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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Pensioni, perché "Quota 100" rischia di penalizzare soprattutto le donne

Le prossime mosse del governo sul fronte pensioni potrebbero penalizzare fortemente le donne: lo sostengono il presidente dell'Inps e il segretario generale Cisl. Ma lo dicono soprattutto le ultime statistiche

Qualsiasi discussione sulle novità in arrivo sul fronte pensioni non può che partire da Quota 100: è il punto di partenza indicato dal governo gialloverde per il possibile superamento della legge Fornero. 

Se si mettono insieme il taglio sulle pensioni d'oro, Quota 100 e il mancato adeguamento delle speranze di vita "il profilo distributivo che ne emerge è a totale vantaggio degli uomini con un reddito medio alto e impiegati nel settore pubblico. Le donne sarebbero invece penalizzate fortemente e si vedrebbero tradite 2 volte". Così il presidente del'Inps Tito Boeri, lancia l'allarme sul profilo distributivo degli interventi previdenziali "che invece dovrebbe entrare nella discussione Parlamentare". Boeri ha presentato oggi nuovi calcoli secondo cui la contro-riforma targata Lega-M5s porterà ad un incremento di 100 miliardi del debito pensionistico.

Quota 100, che cosa potrebbe prevedere

Nel contratto di governo si parlava di consentire il pensionamento anticipato quando la somma dell'età e degli anni di contributi è almeno pari a 100. Secondo gli ultimi sviluppi, però, la Quota 100 sarà differente da quella preventivata. In pratica per andare in pensione con la Quota 100, dovrebbero servire un'età minima di 62 anni e nel contempo almeno 38 anni di contributi. Se effettivamente sarà, così, si potrà parlare di Quota 100 solamente per coloro che hanno compiuto 62 anni; questo perché anche coloro che hanno 63 anni di età dovranno avere almeno 38 anni di contributi, così come i lavoratori che vogliono andare in pensione a 64 anni. Andando avanti con l'età anagrafica, quindi, si parla rispettivamente di Quota 101, Quota 102 e così via.

Pensioni, nuova tegola sulla Quota 100

"Quota 100 è una buona base di confronto". A sottolinearlo è il segretario generale Cisl Annamaria Furlan in un'intervista a Rainews 24 sulle modifiche alla Legge Fornero annunciate dal governo per la prossima manovra, osservando che tuttavia restano due importanti punti in sospeso: donne e giovani. Su quest'ultima questione in particolare si dovrebbe ragionare su "una pensione di garanzia per i giovani che schiacciati tra il metodo totalmente contributivo e la crescita dell'aspettativa di vita hanno un futuro molto incerto", afferma.

Perché Quota 100 rischia di penalizzare le donne

Per quale motivo "Quota 100", così come è stata pensata, rischia di penalizzare le lavoratrici? Per andare in pensione con tale modalità servirebbe infatti una dose molto “robusta” di contributi che difficilmente le lavoratrici riescono a maturare al compimento dei 62 anni, mentre dell’opzione donna, dedicata alle lavoratrici con 57-58 anni di contributi e 35 anni di età si parla sempre meno e non si sa se la sperimentazione continuerà. 

Quota 100 dovrebbe essere a vantaggio degli uomini, residenti in prevalenza al Nord e sprattutto una buona fetta sarà composta da dipendenti del settore pubblico: lo dicono le ultime statistiche pubblicate dall'Inps sull’identikit dei pensionati. Nel nostro Paese le donne molto spessp guadagnano il sacrosanto diritto alla pensione solo quando raggiungono il limite di età previsto per la pensione di vecchiaia (che nel 2019 sarà di 67 anni): a causa di carriere contributive discontinue, molto raramente ce la anno prima.

La difficoltà delle donne in Italia ad avere diritto ad andare in pensione in anticipo deriva dalla bassa partecipazione femminile delle italiane al mercato del lavoro, soprattutto nelle regioni del Sud: se al Nord lavorano 6 donne su dieci, al Sud solo 3 su 10.

Pensioni, Borghi contro Bankitalia

Claudio Borghi sul Corriere della sera attacca la Banca d'Italia, molto critica sul superamento a legge Fornero: "Non è che dopo dieci milioni di voti rinunciamo a una promessa elettorale perché lo dice la Banca d'Italia. Ha ragione Di Maio, perché non si candidano?".

«È una istituzione benemerita. In passato ho avuto molto da dire contro la Banca d'Italia e anche ora penso che dovrebbero fare autocritica per i gravi errori commessi - aggiunge- Aver consentito il disastro di Montepaschi, la sua condanna a morte con l'acquisto di Antonveneta. Hanno pensato bene di multare me per un credito andato a buon fine, mentre dormivano sulle banche che fallivano. Non hanno fatto le barricate contro il Bail In e ora il problema di tutto è la Lega che vuole cambiare la legge Fornero?".

L'esponente leghista aggiunge sarcastico: "Per salvare le banche ai tempi di Monti sono saltati fuori 60 miliardi, perché per le pensioni i soldi non ci sono?".

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