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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Italia

Bollette 28 giorni e diritto di recesso: l'Agcom diffida Tim, Wind Tre, Vodafone, Fastweb e Sky

L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha censurato il comportamento degli operatori sull'aumento dei costi delle bollette e sancito come il diritto di recesso non debba comportare né penali né costi di disattivazione

Il Consiglio dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, presieduto da Angelo Marcello Cardani, ha verificato la persistenza sul mercato di offerte di servizi di telefonia fissa o convergenti con cadenza di fatturazione 28 giorni, ed ha conseguentemente deciso di avviare nuovi procedimenti sanzionatori nei confronti degli operatori responsabili della reiterata violazione della delibera n. 121/17/CONS.

Su proposta del relatore Francesco Posteraro, l'Autorità ha altresi deliberato l'adozione di provvedimenti di diffida nei confronti di Tim, Wind Tre, Vodafone, Fastweb e Sky che non hanno rispettato le prescrizioni in materia di chiarezza, trasparenza e completezza delle informative rese agli utenti, per quanto concerne, in particolare, la precisa indicazione del prezzo di rinnovo delle offerte a fronte di modifiche contrattuali nella fase di ritorno alla cadenza mensile della fatturazione dei servizi di comunicazione elettronica.

L'Agcom ha inoltre sottolineato l'esigenza di chiarire che le modifiche dei costi sono conseguenza esclusivamente di scelte degli operatori e non del ripristino della fatturazione su base mensile.

Bollette 28 giorni, diritto recesso

Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha diffidato Tim, Wind Tre, Vodafone, Fastweb e Sky riguardano anche il mancato rispetto degli obblighi in materia di esercizio del diritto di recesso.

L'Autorità ha messo in luce, a questo proposito, che:

  • deve essere garantito il diritto di recedere o di passare ad altro operatore, senza penali nè costi di disattivazione, anche in caso di recesso da contratti con offerte promozionali;
  • l'eventuale esercizio del diritto di recesso dal contratto comporta il venir meno di obblighi di pagamento di canoni previsti per modem o decoder forniti dall'operatore, nonché di ulteriori oneri relativi a costi di attivazione;
  • ai fini dell'esercizio del diritto di recesso devono poter essere impiegate tutte le medesime forme utilizzabili al momento dell'attivazione o dell'adesione al contratto. 

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