, i prezzi stanno iniziando a "raffreddarsi", ma continuano a salire, anche se meno rispetto al passato. Secondo le stime della Commissione Europea, in Italia l'inflazione dovrebbe tornare gradualmente ai livelli "soliti" non prima del 2024.

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