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Martedì, 23 Aprile 2024
Controlli

Reddito di cittadinanza: nuova raffica di 234 furbetti, ma la misura simbolo resterà (e cambierà così)

In Lombardia denunciate centinaia di persone che avrebbero percepito indebitamente il sussidio. Conte: "Dobbiamo contrastare gli abusi, questo è scontato, ma anche migliorare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro". Le ipotesi di modifica non mancano

Il comando provinciale carabinieri di Mantova, nell'ambito di indagine delegata dalla Procura della Repubblica di Mantova e condotta in collaborazione con i carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro, ha denunciato 234 soggetti, che avrebbero percepito indebitamente il reddito di cittadinanza. Nello specifico, sono al vaglio della Procura di Mantova le posizioni di 165 stranieri e 69 italiani, segnalati dal comando provinciale dei carabinieri, comandato dal colonnello Antonino Minutoli. I carabinieri hanno accertato che molti dei denunciati, nel presentare l'istanza per la concessione del beneficio, in alcuni casi avrebbero dichiarato il falso. In altri avrebbero omesso di denunciare le cause ostative alla concessione del beneficio stesso, tra cui, per esempio, un patrimonio mobiliare superiore a 6mila euro, autovetture acquistate nei 6 mesi precedenti alla richiesta, possesso di motoveicoli di cilindrata superiore ai 250 cavalli immatricolati nei due anni precedenti, reddito Isee superiore ai 9.360 euro. In alcuni casi lavoravano in nero. Verranno avviate le procedure necessarie per recuperare la somma complessiva di 1.150.000 euro circa, a tanto ammonterebbero i benefici indebitamente percepiti.

La misura simbolo del primo governo Conte resterà

La misura simbolo del primo governo Conte resterà: il governo Draghi non ha mai valutato lo stop. "Il reddito di cittadinanza è una misura di protezione: abrogarlo dopo un anno sarebbe folle" ha dichiarato il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, a margine di un incontro elettorale a Pordenone. "Si tratta di una misura di protezione che serve all'inclusione sociale, serve a non tenere emarginati e ad offrire una protezione per le persone che sono in assoluta povertà", ha sottolineato. "Abrogarlo perché c'è un attacco politico da parte di alcune forze politiche per una misura che è stata fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle ma che è una misura che tutti gli altri Paesi hanno, sarebbe assolutamente folle", ha ribadito. "Detto questo - ha concluso - noi stessi abbiamo fatto delle proposte perché dobbiamo contrastare gli abusi, questo è scontato, ma anche migliorare l'incontro tra domanda e offerta tra quelli che sono occupabili".

Più controlli e migliore incontro tra domanda e offerta di lavoro sono gli obiettivi: hanno trovato un lavoro stabile meno di 200mila beneficiari finora, troppo pochi.

Come cambierà il reddito di cittadinanza

L'anno prossimo ci saranno probabilmente alcune modifiche: è  ovvio, naturale, fisiologico. Già, ma quali saranno queste modifiche? In alcune aree del Paese il reddito di cittadinanza non copre fasce importanti della popolazione in difficoltà. I criteri di accesso alla misura sono infatti diversi da quelli che determinano lo stato di povertà assoluta. Al Nord, per esempio, non si tiene conto di fattori decisivi come il costo vita più elevato o l'incidenza di lavoratori di origine straniera.

Una proposta di modifica, idea del ministro del Lavoro Andrea Orlando, sarebbe quella di legare il sussidio a corsi di formazione e riqualificazione professionale. Una fusione col reddito di emergenza è un'altra ipotesi, ma non è chiaro come potrebbe in concreto realizzarsi senza creare disomogeneità. Si discute poi sui requisiti di accesso al sussidio, alcuni considerati troppo stringenti, come l'obbligo di residenza di 10 anni per gli stranieri, l'assenza di differenziazione regionale, ma anche il moltiplicatore troppo basso per le famiglie numerose. Insomma, da adesso si entra nel vivo del dibattito e in vista del 2022 le modifiche potranno esserci davvero.

Così come è certo che ci saranno frizioni e polemiche, perché da Fratelli d'Italia (primissimo partito nei sondaggi) il reddito di cittadinanza continua a essere definito (ultima ieri la vicepresidente al Senato Isabella Rauti) "paghetta di Stato che non produce lavoro ma assistenzialismo".

"Dieci miliardi per il reddito di cittadinanza non servono" dice Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia. "I dati della Corte dei Conti sono assolutamente negativi sul reddito di cittadinanza, diamo un reddito di dignità alle donne che hanno lavorato a casa, alle casalinghe. Raddoppiamo le pensioni dei disabili e aiutiamo le famiglie più povere. Il resto di questi 10 miliardi devono essere utilizzati per abbattere il cuneo fiscale e premettere di creare nuovi posti di lavoro. Il reddito di cittadinanza è stato un fallimento se ne faccia una ragione il Movimento 5 stelle", conclude a margine di un evento a Milano.

Come cambiare il reddito di cittadinanza: la soglia di sopravvivenza e il sussidio a scalare

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