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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia Livorno

Vince 640mila euro al gioco ma continua a prendere il reddito di cittadinanza

Due cittadini sono stati denunciati dalla guardia di finanza di Cecina (Livorno) per indebita percezione del sussidio e segnalati all'Inps per la revoca del beneficio e per il recupero delle somme indebitamente percepite

Furbetti del reddito di cittadinanza, nuove denunce. Uno aveva vinto al gioco più di mezzo milione di euro, ma continuava a percepire il sussidio anti-povertà. 

Reddito di cittadinanza: denunciati a Cecina (Livorno)

Due cittadini sono stati denunciati dalla guardia di finanza di Cecina (Livorno) per indebita percezione del reddito di cittadinanza e segnalati all'Inps per la revoca del beneficio e per il recupero delle somme indebitamente percepite.

Il primo caso è quello di un 37enne, cecinese, che non ha dichiarato né le vincite da giochi online per oltre 640mila euro né 22.500 euro ricavati dalla vendita della porzione di un appartamento ricevuta in eredità. Nonostante questi introiti, l'uomo ha percepito 5.690 euro tra il 2019 e il 2020.

Il secondo caso riguarda un 64enne di origini siciliane che nel 2019 ha dichiarato falsamente di essere residente in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo, mentre i finanzieri hanno scoperto che dal 1997 a giugno 2018 era residente in Marocco, percependo un reddito di cittadinanza pari a 15mila euro.

Quando si perde il reddito di cittadinanza

La decadenza dal Reddito di cittadinanza, secondo la normativa attuale, è prevista quando uno dei componenti il nucleo familiare:

  • non effettua la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro;
  • non sottoscrive il Patto per il lavoro ovvero il Patto per l’inclusione sociale;
  • non partecipa, in assenza di giustificato motivo, alle iniziative di carattere formativo o di riqualificazione o ad altra iniziativa di politica attiva o di attivazione;
  • non aderisce ai progetti utili alla collettività, nel caso in cui il comune di residenza li abbia istituiti;
  • non accetta almeno una di tre offerte di lavoro congrue oppure, in caso di rinnovo, non accetta la prima offerta di lavoro congrua;
  • non comunica l’eventuale variazione della condizione occupazionale oppure effettua comunicazioni mendaci producendo un beneficio economico del Reddito di cittadinanza maggiore;
  • non presenta una DSU aggiornata in caso di variazione del nucleo familiare;
  • venga trovato, nel corso delle attività ispettive svolte dalle competenti autorità, intento a svolgere attività di lavoro dipendente, ovvero attività di lavoro autonomo o di impresa, senza averlo comunicato.

Chi presenta dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere oppure omette informazioni dovute è punito con la reclusione da due a sei anni. È prevista, invece, la reclusione da uno a tre anni nei casi in cui si ometta la comunicazione all’ente erogatore delle variazioni di reddito o patrimonio, nonché di altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio. In entrambi i casi, è prevista la decadenza dal beneficio con efficacia retroattiva e la restituzione di quanto indebitamente percepito. Se l’interruzione della fruizione del Reddito di cittadinanza avviene per ragioni diverse dall’applicazione di sanzioni, il beneficio può essere richiesto nuovamente per una durata complessiva non superiore al periodo residuo non goduto.

Reddito di cittadinanza, in 15mila hanno perso il beneficio nell'ultimo mese 

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