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Venerdì, 29 Marzo 2024
Conti in tasca

Perché la rata del tuo mutuo aumenterà nel 2022

Qual è l'impatto dell'inflazione sull'esercito dei mutuatari? Va fatta una distinzione tra chi ha già un mutuo (e se a tasso fisso o variabile) e chi lo vuole stipulare ora

L'inflazione nell'Eurozona è al 4,9%, al top da un trentennio a questa parte. Non una buona notizia sotto moltissimi aspetti, ad esempio le bollette energetiche aumentano. Ma qual è l'impatto sull'esercito dei mutuatari? Nel nostro paese ogni anno sono centinaia di migliaia i nuovi mutui che vengono stipulati. C'è chi ride e c'è chi piange, come racconta oggi nel dettaglio il quotidiano di Confindustria. Va fatta una chiara distinzione tra chi ha già un mutuo (e se a tasso fisso o variabile) e chi lo vuole fare nel 2022.

Chi sta pagando un mutuo a tasso fisso, può star tranquillo. L'inflazione è una "buona notizia". In primis perché la rata resta la stessa, e poi perché in termini reali (cioè sottraendo al tasso nominale debitore il tasso di inflazione) il tasso da pagare risulta più basso. "Per questa categoria vale il principio economico secondo il quale i debitori sono avvantaggiati da un aumento dell'inflazione, proprio perché si riduce la quota reale del montante da restituire", spiega il Sole 24 Ore.

Chi sta pagando un mutuo variabile "non ha subito alcun aumento delle rate nel 2021. Potrebbe subirlo in prospettiva però, considerando che i future sull'Euribor lo proiettano salire da -0,5% a +0,4% da qui al 2027. Si tratterebbe quindi di un aumento di 90 punti base del tasso da pagare da qui a cinque anni, ovvero circa 35-40 euro al mese per chi ha un debito residuo di 100mila euro". Ipotesi, non certezze, sia chiaro.

E chi vuole chiedere un nuovo mutuo l'anno prossimo? L'aumento dell'inflazione nel 2021 sull'economia reale qualche grattacapo lo avrà, poco ma sicuro. A inizio 2021 le offerte includevano anche mutui intorno allo 0,5%, oggi è impossibile scendere sotto l'1%. Il tasso medio delle migliori offerte sul fisso si attesta intorno all'1,1%. "Va però detto che si tratta comunque di tassi eccezionalmente bassi e quindi non c'è da drammatizzare. Sul fronte del variabile le offerte restano molto allettanti, dato che in questo caso è possibile scendere sotto lo 0,5%", nota il quotidiano economico. In sintesi, l'inflazione impatta per ora con lieve entità e non per tutte le casistiche.

La nuova legge di bilancio proroga al 31 dicembre del 2022 i termini per presentare domanda per ottenere alcuni benefici a valere sul Fondo di garanzia per la prima casa e per vedersi riconosciute le agevolazioni per l’acquisto della prima casa già previste per i soggetti che non abbiano compiuto 36 anni, con un Isee non superiore a 40mila euro annui (cosiddetta “prima casa under 36”). Per queste finalità il budget del Fondo viene rinforzato con ulteriori 242 milioni. Il Fondo, istituito dalla legge di Stabilità per il 2014, prevede la concessione di garanzie a prima richiesta su mutui, dell’importo massimo di 250 mila euro, per l’acquisto - ovvero per l’acquisto anche con interventi di ristrutturazione purché con accrescimento dell’efficienza energetica - di unità immobiliari site sul territorio nazionale da adibire ad abitazione principale del mutuatario.

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