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Sabato, 20 Aprile 2024
La stretta

I controlli extra su chi prende il reddito di cittadinanza

I comuni spingono le verifiche basate su un maggior numero di parametri per scoprire eventuali "furbetti". Ma da gennaio chi fa domanda di Rdc dichiarando il falso ormai rischia maggiormente di essere scoperto subito, in tutta Italia

Occhi puntati su Serravalle Pistoiese, uno degli ultimi comuni italiani a farlo sul serio. Probabilmente altri ancora seguiranno l'esempio, così come altri l'hanno preceduto già negli anni passati. Stiamo parlando della delibera della giunta comunale (di centrodestra), che deriva da una normativa del governo, alla quale in teoria tutti i comuni sono obbligati ad adeguarsi: via a una serie di controlli extra su chi prende il reddito di cittadinanza. Controlli basati su un maggior numero di parametri. Lo hanno chiamato "Piano di verifiche sostanziali e controlli anagrafici sulla composizione del nucleo familiare dichiarato ai fini Isee dai beneficiari del reddito di cittadinanza".

I nuovi controlli su chi prende il reddito di cittadinanza

Più controlli, dunque, sui percettori del sussidio, che è destinato a essere sostituito dal nuovo "Mia" del governo Meloni dal prossimo anno. Gli enti locali sono chiamati a effettuare ulteriori verifiche: eventuali difformità rispetto a quanto dichiarato nella domanda potrebbero portare alla revoca del beneficio.

Gli effetti a stretto giro di posta saranno probabilmente marginali a Serravalle, per vari motivi. L'Inps comunica ai comuni i numeri sui percettori del reddito ogni dodici o diciotto mesi, quindi è difficile avere elenchi e cifre sempre aggiornati. Il comune è sempre responsabile dei controlli e delle verifiche anagrafiche, realizzate attraverso l'incrocio delle informazioni dichiarate ai fini Isee con quelle disponibili presso gli uffici anagrafici e quelle raccolte dai servizi sociali.

A livello generale, i controlli sono continui e costanti. Nel solo mese di gennaio in Italia sono state respinte 46.250 domande, revocate 7.986 prestazioni, poste in decadenza 14.769 pratiche. In una nota a gennaio l'Inps aveva fatto sapere che era stato siglato un nuovo protocollo operativo tra l'ente previdenziale e il ministero della Giustizia che "consentirà, nel pieno rispetto della normativa sulla privacy, la verifica mensile e automatica, operata con sistemi di interoperabilità e modalità strutturata di scambio dati, dell'eventuale stato detentivo dei richiedenti il reddito di cittadinanza, prima dell'erogazione del beneficio". Insomma, chi fa domanda di Rdc dichiarando il falso ormai rischia di essere scoperto subito, prima ancora di ricevere la prima mensilità. 

Mia, cosa cambierà rispetto al reddito di cittadinanza

Il Mia (in realtà non è detto che il nome definitivo sarà quello, ma sono dettagli) avrà una diversa soglia Isee per accedervi e quindi una platea più esigua e un costo più contenuto rispetto al reddito di cittadinanza (che è arrivato a pesare per 8 miliardi di euro sulle casse statali). In base a quanto emerso finora, con Mia cambieranno platea, durata, importi e requisiti per ottenere il beneficio. Fino a fine agosto si potrà fare ancora domanda per il reddito di cittadinanza, ma si potrà ottenere il beneficio al massimo fino alla fine dell'anno in corso.

Dal reddito di cittadinanza a Mia: cosa cambia?

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