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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Reddito di cittadinanza, scoperti altri due furbetti: così intascavano il doppio "stipendio"

Operazione a largo raggio della guardia di finanza nell’Alto Ionio Cosentino. Due lavoratori irregolari – uno che faceva il guardiano notturno e un altro che lavorava in un alimentari – percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza. Denunciati anche due "caporali"

Reddito di cittadinanza indebitamente percepito, lavoro nero e caporalato: otto persone sono finite nei guai dopo un’operazione a largo raggio sul litorale dell’Alto Ionio Cosentino portata a termine dai finanzieri della Tenenza di Montegiordano. I soggetti sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Castrovillari diretta dal procuratore Eugenio Facciolla a vario titolo per il reato di intermediazione illecita di manodopera (ossia il caporalato), lavoro nero e truffa ai danni dello Stato per indebita appropriazione del reddito di cittadinanza.

Lavoratori irregolari ma con il reddito di cittadinanza: denunciati

Sono stati scoperti anche dieci lavoratori in nero e sei irregolari (di cui uno straniero sprovvisto di permesso di soggiorno) mentre lavoravano presso alcune strutture turistiche. Dai controlli è risultato che due di questi percepivano il reddito di cittadinanza e per questo sono stati segnalati all'Autorità Giudiziaria per violazione delle disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni, che prevede la reclusione sino a 6 anni, e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, punibile fino a 7 anni di reclusione.

Uno dei due percettori del reddito di cittadinanza lavorava in un lido balneare come guardiano notturno mentre l'altro presso un esercizio di generi alimentari. I due intascavano così a tutti gli effetti un "doppio stipendio": come prevede la legge ora dovranno restituire quanto indebitamente percepito. Per i titolari delle attività commerciali sottoposte a controllo sono state irrogate sanzioni amministrative pari a 19.800 euro, per l'impiego dei lavoratori in nero.

Lotta al caporalato, lavoro nero e truffa con il reddito di cittadinanza

I finanzieri hanno condotto interventi mirati, eseguiti sia direttamente nei luoghi dove i lavoratori venivano impiegati sia controllando gli automezzi in transito sulla statale 106 Jonia. Nel corso delle attività sono stati denunciati due caporali, uno per reclutamento e uno in qualità di titolare di azienda agricola, per utilizzo e impiego illegale di manodopera, i quali rischiano la pena della reclusione da uno a sei anni e la multa da 500 a 1.000 euro per ciascun lavoratore reclutato.

Dalle indagini condotte dagli uomini della Guardia di Finanza è emerso che gli  operai reclutati, costretti a lavorare in violazione della normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro poiché sprovvisti dei prescritti dispositivi di protezione individuale (calzature antiscivolo, guanti, casco con visiera protettiva), percepivano una paga molto diversa rispetto alle previsioni del contratto collettivo nazionale o comunque sproporzionato rispetto alla qualità e quantità del lavoro prestato.

guardia di finanza ansa-2

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